AVEZZANO – Termovalorizzatore Powercrop ed Rsu ex-Sadam

Redazione
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Poche parole sull’atteggiamento della (ultronea) RSU dello zuccherificio ex Sadam di Celano in ordine allo scellerato progetto di riconversione di detto zuccherificio in un inceneritore da calarsi a… Borgo Incile di Avezzano

E’ da tempo immemorabile che, a qualche ideologo dei lavoratori ex zuccherificio Sadam, andiamo vagheggiando di rispondere, una volta per tutte, per le rime, e solo il rispetto per chi – scevro da ambizioni politiche – è stato colpito dalla sciagura di una cassa integrazione infinita, abbiamo sempre soprasseduto. Ciò non toglie che la posizione espressa dalla RSU di quella compagine (una domanda: ma una RSU vive per sempre? Anche se eletta nel paleozoico? E per contrattare cosa, che non c’è più il datore di lavoro? O meglio, il datore di lavoro esiste, ed è anche in buona salute…) in ordine all’inceneritore PowerCrop, è da considerarsi, tecnicamente, “infame”. Non volendo trascendere, usiamo le sottonotate parole del nostro profeta-urbanista-peripatetico di riferimento, Giuseppe Pantaleo

(fmb)

«I comunicati della Rsu ex-Sadam (Celano), perché sono così irritanti? E’ una questione di forma più che di contenuto secondo me e investe i nostri meccanismi culturali. Detti comunicati sono delle trascrizioni di parlato (anche di gesticolato) che possono produrre consenso, approvazione ed entusiasmo quando agitate in un’assemblea, in un comizio o una trasmissione radio-televisiva. (Si hanno dei risultati differenti nei casi di lettura solitaria – quotidiano, rivista, Web).

Due esempi dal comunicato del 3 maggio 2013.

«In riferimento alle contestazioni […] noi, supportati da studi ed esperienze fatti e realizzati in altri luoghi, ci pronunciamo a favore di questo Progetto», «la nostra volontà di proseguire nell’iter per la centrale a biomasse è motivata anche da altre considerazioni di carattere sicuramente più oggettivo e scientifico». Pezzi simili rendono molto diffusi da un amplificatore, non è lo stesso se scritti su un foglio, dove c’è maggiore spazio per argomentare; un navigatore di Internet dopo aver letto cose del genere, dà per certo che lo stanno prendendo in giro e che gli studi e le considerazioni scientifiche citate non esistono: perché non pubblicare una bibliografia e aggiungere qualche riferimento o almeno un link? (Stendo un velo d’oblio sul fossile «oggettivo»).
E’ un po’ diverso il seguente: «In tutti questi anni abbiamo fortemente chiesto a tutti i soggetti di intraprendere una serie di iniziative per concordare eventuali proposte alternative della riconversione dello zuccherificio, senza ottenere nessun tipo di risposta, oltre i “NO” preconcetti e strumentali che tutti conosciamo». E’ più complicato dei precedenti. Prima domanda: chi è, tali soggetti? Seconda domanda: i soggetti della prima parte, sono gli stessi della seconda (quelli del No)? E’ strano quanto meno, che ci si ricorda la modalità di un’azione («fortemente») ma non i suoi destinatari. Di chi stiamo parlando? Conosciamo tutti, che cosa? E’ strumentale anche il No delle Onlus, ammesso che esse rientrino nel novero dei soggetti?

Gli imbonitori mescolavano con destrezza nei loro sproloqui elementi veri con altri verosimili o inventati; nel nostro caso regna invece il buio pesto. L’ambiente della carta stampata e quello del Web aiutano anche in questo caso: perché tralasciare le cose importanti con tanto spazio a disposizione? E’ una questione formale, ripeto: è come fischiettare in chiesa durante una messa da morto.

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I comunicati della Rsu ex-Sadam evitano generalmente i nomi di persone, gruppi di cittadini, associazioni, sindacati, partiti, enti e istituzioni. (Rsu li chiama «soggetti», ma non tutti). Ai nomi sono legati poteri e funzioni differenti nella società: un conto è una delibera comunale e un altro una mozione approvata in un’affollata assemblea di cittadini. Gli attori precedenti – con i loro poteri e le loro funzioni – compaiono confusi in un unico indistinto minestrone da cui attingere alla bisogna. Si può stuzzicare il gruppo X per attaccare trasversalmente il sindacato Y o l’ente Z, ad esempio.

La faccenda può funzionare almeno nel mondo della comunicazione e nel breve periodo. La responsabilità di una sentenza di un tribunale si può addossare facilmente al ricorrente e non ai giudici che la firmano nell’Italia contemporanea, mentre i suoi effetti restano immutati. Nel nostro caso: si polemizza con il comitato No PowerCrop anche se questo ha (non può essere altrimenti) un ruolo marginale nella vicenda rispetto ad un’associazione d’agricoltori, che entra a pieno titolo nel progetto di riconversione dello zuccherificio o un ente locale (Avezzano con i suoi 42mila abitanti, Luco dei Marsi) che si è dichiarato contrario all’inceneritore. Una mia domanda è: perché Rsu ex-Sadam non attacca i partiti, i personaggi politici e le associazioni d’agricoltori che contrastano – da anni – l’insediamento PowerCrop-Enel? I cassintegrati, nella confusione dei ruoli di quest’annoso carnevale fucense, possono scrivere con disinvoltura: «possiamo affermare che la materia prima utilizzata per la combustione sarà soltanto Legno vergine cippato». Domanda: chi gli ha mai chiesto, chi gli chiederà mai una cosa del genere? (Si muove l’ufficio relazioni esterne di una grossa azienda in casi di conflitto con la popolazione, diffondendo spot radio-televisivi e pubbli-redazionali per la carta stampata. Diffondendo a pagamento, s’intende). E’ una caduta di stile manifestare pubblicamente il proprio assenso alla cosiddetta riconversione: «ci pronunciamo a favore di questo Progetto». Nel caso di un loro assorbimento nella pubblica amministrazione, nella scuola, in un’industria chimica o di marmellate, che cosa farebbero: le barricate, i blocchi stradali, la rivoluzione? (Gli italiani con il loro 12% e rotti di disoccupati, che cosa ne pensano di questa situazione?)

Giuseppe Pantaleo

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