Celano – Interrogatori garanzia: Attili non risponde. Aratari: tensione con Gip

Claudio Abruzzo
Claudio Abruzzo
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Continuano gli interrogatori di garanzia dei 25 indagati colpiti da custodia cautelare in seguito allo tzusami giudiziario che ha abbattuto l’amministrazione di Celano. Convocati oggi dal Gip Attili ed Aratari.

Questa mattina in tribunale, davanti al Gip Maria Proia e alla presenza del Pm Lara Seccacini per l’accusa, sono stati convocati per gli interrogatori di garanzia gli indagati Luigi Aratari e Gianpiero Attili, assistiti dai rispettivi avvocati di fiducia.

Interrogatorio di Luigi Aratari

Sembrerebbe che durante l’interrogatorio di Aratari, difeso dall’avvocato Colucci, vi sarebbero stati momenti di forte tensione tra il difensore e il Giudice per le indagini preliminari Maria Proia.

Secondo voci non confermate, nel corso dell’interrogatorio sarebbero volate parole grosse, addirittura con accuse al Gip di “mancanza di garanzie di terzietà“. Non si hanno ancora conferme ufficiali su cosa sia realmente successo, al momento non è chiaro nemmeno se questo interrogatorio sia poi proseguito oppure sia stato sospeso.

Interrogatorio di Giampiero Attili

Si è tenuto questa mattina l’interrogatorio di garanzia di Gianpiero Attili, attuale segretario del comune di Avezzano ma all’epoca dei fatti in servizio a Celano.

Presente anche il Pm Lara Seccacini per l’accusa, e i difensori dell’indagato, gli avvocati Franco Colucci e Alessandro Fanelli. Attili, davanti al Gip, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo difensore così motiva tale scelta, riconosciutagli dalla legge:

Una scelta tecnica del difensore, vista la necessità di dover ancora consultare 15 faldoni di atti di indagine”.

Attili si trova tuttora agli arresti domiciliari con l’accusa di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo gli inquirenti, l’indagato sarebbe responsabile di aver compilato false delibere: in particolare quelle che lui stesso nelle intercettazioni definisce come delibere “fuori sacco”, cioè atti amministrativi che rimanevano “appese” per mesi o anni, in modo da poter giustificare i provvedimenti dei vari uffici in maniera retro attiva.

Secondo la difesa, invece, Attili si sarebbe solamente “attenuto alle disposizioni normative nella redazione delle delibere e delle determine contestate dall’accusa”, operando quindi sempre nel rispetto della norma.

I brogliacci della Maggioli

Effettivamente nell’ordinanza gli inquirenti danno rilevanza a più di un caso di delibere derubricate come “retro datate“, ipotizzando la consumazione di un reato.

Si tratta di Delibere di giunta che dalle intercettazioni risultano come stilate in un certo giorno, ma recano la data del giorno in cui si è effettivamente tenuta la Giunta, magari la settimana precedente.

Senza voler entrare nel merito delle interpretazioni degli inquirenti, facciamo rispettosamente notare che in quasi tutti i comuni le Delibere di giunta vengono di solito stilate nei giorni successivi, sulla base di un brogliaccio con gli appunti che il segretario stila al momento della riunione di Giunta.

Una prassi tanto comune, che ad esempio la ditta Maggioli – colosso che rifornisce di registri, manuali e quant’altro le pubbliche amministrazioni e le società di tutta Italia – nel suo catalogo ha in vendita degli appositi moduli, con relativo raccoglitore, proprio per la redazione dei Brogliacci per le delibere di giunta comunale. Catalogo scaricabile online sul sito della Maggioli a questo link.

Ricordiamo inoltre che il segretario Giampiero Attili, che dal 2018 è anche il segretario nel comune di Avezzano, era rimasto coinvolto in altre due inchieste riguardanti presunti appalti truccati a Tagliacozzo e Capistrello: in entrambi i casi la sua posizione era stata archiviata nel corso del procedimento penale.

Le delibere sotto accusa

Secondo l’accusa, Attili avrebbe prodotto, in concorso con altri, false deliberazioni in relazione a 4 specifici episodi:

– Premio letterario Vittoriano Esposito 2017
– Incarico di consulenza tecnica alla ditta Tonelli Ingegneria Srl per lavori demolizione e ristrutturazione della scuola media “Tommaso da Celano”
– Contributi erogati alla società sportiva Celano FC Marsica nel 2017
– Lavori di realizzazione di un parco giochi e di un parcheggio in località Crocifisso a Celano

Significative secondo gli inquirenti sono alcune conversazioni intercettate, nelle quali Attili affermava come a volte le delibere arrivassero addirittura in bianco, mentre a volte fossero “scritte con i piedi”:

Talvolta qualche aggiustamento è stato fatto, il programma ti consente di inserire all’ordine del giorno una delibera… che all’esterno non è visibile […] francamente non c’ha senso pubblicarle dopo un mese, dopo un anno… a noi succede. Io sto ancora pubblicando qualche delibera degli anni scorsi”.

Il segretario se stà a cacà sotto perché il Pal –sistema informatico utilizzato nei comuni per la gestione digitale degli atti – è tutto tracciato”, avrebbe confessato la dipendente Daniela Di Censo a un collaboratore in seguito ad alcune acquisizioni degli atti da parte dei carabinieri, avvenute pochi giorni prima tra le quali alcune determine dirigenziali riconducibili al segretario Attili.

Secondo gli inquirenti, il segretario Attili sarebbe stato comunque ben cosciente delle condotte illecite (che lui stesso nelle intercettazioni definiva vere e proprie “porcherie”) che si realizzavano all’interno dell’ufficio tecnico del comune di Celano, ma per i Pm si sarebbe preoccupato solo delle proprie responsabilità di segretario comunale, non denunciando le condotte delittuose, ad esempio, del funzionario Valter Specchio, ed adoperandosi peraltro per sistemare le richieste pervenute da Filippo Piccone – da lui stesso definito “l’imperatore di Celano” – solo al fine di “non creare scompiglio”.

Dall’ordinanza, comunque, la posizione reale dell’indagato Attili non appare del tutto chiara: se da un lato sembra subire l’influenza del senatore Piccone, dall’altro sembrerebbe tutt’altro che collaborativo nella prosecuzione di progetti criminosi messi in essere da altre persone.

In una intercettazione relativa all’incarico di direzione dei lavori della Scuola Beato Tommaso da Celano – pilotato dal funzionario Valter Specchio a favore dell’imprenditore Livio Paris – emerge la contrarietà dell’Attili nei confronti dell’operato del funzionario Specchio, cercando di bloccare la gara di affidamento. Esplicito questo stralcio d’intercettazione, in cui Attili dice:

tutti dicono qua dentro e voi non lo negate che tutta questa operazione è finalizzata a dare un incarico ad uno, ad uno in particolare, quindi praticamente state organizzando la commissione di un reato … e a me dite che devo parlare con Specchio, per dirgli che? Costituisciti! […] allora se volete fare certe cose, o io me ne esco fuori e non lo so, cioè fate a mia insaputa, fate quello che vi pare … che cazzo me ne frega! In teoria io dovrei andare a fare le denunce …, io già non sto a posto con me stesso se non faccio questo ”.

Secondo gli investigatori, però, solo in una fase avanzata dell’indagine Attili si sarebbe dimostrato disponibile a rappresentare agli inquirenti le irregolarità da lui riscontrate nelle procedure amministrative comunali, inviando persino una mail all’arma dei carabinieri in cui evidenziava le responsabilità dei vari soggetti coinvolti.

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