Calma piatta

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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Non si registrano cambiamenti dall’ultimo post sulla ferrovia dell’ex zuccherificio. Rivalutazione Trara ha oggi spiegato il senso del suo intervento sul Centro (cartaceo). È una questione d’igiene e di sicurezza – secondo copione: si provvederà ben presto a bonificare l’area e poi a venderla ai privati disposti ad acquistare. Non è stata recintata l’intera proprietà della società – come ho raccontato –, ma solo la parte prossima al Quadrilatero: mera casualità? Penso di no e lo dico da frequentatore della parte «sud», più che della «nord»: si trovano buste con i rifiuti, bottiglie e molto altro anche nella zona più prossima al Nucleo industriale, trattandosi di un’infrastruttura abbandonata da anni. (Si trovano siringhe utilizzate ovunque, basta farci caso. Di là della sicurezza: chi bazzica quel posto conosce bene che cosa può incontrare).

La stessa società rifiuta di capire – ne ignoro il motivo – che quel tronco di ferrovia che le appartiene, è uno dei cinque-sei pezzi di storia che restano agli avezzanesi: si può fare di tutto nel resto della città. (Ristrutturare, sostituire, sopraelevare, cambiare destinazione d’uso). È in piccolo, una ripetizione del caso «gualchiera» a Celano: i residenti hanno ignorato per generazioni quel manufatto fin quando gli è stato ricordato dalla Soprintendenza. (Non hanno inteso in moltissimi la stessa cosa, raccontata da persone comuni. Come i bambini che alla vista delle botte, recedono dai loro propositi) Bisogna fargli capire in qualche modo che quella striscia di terra è importante per qualcuno. (Di là del fatto che la proprietà privata in Italia non è sacra né inviolabile).

Il caso è scoppiato nella scorsa primavera ma è stato congelato. Che fine ha fatto – in tutto questo tempo –, il sindaco, i consiglieri comunali, gli assessori, i sedicenti storici locali, i difensori di casette diroccate, quelli che si lamentano per le cacche dei cani sui marciapiedi e gli adesivi sul busto di Camillo Corradini? Si è sprecato del tempo prezioso per bloccare tale operazione e per farsi un’idea di come riutilizzare quel tronco – in Italia non sono infrequenti interventi del genere.

(Sarò rimbambito per via dell’età, ma non riesco a capire – a distanza di anni – per qual motivo una srl abbia comprato una ferrovia in via di dismissione con annessa – più che cospicua – bomba ecologica).

P.S.: la foto è di un amico.

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.