CHE FARE! Presentato il manifesto politico. Emergenza climatica, transizione digitale e lavoro guidano l’agenda    

Alfio Di Battista
Alfio Di Battista
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Avezzano – Si è svolta sabato, presso la sala Irti ad Avezzano, nell’ex scuola Montessori, la terza assemblea autoconvocata del centrosinistra della provincia dell’Aquila. Più tiepida l’accoglienza registrata in Marsica rispetto agli eventi precedenti organizzati a Sulmona e l’Aquila. «Il progetto va avanti, continuiamo per la nostra strada.» Dicono i referenti del movimento CHE FARE!

L’idea è di portare avanti una serie di incontri facendo tappa nei vari comuni, affrontando, volta per volta, un tema specifico relativo al territorio. Gli argomenti sono diversi, e alcuni di questi hanno trovato spazio nella riunione di sabato che, rispetto alle precedenti, ha iniziato a spostare l’attenzione sulle questioni irrisolte che riguardano tutta la provincia.

Le problematiche oggetto del dibattito pubblico, il movimento intende affrontarle, non solo in termini di critica, ma soprattutto offrendo proposte e soluzioni che la politica, forse perché invischiata troppo nelle dinamiche interne dei partiti, non riesce più a traguardare con la dovuta lucidità, e soprattutto, a tutela dell’interesse comune.

Nella sala Irti si è parlato di crisi climatica che a causa dei ritardi della politica sta diventando sempre più emergenza ambientale. Un argomento che senza dubbio rappresenta il problema dei problemi, che porta con sé tutto il resto: dalla sanità al lavoro, dall’istruzione alla sicurezza, passando per l’impresa e la tutela delle fasce più deboli della società.

In agenda sono previsti incontri a tema sulla malasanità che negli anni bui della pandemia ha fatto emergere, con particolare riferimento alla ASL 1, i vuoti mai colmati di un comparto indicativo del livello di civiltà di una comunità. Sul tema dei trasporti e della logistica, è emersa l’assenza di coordinamento delle istituzioni locali nell’affrontare il problema.

Tutti in ordine sparso. Una delegazione di amministratori interloquisce con RFI per il famigerato raddoppio della ferrovia Roma – Pescara, un’altra si occupa della sicurezza delle autostrade, attraverso una serie di incontri, che hanno visto alternarsi ai tavoli istituzionali almeno cinque sei ministri diversi in appena cinque anni.

Un altro pugno di amministratori dialoga con Regione e ANAS per il raddoppio della ex superstrada del Liri. Intanto le aree interne fanno i conti con la fragilità di un territorio a forte rischio sismico e idrogeologico che richiederebbe un vero e proprio piano strategico di intervento sull’intermodalità, che purtroppo tarda a vedere la luce.

Il risultato di questi pellegrinaggi, che vedono gli amministratori locali mendicare un po’ di attenzione verso le istituzioni superiori, sono una miriade di comunicati stampa e di annunci che intendono evidenziare un attivismo sostanzialmente fine a se stesso. Di risultati concreti, nonostante l’impegno, se ne sono visti pochi, restano gli articoli alimentati dalle veline, la cui priorità sembra essere diventata più importante della notizia che dovrebbero veicolare.  

Sulle municipalizzate a partecipazione pubblica e privata, e sugli organismi sovracomunali, l’attenzione dell’opinione pubblica è via via scemata, ma le attività messe in campo quotidianamente da questi soggetti, incidono moltissimo sulla vita quotidiana dei cittadini, che hanno il diritto di sapere come vengono gestite. La politica però non ne parla.

Queste le tematiche che il movimento CHE FARE! intende mettere al centro del dibattito. Nella giornata di sabato è stata presentata la bozza di un manifesto politico che riassume una serie di priorità, che secondo gli organizzatori, rappresentano la base di un ragionamento da continuare a sviluppare in maniera franca e trasparente, non solo con i cittadini e le associazioni, ma anche con le istituzioni e il mondo della politica.   

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