Di Pangrazio capotreno – Adunanza dei sindaci marsicani: in carrozza, si riparte?

Claudio Abruzzo
Claudio Abruzzo
5 Minuti di lettura

Altro giro, altra corsa. Dopo la fallimentare esperienza delle altre Adunanze sulla sanità marsicana, ora Di Pangrazio vuole mettersi alla guida del treno per Roma, ma questa volta se lo fa chiedere dalla sua maggioranza.

La richiesta è contenuta in una mozione sulla velocizzazione e il potenziamento della ferrovia Roma-Pescara, firmata da tutti i consiglieri di maggioranza: all’allegra comitiva si è aggiunta anche Iride Cosimati. La mozione dovrebbe essere discussa nel consiglio comunale convocato per oggi.

Nel documento – indirizzato al Sindaco, al Segretario generale, al Presidente del consiglio e a tutti i consiglieri comunali – i firmatari invitano il sindaco Gianni Di Pangrazio a convocare, con la massima urgenza:

l’Adunanza dei Sindaci della Marsica, coinvolgendo le Associazioni di Categoria, le Associazioni Sindacali, i Parlamentari locali e i Consiglieri Regionali, al fine di elaborare un documento atto a promuovere la riprogrammazione da parte del Governo regionale e del Governo nazionale dei tempi di attuazione dei lotti funzionali della linea ferroviaria Pescara-Roma, riportati nella relazione del Gruppo di Lavoro, individuando in via prioritaria gli interventi sulla tratta Roma-Avezzano”.

La mozione non è stata sottoscritta da nessuno degli altri consiglieri di opposizione. Sul punto, taglia corto Mario Babbo:

L’Adunanza dei sindaci non è un organismo istituzionalmente riconosciuto. Se sulla ferrovia si vuole fare sul serio, il nostro consiglio comunale dovrebbe intanto votare una risoluzione in difesa della ferrovia, e la stessa cosa dovrebbero fare tutti gli altri comuni. Altrimenti è la solita manfrina mediatica, come quella sulla sanità: e si è già visto come è andata a finire”.

Guerra e Pace tra Di Pangrazio e Testa

Con le Adunanze dei sindaci convocate nel pieno della grave crisi sanitaria che ha colpito la Marsica nell’autunno scorso, il sindaco di Avezzano non ha fatto certo una bella figura.

Di Pangrazio chiedeva – o fingeva di chiedere – le dimissioni immediate del Direttore generale della Asl 1, Roberto Testa. Poi mesi di silenzio e infine la pace improvvisa tra i due, scoccata davanti le telecamere accorse nel nuovo centro vaccinale di Avezzano, inaugurato nei giorni scorsi nella palestra della scuola media Vivenza.

Una Guerra e una Pace – quella tra Di Pangrazio e Testa – che rimane avvolta nel mistero. Non sono infatti ancora chiari i motivi della tregua improvvisa e ancora di più restano oscuri i motivi che hanno spinto il “Sindaco della Marsica” a firmare il Trattato di pace con il Direttore generale Testa. C’è chi sussurra di “accordi indicibili” ma, senza voler fare del complottismo, certo è che la vicenda rimane tuttora alquanto oscura.

E quindi legittimo il sospetto di chi teme che la cosa possa ripetersi anche con la questione della ferrovia Roma-Pescara. Se con le Adunanze dei sindaci sulla sanità, di fatto, Di Pangrazio ha portato a pascere tutti gli altri sindaci marsicani, ora si teme che anche sulla questione ferrovia il sindaco di Avezzano possa portare il treno su un binario morto, se non al deragliamento dell’intero convoglio. E, come per la questione sanitaria, per motivi altrettanto oscuri.

Linea ferroviaria: questione seria

Il treno veloce per Roma è una partita importante per lo sviluppo del nostro territorio ma, in questi anni, a brillare è stata proprio l’assenza della politica avezzanese e marsicana.

Assenza colpevole mentre, in contemporanea, si registra invece un iperattivismo dell’Aquila che preme compatta e a tutti i livelli addirittura per la linea ferroviaria alternativa Roma-L’Aquila-Sulmona-Pescara. Soluzione, questa, che condannerebbe l’intera Marsica all’isolamento, tagliandola fuori per il futuro da qualsiasi ipotesi di sviluppo economico e sociale.

C’è quindi chi mette in discussione addirittura il tracciato che la ferrovia Roma-Pescara dovrà seguire. E questo mentre che per il potenziamento della Roma-Pescara qualcosa, almeno sulla carta, si sta muovendo. Al momento, però, gli investimenti messi sul piatto riguardano solo la tratta Pescara-Chieti e la realizzazione di un raccordo che devia sulla Sulmona-L’Aquila. Quindi il rischio per la Marsica rimane.

Se in questa fase cruciale si sbaglia il macchinista, il pericolo di un deragliamento è reale. E allora la domanda è: il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, per la Marsica, è il capotreno ideale?

Condividi questo articolo