EDUCARE NEL «CRATERE»\1 – L’elaborazione del colpo

Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

L’elaborazione del colpo

Il trauma del 6 aprile, a caldo, è stato mediaticamente metabolizzato – nel Cratere – attraverso un precipitarsi nella cronaca, con una ricca produzione documentaria/fotografico/diaristica che ha inteso raggiungere la dimensione collettiva soprattutto per mezzo delle narrazioni dei singoli, colti all’atto di un evento inusitato. Forse, come per un duro colpo che si subisce (e comincia a farci male dopo che ci siamo “freddati”, e ci spinge al pronto soccorso il giorno dopo il fatto), a caldo è mancata la forza di valutare l’esatta percezione della perdita collettiva di un mondo che, ormai è chiaro, in quella determinata forma conosciuta sino al 5 aprile 2009, non ci verrà mai più restituito, se non dai ricordi.
Invero, alcuni benemeriti Comitati hanno tentato di interpretare lo spirito aquilano – irriducibile ad unità, soprattutto oggi, con la disgregazione ingenerata dal cosiddetto sistema dell’emergenza. Una tragedia collettiva pare essere stata parcellizzata nei drammi di tante persone, che sommati però non fanno la cifra della «collettività». Non è un caso se le migliori produzioni culturali dell’anno I sono state quelle che, dopo un primo periodo inevitabilmente contrassegnato dalla tutela dell’esigenza primaria – si sono dedicate alla riflessione di (e su) un’immagine della Città intesa nella sua forma urbanistica, quale passo propedeutico alla ri-formazione (riformulazione) sociale di L’Aquila.
Quello che proponiamo è un saggio di approccio socio-pedagogico al post-terremoto “reale”, alla luce della teoria della dottrina della “shockterapia” (se non della “shock economy”), che si confida risulti utile alla assimilazione (assunzione) del passato prossimo quale miglior vaccino per affrontare le terribili insidie che ci attendono nel prossimo futuro. L’autore è Edoardo Puglielli.

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Edoardo Puglielli (1977) – Docente di Filosofia e Scienze dell’educazione di Scuola secondaria di secondo grado, Docente a contratto per l’insegnamento di Teorie della Formazione Continua e Cultore della materia in Pedagogia Interculturale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi dell’Aquila.

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