Contare alberi ad Avezzano

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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Nel pezzo precedente mi sono occupato in maniera marginale di politica del verde urbano. Proseguo nell’interessarmi di fatti secondari, di minuzie riguardanti ancora quell’argomento. (Roba da femmine nel salone della parrucchiera). Mi concentro sull’insegna posta vicino al busto di Alessandro Torlonia. È un banale cartello che mostra una pianta e narra la vicenda della piazza omonima. (Vi è ricordato che la vita di quel luogo inizia ufficialmente nel 1878 ed è perciò, una delle scarse testimonianze che ci rimane dopo il terremoto – anche dopo la ricostruzione…)

Che cos’è quell’immagine: un progetto, la situazione di allora dei giardini pubblici? Penso che, in ogni modo, dica poco o niente agli avezzanesi che se la trovano davanti agli occhi dall’autunno 2018. (Neanche io ho filato quel cartello nell’intervista all’allora assessore all’Ambiente, realizzata per questa testata pochi giorni prima dell’inaugurazione dopo il restyling. E dire che parlammo per mezz’ora…) È diverso per qualcun altro, che so… un newyorchese. (Sì, proprio un abitante della Grande mela). Lo inserirebbe in quale frame? Gli ricorderebbe che cosa?

Quella vista dall’alto deriva in qualche maniera da NYC Street Tree Map, la pubblicazione on-line del censimento TreesCount! 2015-2016. Non era la prima volta che si contavano le piante in quelle parti; quell’occasione – dicono loro – aveva visto la partecipazione di ben 2.241 volontari. (New York contava 8.4 milioni di abitanti – provate anche voi a fare le proporzioni con Avezzano). Nello sterminato spazio del web non era segnalata solo la posizione dell’albero censito o la specie cui apparteneva – come nel nostro pannello – ma anche altri dati ed elaborazioni. (Potendo interessare, c’è anche CentralParkNature). È perciò ispirata alla «mappa più accurata e dettagliata al mondo degli alberi delle strade di una città» quel triangolo con diversi simboli di colore verde.

È tutta salute, per la collettività avezzanese quando qualcuno anziché rimestare sui mitici «valorosi Marsi» o, di recente, sul sacco del 1363, copia qualcosa di utile, aujourd’hui, proveniente oltre la nostra cerchia di monti. (Come avviene costantemente nella storia dell’uomo, da svariati millenni; nel caso specifico, la novità proviene dall’agglomerato urbano che in Occidente consideriamo – a torto o a ragione – il centro del mondo).

L’iniziativa d’oltreoceano è certo interessante perché qualcuna/o avrà sicuramente acquistato e poi studiato qualche libro per meglio orientarsi, avrà speso del tempo per rilevare e poi trasmettere i suoi dati, si sarà affezionata/o a qualche particolare albero e avrà sentito di appartenere a un gruppo oltre che a quel «Comune».

Avezzano si è trovata così davanti a moltissimi comuni in Italia in tema di alberi, proprio per quel pannello stampato. (Quanti l’hanno compreso, negli ultimi tre anni?)

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.