Festival di Mezza Estate – Mario Romano, prototipo del musicista moderno

Katia Agata Spera
Katia Agata Spera
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Successo per il convegno organizzato a Tagliacozzo in seno al 36° Festival di Mezza Estate, il 6 agosto 2020, promosso dal comune di Tagliacozzo e dalle associazioni “Jazz On” e “Luigi Micalizio”.

Gremita la corte del palazzo Ducale nel rispetto delle distanze di sicurezza per la protezione da Covid19. La città di Tagliacozzo ha rivolto molto interesse al convegno avendo nel cuore la figura del trombonista, nato a Tagliacozzo nel 1896 e scomparso nella stessa località nel 1967. Presenti, tra il pubblico, molti allievi del maestro.

Intervenuta, in rappresentanza della municipalità, la Presidente del Consiglio Comunale, Anna Mastroddi, la quale ha riconosciuto l’importanza del musicista tagliacozzano e ha promesso che si lavorerà per intitolare una piazza o una strada al trombonista che ha attraversato l’oceano portando in alto il suo nome. Ha coordinato il convegno il Prof. Domenico Amicucci, il quale ha introdotto e ricordato la figura di Mario Romano.

Toccante il momento nel quale il Figlio del grande maestro, Pietro Romano, anche lui musicista, tornato a Tagliacozzo per l’occasione ha ricordato la figura del padre: “Grazie a lui ho avuto la fortuna di vivere tra la musica che rappresenta il linguaggio universale”.
La Prof.ssa Laura Micalizio ha promosso e sensibilizzato la città di Tagliacozzo a porre attenzione al grande musicista con la pubblicazione, venti anni or sono, di un suo libro illustrato, frutto di studio e approfondimento, che narra la vita di Mario Romano, grazie anche alla attiva collaborazione della moglie e dei figli del maestro.

Oggi dopo 20 anni ci troviamo e …ritroviamo a ricordare Mario Romano, nostro concittadino. Il volume intitolato “Mario Romano in the King of Jazz”, narra la vita di questo strepitoso personaggio, partito da Tagliacozzo a soli 18 anni per emigrare in America dove vive l’avvento del jazz diventando uno dei nomi maggiori, tanto da entrare in contatto con Glen Miller, Joseph King Oliver, Luis Armstrong e soprattutto George Gershwing con il quale suonò diverse volte. La sua storia appassionante ricorda quella di molti nostri emigrati, un tema caro a tutti ma spesso trascurato dalle nuove generazioni. questo volume fa rivivere tutta la passione del viaggio e l’avventura del sogno americano e ci tramanda le gesta di un eroe del nostro tempo che è rimasto a lungo inosservato.”

Prof. Pietro Romano

La storia di Mario Romano mi fu raccontata da Loreta, la moglie. Una persona meravigliosa, silenziosa, schiva della quale ho un ricordo dolcissimo. La storia mi affascinò subito, tanto da scriverne un primo manoscritto, lasciato per un po’ di tempo nel cassetto. Mario Romano non poteva stare lì e oggi, come nel 2000, è qui prepotentemente. Nel 2000, con l’associazione culturale “jazz on” di cui è presidente il maestro Giuliano Graziani riuscimmo a pubblicarlo e lo presentammo, dopo qualche tempo, insieme ai miei collaboratori, Giovanni Corsi che curò i disegni e Ida Poillucci che ne curò l’editing”.

Il Maestro Giuliano Graziani e la Prof.ssa Laura Micalizio

Il Maestro Giuliano Graziani ha ripercorso, con l’ascolto di brani musicali la storia del musicista tagliacozzano in America, ha mostrato il panorama musicale di quel tempo in America e in Europa e di come Mario Romano si sia inserito divenendo uno dei pionieri di quella che sarà la musica jazz negli anni a venie.

Con l’ausilio di documenti e filmati ha ricostruito la vita musicale di Mario Romano, è stato molto interessante capire come e perché il grande maestro aveva preso parte, in qualità di solista, al film “The King of Jazz” girato nel 1929 ad Hollywood dall’orchestra di Paul Whiteman.

Come mai Mario Romano si ritrovò sul set del film per suonare Nola così come la suonava Wilburn Hall? L’ipotesi più attendibile fu che nel periodo in cui si doveva girare questa sequenza, Wilburn Hall, era nell’impossibilità di prendere parte al film.

Uno dei disegni che ruota intorno alla figura di Mario Romano sarà quello di creare a Tagliacozzo un Centro Studi che porti il suo nome e che sia il nucleo e il fulcro di iniziative ed eventi per portare in alto la musica a partire dalla città di Tagliacozzo, che ha dato i natali al grande maestro, ribadendo che la città ha da sempre una grande vocazione musicale.

La presidente del Consiglio Comunale Anna Mastroddi e Gianluca Rubeo con Pietro Romano e Laura Micalizio

Federico D’Agostino dell’associazione Jazz on si è rivolto ai giovani presenti invitandoli a prendere Mario Romano come esempio per aver saputo mantenere lontana la nostalgia ed aver trovato la forza di restare per diffondere la sua maestria nel mondo ed essere tornato orgoglioso di aver portato la sua musica oltreoceano.

Al termine del convegno la Prof. Micalizio ha fatto dono del suo volume ai presenti e ha elargito su richiesta le dediche.

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Agata Spera, alias Katia Agata Spera, nasce a Castelvecchio Subequo il 27 febbraio 1963, vive ad Avezzano (AQ). È laureata in Scienze Biologiche, è ricercatrice in biotecnologie, nel ruolo tecnico, presso l’Università degli Studi di L’Aquila. È coautrice di molteplici pubblicazioni scientifiche in ambito biotecnologico su riviste internazionali https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=6603105801 La scienza, l’arte e la letteratura sono i suoi interessi. È autrice di romanzi e poesie.