COMUNICATO – Replica del Presidente di SEGEN SpA all’articolo de il Centro

Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

Replica del Presidente di SEGEN SpA all’articolo de Il Centro del 12 dicembre 2014

 12 dicembre 2014

Cercare di insinuare e gettare del sospetto sulla SEGEN SpA, configurando chissà quale intrecci pericolosi, mi pare il modo migliore per disinformare e confondere l’opinione pubblica e non affrontare le questioni. SEGEN SpA, azienda 100 %  a capitale pubblico, si è sempre mossa nel rispetto delle leggi e della legalità, e tutto ciò che compie lo fa con la condivisione dei Comuni/Soci. Quindi cercare di inserirla in situazioni e contesti diversi è un errore che nuoce a tutti. Ma siamo tranquilli di aver operato nella legalità e nella trasparenza.

La SEGEN SpA è stata contattata da Formula Ambiente, operante già in Abruzzo in molti Comuni, come Chieti, e alcuni anche marsicani, che aveva un interesse ad allargare la sua attività e supportare SEGEN SpA nell’iniziativa di esercitare il diritto di prelazione sulla vendita delle azioni  ACIAM possedute da IREN.

Una iniziativa che avrebbe permesso a SEGEN SpA di raggiungere il 7% di ACIAM SpA a costo zero.

Formula appariva a tutti un interlocutore affidabile al pari di altri, avendo vinto gare pubbliche.

Il tutto è stato fatto con la massima trasparenza, discusso ed approvato dall’Assemblea dei Comuni/Soci.

Inoltre, riguardo l’acquisto delle quote-ACIAM SpA, SEGEN SpA non voleva bloccare nulla né togliere qualcosa a qualcuno; rivendicava e rivendica ancora di essere l’unico soggetto che detiene i requisiti giuridici per l’acquisto di quote. La vendita delle azioni di ACIAM da una azienda privata ad un’altra, peraltro inattiva, è stato oggetto di condivisione, controllo e approfondimento da parte dell’azionariato pubblico di ACIAM? E quali erano gli obiettivi di questi passaggi di proprietà?

SEGEN SpA ha tra i principali obiettivi quello di contribuire alla formazione di un polo pubblico forte, capace di incidere nelle scelte strategiche della gestione dei rifiuti che si stanno definendo, con particolare attenzione al contenimento delle tariffe, a tutela di tutti i cittadini.

Anche gli imprenditori privati sono parte integrante del sistema, ma gli indirizzi e le strategie devono tornare ad essere condivisi.

Ed è tanto vero questo che nelle scorse settimane è stato sottoscritto un accordo con alcune aziende regionali pubbliche del settore rifiuti, al fine di poter avviare un percorso di aggregazione da estendere anche gli altri operatori del settore.

SEGEN SpA ha sempre cercato di interagire con tutti i soggetti che si occupano di rifiuti, e anche  con l’ACIAM SpA, ma di fondo l’ostacolo è stato sempre rappresentato dalla diversa natura giuridica e dagli obiettivi. Quando l’Assemblea dei Sindaci della Comunità Montana “MONTAGNA MARSICANA” nel maggio 2013 deliberò anche la vendita delle quote di ACIAM SpA possedute dalla Comunità Montana a società pubbliche del settore, ci fu risposto da ACIAM che eravamo alla stregua di un privato.

SEGEN SpA è totalmente pubblica ed eroga servizi ad un costo contenuto, cosa che la Regione ha spesso elogiato; tanto è vero che SEGEN SpA ha effettato una prima riduzione dei costi del 10%  per l’anno 2014, oltre ad aver raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata con il sistema domiciliare attivato già nel 2009.

Il contenimento dei costi è stata sempre la nostra politica; ricordo che la tariffa di conferimento applicata da SEGEN SpA nel suo impianto di Sante Marie era di € 114 a tonnellata. Nel settembre 2011, dopo che l’ASM di L’Aquila aveva cominciato a conferire i propri rifiuti nel nostro impianto di Sante Marie, esso fu distrutto da un incendio.

Successivamente, andammo a conferire presso l’impianto di ACIAM SpA al prezzo di € 185 a tonnellata, con un enorme aggravio di costi.

Se a questo aggiungiamo la vicenda dei Fondi FAS che ha visto la Provincia di L’Aquila togliere 2 milioni di euro a SEGEN SpA, che non ha mai ricevuto alcun finanziamento, per darli ad altri soggetti, già destinatari di altri finanziamenti pubblici, è chiaro che si può ravvedere un’azione di disturbo volta a mettere da parte SEGEN SPA.

 

IL PRESIDENTE 

FERNANDO CAPONE

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