CASO LIRIS – Il Direttore Asl 1 Roberto Testa nel mirino della Commissione vigilanza

Angelo Venti
Angelo Venti
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Il primo punto all’ordine del giorno della seduta della Commissione vigilanza convocata per questa mattina alle 10 dal Presidente Pietro Smargiassi, è il “Reintegro dell’Assessore Guido Quintino Liris nell’organico ASL1- Audizione Roberto Testa, Direttore generale Asl 1. Attesa per i risultati: il Caso Liris rischia di squarciare il velo che copre le relazioni pericolose che legano la politica e la sanità regionale.

Il Caso Liris

Si tratta di un caso politico scottante che ha tenuto banco per settimane sulla stampa regionale e nazionale, con accuse di Incompatibilità, Conflitto di interessi, Richieste di dimissioni dalla carica di assessore regionale, con tanto di annunci di querele e interrogazioni parlamentari.

Ricordiamo che a scatenare le furiose polemiche fu la decisione di Guido Liris, assessore regionale al bilancio e medico, che in piena emergenza coronavirus si riprende anche il suo posto di dirigente Asl. Il 31 marzo, infatti, Liris scrive al Direttore generale della Asl 1 Roberto Testa e gli chiede il

Reintegro nella struttura da Te diretta, con tempi e modalità da concordare. In attesa di cortese riscontro, Ti invio cordiali saluti”.

Una richiesta dal tono molto confidenziale che viene accolta a tempo di record dal Direttore generale che il giorno stesso così risponde a Liris:

E’ con vivo piacere ed entusiasmo che sono a rilasciarle il mio nulla osta ad una sua sollecita riassunzione in un momento così particolare di emergenza sanitaria (…). Nell’accoglierla a bordo di questa Azienda, vorrà concordare con la U.O.C. Personale le modalità di rientro in servizio e di svolgimento della sua attività, condivise con lo scrivente pari al 30% del suo debito orario settimanale che, per l’expertice della S.V. vorrà svolgere in staff a questa Direzione. Distinti saluti.”

E il Direttore della U.O.C. Personale Errico D’Amico – che tra l’altro ricopre tale ruolo dal 1 marzo, nominato proprio da Testa – risponde prontamente all’assessore. Il 1 aprile, infatti, D’Amico dispone il rientro in servizio di Guido Liris come Dirigente medico a partire già dal giorno successivo, 2 aprile. Insomma, tutto fatto in meno di 36 ore dalla richesta.

Una velocità che – lo diciamo senza ironia – conoscendo i tempi delle Asl e delle pubbliche amministrazioni in generale, risulta quantomeno irrituale: un’altra delle magie dell’emergenza?

Dopo l’iniziale clamore mediatico, forse anche a seguito della rinuncia alla riassunzione da parte di Liris, sulla vicenda sembrava calato inesorabile il silenzio. Alla fine della giostra, l’assessore-medico ha lavorato nella Asl, part time al 30%, solo il giorno 2 aprile.

Commissione di vigilanza: una seduta interessante

A quanto pare, la vicenda che vede al centro Guido Liris è giudicata tutt’ora molto seria e alcuni aspetti ritenuti ancora oscuri sono finiti sotto la lente di ingrandimento della Commissione consiliare di vigilanza della Regione Abruzzo.

Il 15 maggio scorso, infatti, la Commissione aveva già audito lo stesso Liris e, stando al resoconto della seduta, tutto lasciava prevedere che il caso non era considerato chiuso, a partire proprio dalla posizione del direttore generale della ASL 1 Roberto Testa.

Per gli organismi elettivi e di controllo della Regione Abruzzo – rimasti silenti per mesi a causa dell’Emergenza Coronavirus – la “Fase 2” inizia con queste parole, pronunciate dal presidente Pietro Smargiassi all’apertura dei lavori della commissione riunitasi a L’Aquila il 15 maggio scorso nel Palazzo dell’Emiciclo:

Buongiorno a tutti, benvenuti. Finalmente riparte anche la Commissione Vigilanza”.

Il punto all’ordine del giorno è solo uno: “Reintegro dell’Assessore Guido Liris nell’organico ASL 1”.

Va detto che la Commissione riabilita moralmente Guido Liris sia come medico che come uomo, spazzando via l’accusa infamante di aver voluto intascare anche lo stipendio da medico, a lui rivolta nei giorni caldi della polemica politica. I componenti la Commissione, insomma, su questo punto hanno riconosciuto la buona fede di Liris e dichiarato di comprendere la sua voglia di volere fare, come medico, la propria parte nei giorni più caldi dell’emergenza sanitaria.

Ma sull’opportunità politica di tale scelta i membri della Commissione non gli risparmiano critiche, sostenendo che proprio in virtù dell’emergenza, per gli abruzzesi l’opera di Liris sarebbe stata senz’altro più utile come Assessore regionale al bilancio che come Medico in corsia.

