Botticchio: “Perché pur non essendo del PD mi sono iscritto al PD”

Angelo Venti
Angelo Venti
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Consegna della tessera del PD a Franco Massimo Botticchio [Avezzano, 19 settembre 2021]

L’iscrizione, con contestuale consegna della tessera, al termine di un incontro-confronto tra Botticchio e una delegazione del Partito democratico, composta dal tesoriere e rappresentante legale del Pd Abruzzo Pino Venditti, dal segretario provinciale Francesco Piacente e dal segretario regionale Michele Fina.

Guarda il video esclusivo dell’incontro:

Il commento di Pino Venditti, rappresentante legale del Pd Abruzzo:

Un partito cresce davvero quando offre la propria cittadinanza a chi, nel rispetto della comunità a cui aderisce, è orgoglioso della propria libertà di pensiero e di critica. E questo è anche il miglior vaccino contro derive padronali e ciniche che tanto male hanno fatto e fanno ai partiti, alla politica e, più in generale, al nostro territorio.

La scelta di Franco Massimo Botticchio di iscriversi al Partito Democratico è l’ennesimo segnale di interesse, tra i tanti negli ultimi mesi. Il valore aggiunto che Botticchio porta in termini di idee e competenze contribuiranno a rafforzare il radicamento e la radicalità delle idee”.

La dichiarazione di Franco Massimo Botticchio:

Il mondo è una foresta di simboli ovvero perché pur non essendo del PD mi sono iscritto al PD

Il casus belli è consistito nella ‘defenestrazione di Cerchio’, vale a dire dal divorzio – sentenziato con parole inequivocabili, in ultimo dal segretario regionale del partito – del PD dal noto Gianfranco Tedeschi da Cerchio (1968-vivente), già geometra e ora avvocato.

Il sottile piacere di sentirsi dire, a mo’ di eco, dai maggiorenti del partito, quel che il sottoscritto (e uno sparuto drappello di sciagurati) andava predicando da molto (troppo) tempo, vale(va) il prezzo della tessera, ed anche il costo del rimbrotto di qualche amico che considererà poco comprensibile, se non incoerente, e certamente impolitica, la scelta di aderire al Partito Democratico.

Potrebbe trattarsi, anche questa volta, di una scelta solipsistica e bizzarra, anarcoide in quanto bastiancontraria; ma la decisa inversione, sul Territorio, degli orientamenti di un partito, nel senso da gran tempo auspicato, meritava un incitamento, ed il passaggio, simbolico giustappunto, per manifestare la disponibilità al confronto consiste(va) proprio nell’adesione al nuovo circolo Pd di Cerchio post-ventennio.

Non è una provocazione, se non nel senso sopra detto, per l’avvio di una discussione. Fuori delle modalità di facebook e della lunghezza della stringa di twitter (presumo che i giovani utilizzino molto altro ma non ne ho esatta cognizione: ho maggiore confidenza con gli anziani della mia età).

Ci sarà tempo anche per analogicissime disquisizioni ideologiche (che forse hanno fatto il loro tempo, se non filologicamente incastrate), per gli appassionati del genere. Persino per ripensare a cosa è andato storto, nell’ultimo quarto di secolo, in questo lembo di terra prossimo alla desertificazione.

Un dissidente polacco, molti anni fa si chiese: «cosa si può fare, in una situazione in cui non si può fare molto?».

Ringrazio dunque la delegazione PD – composta, tra gli altri, da segretario regionale, segretario provinciale, tesoriere – con la quale domenica scorsa, in Avezzano, ho potuto avere un’interessante discussione; interlocuzione della quale il filmato che si pubblica ha condensato le sole mie parti vagamente comprensibili e ostensibili (sono disponibile, se del caso, a chiarire allusioni, cenni e smorfie). Delegazione dalla quale ho ricevuto la tessera di cui trattasi.

Franco Massimo Botticchio, 22 settembre 2021

Nota del direttore di SITe.it

In merito all’auspicio – espresso nel corso dell’incontro con Botticchio da alcuni membri della delegazione del Pd – di un mio possibile rientro nelle fila del partito democratico, preciso che tale evento non è all’orizzonte.

Pur valutando positivamente il cambio di passo del PD marsicano – e anche la decisione di Botticchio di aderire ad esso – ricordo che la mia fuoriuscita dal Pd era stata determinata, nel marzo 2012, dalle critiche verso il Pd per la gestione dell’emergenza del terremoto dell’Aquila e, in particolare, sulle posizioni e sul ruolo dell’allora segretario provinciale del Pd in occasione della denuncia sporta nei miei confronti dal prefetto Franco Gabrielli. A distanza di oltre 9 anni, mio malgrado, quelle cause non sono state ancora rimosse.

Angelo Venti

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