Certificati Falsi – Cassazione conferma condanna per Aratari e Maiello

Claudio Abruzzo
Claudio Abruzzo
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Il prof. Arnaldo Aratari

La Cassazione conferma le condanne ad Arnaldo Aratari e Luigi Maiello, il professore di Gioia dei Marsi e l’agente di polizia penitenziaria rimasti coinvolti nel giro di certificati falsi smascherato nel marzo 2018 dalla Guardia di Finanza di Avezzano.

La Sesta Sezione della Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso dei due imputati, difesi dall’avvocato Antonio Valentini, confermando quando stabilito dalla Corte di Appello dell’Aquila nel giugno del 2020 e dal Tribunale di Avezzano nel giugno del 2019.

I due imputati erano stati condannati per aver ottenuto dal dottor Angelo Gallese il rilascio di certificati falsi. Si legge nella sentenza del collegio giudicante, presieduto dal giudice Bricchetti Renato Giuseppe:

Aratari pagava Gallese per la predisposizione di cartelle cliniche intestate a sé
e al coniuge Tiziana Mascitelli, per attestare una falsa data di inizio delle loro cure
presso il centro di salute mentale, da utilizzare nell’ambito di un contenzioso civile
[…] Luigi Maiello, agente di custodia presso la casa circondariale di Avezzano,
otteneva varie certificazioni false per giustificare delle assenze dal lavoro, atti con
i quali realizzava altresì dei reati di falso ideologico per induzione
“.

Per quanto riguarda Arnaldo Aratari, la Corte ha quindi confermato la “inesistenza della patologia segnalata nella documentazione medica” prodotta dal professore di educazione fisica, specificando come lo stesso avesse persino “falsificato la cartella clinica per poter creare la falsa prova che gli interessati si erano rivolti nel dato momento alla struttura sanitaria pubblica“.

Pesanti le condanne inflitte ai due indagati: ad Aratari 2 anni e 7 mesi per corruzione, mentre 3 anni e 3 mesi a Maiello per corruzione, falsità ideologica e truffa ai danni dello Stato. Sono stai inoltre condannati al pagamento delle spese di lite in favore della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, costituitasi parte civile nel processo d’appello.

Arnaldo Aratari, è accusato dalla Procura anche di Truffa aggravata ai danni dello Stato per aver percepito indebitamente una pensione.

Ricordiamo che Aratari era finito nel mirino degli investigatori per aver chiesto e ottenuto nel 2007 una dispensa dal servizio di professore di educazione fisica per motivi di salute: da questa indagine iniziale, gli uomini della Guardia di Finanza di Avezzano avevano scoperchiato “per caso” il Vaso di Pandora dello studio della Asl 1 del dottor Angelo Gallese, dando vita alla clamorosa operazione “Tutti per uno“.

L’indagine, avviata inizialmente dal pm Roberto Savelli poi sostituito dal procuratore Andrea Padalino, era scattata all’alba del 24 maggio 2018 e vedeva coinvolti medici, politici, esponenti delle forze dell’ordine e imprenditori locali, in un giro illecito di compravendita di certificati medici falsi.

Una inchiesta tanto articolata da generare piu’ filoni d’indagine da cui emerse una vasta e collaudata rete: secondo gli inquirenti, un vero e proprio Sistema sanitario parallelo, finalizzato a sottrarre illecitamente risorse pubbliche dalla Regione.

Uno dei tronconi d’indagine é ancora nelle prime fasi dibattimentali e vede coinvolti Maria Palma Di Biase, Paolo Di Bella e Carmine Macerola (difesi dall’avv. Stefano Guanciale), Orlando e Ida Morelli (difesa dall’avvocato Antonio Pascale), il carabiniere in congedo Giuseppe Agostinacchio. Tutti sospettati a vario titolo per reati che vanno dalla corruzione al favoreggiamento, alla truffa ai danni dello Stato. E poi lo psichiatra, nonché dirigente asl, dott. Angelo Gallese (assistito dall’avvocato Franco Colucci) che dovrà difendersi dalle accuse di corruzione, falso ideologico e truffa. Per quanto riguarda invece il luogotenente della Gdf Gianluca Alfonsi (difeso dall’avvocato Cesidio Di Salvatore), estraneo alla vicenda dei certificati falsi, persiste l’accusa di violazione di segreto d’ufficio.

La prossima udienza é fissata per il prossimo 3 giugno 2021, quando verranno ascoltate le testimonianze del luogotenente della Guardia di Finanza di Avezzano Domenico Del Signore e del maresciallo Cesidio Grande.

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