Stigmatizzato, infine, il palese Conflitto di interessi causato da Liris con il cortocircuito tra la carica di Assessore regionale al bilancio (controllore) e l’incarico di dirigente Asl (controllato).

Ma quell’audizione del 15 maggio offre spunti molto interessanti sullo stato dell’amministrazione regionale, fornendo uno spaccato inquietante sugli intrecci perversi tra la politica e la sanità abruzzese. Comunque vada a finire, per l’Abruzzo è una brutta storia.

Liris scaricato dalla sua maggioranza?

Difficile rispondere a questa domanda. Certo è che la maggioranza di centrodestra ha disertato la seduta, lasciando l’assessore Liris solo davanti al plotone della Commissione vigilanza, dove infatti erano schierati solo i componenti dell’opposizione.

All’audizione era assente persino il dott. Mario Quaglieri, doppiamente collega di Liris: entrambi medici, entrambi di Fratelli d’Italia. Non solo: Quaglieri doveva essere anche doppiamente grato a Liris. Infatti è stato nominato consigliere regionale proprio come supplente di Liris, che gli aveva ceduto la sua poltrona nell’emiciclo dopo la nomina ad assessore. E in conseguenza di questa sostituzione, Quaglieri è stato poi eletto persino come Presidente della Commissione sanità, proprio lui che come medico è tra l’altro dipendente non della Asl, ma di una clinica privata di Celano. Ma tant’è, a riprova che in politica la gratitudine non è certo considerata una virtù.

Va detto, però, che Quaglieri è stato – unico tra gli assenti – ad avere la delicatezza di avvisare formalmente il Presidente della commissione di non poter partecipare alla seduta per “un imprevisto”. Almeno questo.

Testa nel mirino della Commissione

Molte delle domande si sono invece concentrate proprio sul ruolo ricoperto dagli uffici regionali nella vicenda Liris, e in particolare sullo scambio di lettere con la Asl 1 e il ruolo del suo Direttore generale, Roberto Testa. Questi alcuni dei passaggi:

PRESIDENTE: [… ]: Quella corrispondenza così fitta fino a quando c’è stata, come diceva il consigliere Paolucci, una sorta di confidenza tra colleghi, è stata sempre immediata, in 3 giorni domanda e risposta, quando lei poi ha fatto la richiesta formale di un parere formale, ci sono voluti 22 giorni. Il che è a dimostrazione che se lei fa l’Assessore e uno fa il manager, poi si crea il problema, cioè il cortocircuito si crea, perché per darle una risposta servono 20 giorni. Quando si dice: “se vuoi rientro” e l’altro: “prego, ti aspetto con entusiasmo”, chiaramente fare la domanda e la risposta è molto semplice. [… ] Ma formalmente c’è stato nel corso di questi due mesi, un parere pro veritate da parte del Consiglio regionale, da parte della A.S.L., da parte del legislativo, da parte dell’Avvocatura? C’è stato un parere che ha verificato o ha stabilito se c’era l’incompatibilità, se c’era il conflitto d’interesse, se c’era la possibilità di rientrare o meno, se la sua posizione era lecita o meno? Cioè qualcuno l’ha detto? […] Perché se c’è questa documentazione, la prego di fornircela insomma. Grazie.

LIRIS: Sulle documentazioni che ho io, chiaramente so che il Consiglio o che gli uffici del Consiglio non la pensano così, c’è stata anche un’interlocuzione con loro, sia prima, durante che successivamente […] Certamente avvocati di riferimento strettamente personale, mi hanno a dir poco rassicurato, ma penso sia discriminante l’approvazione o comunque il giudizio sulla non incompatibilità da parte della A.S.L. e dei suoi uffici, dei suoi avvocati che chiaramente hanno espresso dei giudizi per iscritto e il dottor Testa potrà dare questo tipo di contributo[…] Quindi io sono assolutamente in possesso di una documentazione, di carattere giuridico che mi rassicura su quello che è stato fatto.

PRESIDENTE: Però di natura tra virgolette privata, cioè i suoi legali, i suoi tecnici legali, non il legislativo

LIRIS: Anche da parte della A.S.L.

PRESIDENTE: Anche da parte della A.S.L., perfetto, questa è la risposta ufficiale. Va bene.

[…] PRESIDENTE: Ma questo lo chiederemo, perché abbiamo capito chi ha dato la risposta e chi non l’ha data. Ma il parere della A.S.L. è intervenuto prima del 31 marzo o successivamente al 31 marzo?

LIRIS: Gli uffici ne erano consapevoli della situazione e di quanto fossi compatibile, poi credo si siano serviti di ulteriori apporti, per corroborare le loro tesi. Ma nel momento in cui mi hanno detto okay, è perché avevano gli strumenti per dirmi okay, era nelle loro disponibilità, uno concede un bene disponibile, se non ce l’ha non lo può concedere.

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