Discarica Bussi – Consiglio Stato, “Edison dovrà bonificare aree”

Redazione
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Bussi- discarica Tre monti

L’Edison dovrà bonificare le aree inquinate della discarica dei veleni!“. Il Consiglio di Stato ha definitivamente sancito che spetterà alla multinazionale provvedere alla bonifica delle discariche 2a e 2b, due siti tra i più inquinati d’Italia dove, negli anni, sono state smaltite illegalmente tonnellate di veleni che hanno seriamente compromesso falde e terreni di Bussi sul Tirino. Rimane fuori la discarica di Tre Monti dove si potrà intervenire utilizzando i 50 milioni di euro messi al disposizione per la bonifica dal commissario per l’emergenza del terremoto dell’Aquila: fondi finora ancora inutilizzati.
La sentenza, che ha confermato un’ordinanza della Provincia di Pescara del giugno 2018, ha ritenuto la multinazionale responsabile dell’inquinamento fino all’anno 2012: in sede penale, la Cassazione aveva assolto 6 dirigenti della Montedison dall’accusa di disastro ambientale e avvelenamento per avvenuta prescrizione.

Le reazioni

Chi inquina paga: deve occuparsi del ripristino ambientale chi si è arricchito negli anni risparmiando sui costi ambientali! – dichiara all’ANSA l’avvocato dello Stato Cristina GerardisSono soddisfatta per l’esito processuale, che dà ragione alle tesi che da anni sosteniamo per ottenere una pronuncia di responsabilità in questa gravissima vicenda di danno ambientale, in sede penale, civile e amministrativa. Mi auguro che sia l’inizio di una nuova stagione per l’Abruzzo e per il territorio della Val Pescara“.

Per Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista, “la sentenza del Consiglio di Stato è un fatto storico. Ora il Ministero non ha più scuse per tergiversare rispetto alla firma del contratto con la ditta che deve effettuare la bonifica. Sono due anni che il Ministero rinvia con la scusa del contenzioso di Edison. Siano subito affidati i lavori e poi si mandi il conto a Edison. Ora evitiamo trucchi a favore di Edison da parte della politica: è noto che la società vorrebbe fare un suo piano di intombamento per ridurre costi. Il nostro territorio ha pagato un prezzo già salatissimo all’irresponsabilità sociale delle imprese e all’ignavia della politica“.

Così Sara Marcozzi: “la sentenza rappresenta, finalmente, un punto fermo del più grave disastro ambientale che si è perpetrato per anni nella nostra regione. Adesso che non esistono piu’ incertezze, non c’è più nessun motivo per aspettare. Chi ha sbagliato deve pagare fino in fondo, a cominciare dall’urgenza di dare il via alle bonifiche il piu’ in fretta possibile. I cittadini di Bussi e dell’intera Val Pescara aspettano giustizia hanno già pagato un prezzo troppo alto in questi anni, e il ripristino dello stato naturale dell’ambiente, adesso che sappiamo con chiarezza chi ha la responsabilità dei lavori, non ha più motivo di essere ulteriormente rimandato per rimpalli di responsabilità“.

La sentenza del Consiglio di Stato – afferma Antonio Blasioli, consigliere regionale del Pd – è oggi una pietra miliare per il nostro Abruzzo, perchè individua in Edison il soggetto inquinatore anche di queste aree, oltre che delle aree Tre Monti (su cui la giustizia penale aveva già deciso) e lo obbliga alle misure di sicurezza, le MISE e alla bonifica. E’ questo un risultato importantissimo per tutti i Comuni ricompresi nel Sin, il perche’ va ricercato nella possibilita’ di utilizzo dei 50 milioni di fondi inizialmente stanziati dalla legge per il terremoto dell’Aquila, di cui proprio oggi ricorre l’undicesimo anniversario. Fondi destinati alla bonifica proprio di quest’area e che ora potranno essere utilizzati per ripristinare anche altre zone dello stesso Sin. Questa sentenza, inoltre, costituisce un precedente rilevante anche per il sito ex Montecatini di Piano d’Orta, anche questo oggetto di una specifica ordinanza della Provincia di Pescara, come pure per le aree industriali che sorgono fra la discarica 2A e 2B e la Tre Monti“.

Per Augusto De Santis del Forum H2O: “Questa sentenza è importante anche per il futuro dell’area industriale, l’area più problematica e più vasta, per la quale la provincia ha recentemente emanato un’altra ordinanza individuando sempre in Edison il responsabile per le attività di bonifica. Ora il Ministero deve procedere celermente nell’avvio di tutte le attività tecniche. Ovviamente saremo intransigenti: pretendiamo l’allontanamento dei rifiuti dall’area, come d’altro lato prevedeva il progetto dell’allora Commissario Goio. Questo è fondamentale, non devono esserci soluzioni parziali“.

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