Avezzano – Un censimento fuori stagione

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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Mi capitava, nella prima metà di agosto, di svolgere censimenti di alberi recisi ma non sostituiti dal Comune dentro il Quadrilatero, anche di quelli non piantati – era sufficiente una passata, calcolando che giravano poche persone perciò, meno automobili parcheggiate a impedire la vista. Stavolta è successo a marzo ed è stata perciò necessaria una seconda perlustrazione sul marciapiede opposto; ho ripreso casualmente un vecchio file ed è stata un’occasione fortunata, trattandosi del primo conteggio. Ne ho approfittato per confrontare i miei vecchi dati con l’attuale situazione; il numero in grassetto è l’ultima rilevazione mentre quello tra parentesi (tonde) è il dato risalente all’agosto 2013. Ho escluso nel mio conteggio le piazze, i giardini pubblici e le aree verdi. Ecco i miei dati. (Al solito, potrebbero esserci degli errori per difetto nel mio elenco).

Amendola (via G.): 5 (6); Bagnoli (via mons. P.M.): 1 (0); Battisti (via C.): 14 (11); Cadorna (via L.): 8 (2); Colaneri (via M.): 2 (0); Corradini (via C.): 27 (7); Crispi (via F.): 5 (0); Croce (via B.): 9 (4); Diaz (via A.): 1 (1); Fontana (via G.): 1 (0); Fratelli Rosselli (via): 6 (4); Garibaldi (via G.): 19 (11); Gramsci (via A.): 6 (0); Libertà (corso della): 1 (1); Lolli (via E.): 1 (0); Marruvio (via): 32 (14); Monte Grappa (via): 2 (2); Mazzini (viale G.): 7 (1); don L. Orione (via): 1 (1); Pagani (via G.): 11 (4); Quadrilatero, marciapiede interno (vie: Monte Velino, Montello, XX Settembre, Roma): 5; Sauro (via N.): 26 (7); Torlonia (via A.M.): 3 (1); Trento (via): 7 (2); Trieste (via): 6 (0); Monte Zebio (via): 10 (2); Sangro (via): 9 (7); Valerii (via mons. D.): 19 (3); Vittorio Veneto (via): 5 (1); via XXIV Maggio 6 (0). Totale = 255. (Erano 147 nel 2016, tanto per dirne una; +53 rispetto al mio primo censimento). Suggeriscono che cosa, quei numeri? Ho notato che vi è almeno una dozzina di piante palesemente secca al centro, ancora lì da diversi anni mentre ne hanno tagliate quattro che stavano «meglio» in salute lungo via dei Cavalieri di Vittorio Veneto, oltre tre mesi fa. (A proposito di alberi malati). Roberto Verdecchia e Alfredo Chiantini: «il super contestato [sic!] progetto messo in cantiere dall’amministrazione De Angelis [piazza del Mercato], portato avanti nel nome della continuità amministrativa» (Il Centro, 22 agosto 2021). Continuità amministrativa prevede anche che si analizzassero, com’era stato consigliato dagli uffici competenti, gli altri platani nelle vicinanze per sapere se fossero stati anch’essi contagiati. Sorvolo sullo stato di salute di alcune piante in piazza A. Torlonia – andava controllato già dal 2019. (Anche quel restauro fu contestato per motivi che tuttora mi sfuggono). Alcuni privati continuano a piantare arbusti nelle piazzuole vuote. Un paio d’anni fa, mi sono lamentato per le vele pubblicitarie (parcheggiate) che spezzano i rami; va aggiunto a ciò, l’ingombrante presenza dei nuovi cantieri (stradali, edilizia): se ne riparlerà tra qualche mese, anche se i danni sono già visibili. (Una faccenda legata ai dati). Via G. Amendola, via Roma (disaggregata) presentano entrambe il segno negativo (-1): è davvero migliorata, seppur di poco, la situazione? Controtendenza? La sequenza ricorrente è questa: via C. Corradini da 7 (2013) a 16 (2017) a 27 (2022); domanda: dov’è l’intoppo? È raro che il numero di alberi recisi resti uguale nel corso degli anni. È unica invece la vicenda di via C. Corradini: «sono stati piantati 9 alberi ([amministrazione] De Angelis) tra via Monte Grappa e via del Montello», 8 settembre 2021. Ecco, c’entrano di mezzo le asfaltature del Comune e le piastrellature dei privati che hanno talvolta cancellato ogni traccia della precedente alberatura – anche della storia recente della città: operazioni barbare perché il nuovo non migliora certo la situazione esistente; è inoltre l’esatto contrario di ciò che andrebbe portato avanti in questo periodo per contrastare gli effetti del mutamento climatico – eliminare asfalto e cemento superflui, piantare nuovi alberi. Già si è posto, a livello globale, il problema dello spazio dedicato alle nuove piante che dovrebbe invadere i terreni dedicati all’agricoltura, in teoria; si tratta invece di sostituire, rimpiazzare nel nostro caso: ordinaria amministrazione. Si tratta di non modificare niente e ne gioverebbe almeno la salute di tutti. Anche ciò mostra una gran distanza tra Avezzano e il mondo occidentale contemporaneo: provincialismo e da beceri. (La situazione è identica oltre il Quadrilatero; tralascio le pinete dopo le inedite ventate di febbraio 2021 che hanno abbattuto una quarantina di pini complessivamente).

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.