Direttori su Marte – Covid 19: museruole ai dipendenti ASL. Bufera su Testa

Angelo Venti
Angelo Venti
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E’ sconcertante la Circolare interna della Asl 1, con le minacce ai dipendenti che parlano con i giornalisti, diffusa ieri dal Direttore generale Roberto Testa. Soprattutto se a concepirla è una dirigenza che non dà alcuna informazione istituzionale sullo stato reale della sanità marsicana e su cosa succede dentro l’ospedale di Avezzano.

Un gesto disperato che – lo diciamo senza peli sulla lingua – non riuscirà a nascondere i fatti e le responsabilità sulla gestione dell’emergenza Covid 19.

Il Direttore generale della Asl non riuscirà a zittire tutti nonostante le minacce che, per il modo e la situazione in cui le ha lanciate, sono di una arroganza inaudita. Non ci riuscirà perché, come lui stesso ha ricordato nel suo precedente comunicato in cui minacciava querele, l’Azienda sanitaria della provincia dell’Aquila conta 3.500 dipendenti, 3.500 teste pensanti, 3.500 coscienze: non riuscirà a imbavagliarli tutti. E anche i sindacati, che hanno già fatto esposti e denunce, non stanno zitti.

E non staranno zitti nemmeno una buona parte degli altri destinatari di questo ultimo attacco di Roberto Testa: i giornalisti.

Non siamo suoi dipendenti e non può sanzionarci, e alle querele e alle minacce ci abbiamo fatto il callo: con noi non attacca. Inoltre, è il nostro codice deontologico che ci obbliga ad informare, soprattutto in situazioni difficili come questa. Promettiamo a Roberto Testa – e ai nostri lettori – che noi continueremo a fare il nostro lavoro senza lasciarci intimidire.

Tutti zitti? Parlano i fatti

Se la prima ondata ha sfiorato l’Abruzzo, la seconda ondata ha piegato la Marsica. E per la terza, che si teme arrivi già da gennaio, Asl 1 e Regione ci hanno lasciato disarmati.

La cruda realtà è che i mesi appena trascorsi hanno lasciato una lunga fila di cadaveri sul nostro territorio: sono decine i morti nelle residenze per anziani, dentro casa, sul piazzale dell’ospedale in attesa di ricovero. Una realtà che nessuna circolare della Asl riuscirà a nascondere: a ricordarcela le lapidi appena piantate nei nostri cimiteri, a futura memoria.

In tutto questo le responsabilità di Regione e Asl 1, che potevano fare e non hanno fatto, sono tante. Troppe.

Responsabilità che non possono essere nascoste dalla Circolare di Testa. E che gridano vendetta: mancate assunzioni di medici e infermieri, strutture ospedaliere abbandonate e senza risorse, scarsi controlli sulle residenze per anziani, tracciamenti dei contagi saltati. Infine, il collasso dell’ospedale di Avezzano.

Di fronte al disastro del sistema sanitario marsicano, e ai morti, è un fatto che Regione e Asl 1 hanno rifiutato la richiesta dell’ospedale da campo militare, risolvendo con un palliativo: una tendostruttura montata sul piazzale dell’ospedale di Avezzano e la promessa di nuovi posti letto presso la clinica privata L’Immacolata a Celano.

E’ anche un fatto che nella tendostruttura ci pioveva dentro, ed è un fatto che è stata evacuata, trasferendo i ricoverati nella Zona grigia all’interno dell’ospedale, ridotta di nuovo a un lazzaretto.

Malgrado gli annunci ufficiali di certe autorità e certi politici, è un fatto anche che dopo settimane i posti letto per ricoverati covid nella clinica celanese L‘Immacolata ancora non si vedono. Come è un fatto che prima di vedere questi posti letto passerà ancora molto tempo, se mai arriveranno.

Anche in questi casi, si tratta di fatti che nessuna circolare della Asl 1 riuscirà a tenere nascosti.

Se, come molti scienziati temono, da gennaio arriverà la terza ondata di contagi, sarà una tragedia. Malgrado i proclami ufficiali di Regione e Asl 1, è un fatto che la Marsica è stata lasciata colpevolmente disarmata. Purtroppo per Roberto Testa, anche questo è un fatto che la Circolare interna della Asl 1 non riuscirà a nascondere.

ASL 1, ultima circolare

La circolare è stata diffusa ieri dall’Azienda sanitaria locale Avezzano-L’Aquila-Sulmona. A firmarla il Direttore amministrativo Stefano Di Rocco, il Direttore sanitario Sabrina Cicogna, il Direttore generale Roberto Testa.

Il documento, Disposizione di servizio n. 277890, è indirizzato ai Direttori sanitari dei presidi ospedalieri, ai Responsabili dei distretti sanitari, ai Direttori di dipartimento, ai Direttori/responsabili delle unità operative e, per conoscenza, a tutto il personale a qualunque titolo in servizio presso la Asl.

Indicativa nel documento è già la premessa, che tradisce le intenzioni di Testa. E’ rivolta solo ai dipendenti ma, come utenti del servizio sanitario, possiamo pari pari reindirizzarla ai vertici della Asl. E allo stesso Testa. Così esordisce infatti la circolare:

Di recente l’Azienda è stata esposta, dai media, a livello locale e nazionale, alla diffusione di notizie che hanno causato un grave danno all’immagine e al rapporto di fiducia con gli utenti. Ciò, per altro, in un momento di gravissima emergenza sanitaria quale quella in atto”.

La dirigenza della Asl, invece, si autoassolve e richiama tutto il personale a rispettare il Codice di comportamento aziendale, invitando i dirigenti a vigilare su eventuali violazioni e, nel caso, ad adottare i provvedimenti punitivi. Dopo una serie di raccomandazioni scontate, si arriva al punto vero a cui, velatamente, si alludeva nella premessa:

I rapporti con i mezzi d’informazione sugli argomenti istituzionali, sono tenuti dal Direttore generale e dagli organi e uffici a ciò deputati, nonché dai dipendenti espressamente incaricati. Nel rispetto dei principi costituzionali posti a tutela della libertà di espressione, i dirigenti o dipendenti, prima di rilasciare interviste o giudizi di valore sulle attività della ASL, diffuse attraverso organi d’informazione rivolti alla generalità dei cittadini, ne danno preventiva informazione al Direttore Generale, al fine di consentire le necessarie valutazioni. Qualsivoglia fuga di notizie o rilascio di dichiarazioni non autorizzate assume rilevanza disciplinare

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