Avezzano – Rogo centro rifiuti Casinelli: doppio esposto su amianto e impianti antincendio

Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Forum H20, contenente i testi di due esposti inviati dall’attivista Augusto De Sanctis a varie autorità:

COMUNICATO STAMPA

Comunicato stampa 03/08/2020 – Incendio ditta Casinelli ad Avezzano e tetto in amianto. Esposto lo scorso 25 luglio, risposta dell’ARTA non esaustiva: fu monitorata la presenza di fibre di amianto nell’aria e l’eventuale esposizione di soccorritori, lavoratori e cittadini?

“Lo scorso 25 luglio ho depositato alla procura, ai NOE e a vari enti un esposto sull’incendio all’impianto rifiuti Casinelli di Avezzano avente per oggetto due questioni:

a)la possibile presenza di amianto nel tetto;

b)lo stato dell’impianto anti-incendio al momento del rogo.

Ho fatto notare che anche il solo sospetto della presenza di amianto, che pare confermata da notizie riportate dalla stampa oggi, avrebbe dovuto essere oggetto di specifici monitoraggi dell’aria nell’immediatezza per valutare la presenza di fibre aero-disperse. Tali protocolli sono quelli normalmente in uso in tutto il mondo in caso di incendio che coinvolge materiali contenente amianto, come ho spiegato nell’esposto” così Augusto De Sanctis, del Forum H2O in merito all’incendio Casinelli e alle potenziali conseguenze. Venerdì scorso è arrivata una nota dell’ARTA assolutamente non esaustiva, visto che non chiarisce se, appunto, l’amianto sia stato cercato nell’aria nelle ore dell’incendio e immediatamente dopo.

L’ARTA parla genericamente di monitoraggi della qualità dell’aria senza dire quali sostanze siano state effettivamente cercate e rimanda a sopralluoghi successivi la verifica sul campo circa la presenza di amianto nei materiali danneggiati. “Un’eventuale lacuna nella ricerca dell’amianto nell’aria durante l’incendio sarebbe fatto assolutamente grave, perchè soccorritori, lavoratori e cittadini devono essere protetti dall’esposizione diretta o ndiretta a questa pericolosa sostanza, anche con interventi attivi, come la gestione appropriata degli indumenti o il lavaggio di piazzali e strade per evitare che le polveri siano movimentate successivamente da vento e passaggi di mezzi.

Per questo oggi ho replicato all’ARTA chiedendo lumi sui monitoraggi effettivamente attivati” conclude De Sanctis.

Qui sotto esposto e replica alla nota ARTA allegata.

FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA

-Procura di Avezzano

– NOE di Pescara

– ASL L’Aquila – Avezzano – Sulmona

– Comune di Avezzano

– Inail di L’Aquila

– ARTA Abruzzo

OGGETTO: incendio del centro riciclo Casinelli ad Avezzano – 15 luglio – coperture capannone – possibile presenza di amianto – stato impianto anti-incendio

In relazione all’incendio di cui all’oggetto lo scrivente, che da anni segue, anche per diverse associazioni, le vicende di incendi di impianti ndustriali, espone quanto segue.

Stato delle coperture – possibile presenza di amianto

Dalle immagini diffuse dal giornale online Site.it (qui allegati tre fotogrammi) sembrerebbe evincersi che le coperture dello stabilimento possano essere costituite da lastre di amianto (a giudicare dal colore; forma ecc.). Ovviamente chi ha svolto l’intervento avrà, immagino, già verificato lo stato e la consistenza del tetto in questione. In caso di effettiva presenza di amianto, la questione non deve essere assolutamente sottovalutata sia nel monitoraggio delle conseguenze dell’incendio (eventuale plume di ricaduta con fibre) sia per la gestione dei materiali e l’eventuale decontaminazione sia per eventuali follow-up sullo stato degli eventuali esposti, come invece è¨ avvenuto troppe volte in Abruzzo in altri casi con presenza accertata di amianto in capannoni andati a fuoco (e anche per interventi di semplice rimozione di amianto da vecchie aree industriali come quella dell’ex Burgo di Chieti Scalo in cui, se non fossi recentemente intervenuto in conferenza dei servizi, avrebbero asportato con l’assenso di diversi enti – ASL compresa – terreno contenente amianto senza lavorare con copertura e in depressione). Tutto ciò nonostante le precise indicazioni provenienti dagli studi scientifici e da linee guida di livello internazionale che trattano l’argomento.

Ad esempio, tra le tante: https://ww2.health.wa.gov.au/-/media/Files/Corporate/general-documents/Asbestos/PDF/Guidance-note-Management-of-fire-damaged-asbestos.pdf che qui allego e da cui ho estratto una significativa figura, avente per oggetto le conseguenze e le modalità di intervento negli incendi di edifici con coperture in amianto. Pertanto chiedo di verificare l’effettiva presenza di amianto nel sito e, in caso affermativo, se sono state messe in atto tutte le precauzioni previste a livello internazionale per gestire nella maniera più opportuna l’evento, le possibili conseguenze dell’eventuale dispersione di fibre nonché la rimozione dei materiali da condurre attraverso tecniche adeguate operazioni in confinamento dinamico).

Stato dell’impianto anti-incendio

Poiché è il secondo incendio in poco tempo nell’area (ricordo il precedente dell’impianto di gestione rifiuti del 2 luglio 2019 della GEA in Val Roveto), in considerazione della complessità dell’intervento di spegnimento che è durato molte ore nonostante tali impianti siano fortemente a rischio e quindi dovrebbero essere dotati di impianti anti-incendio particolarmente efficienti e tarati sui possibili rischi, si chiede di verificare lo stato delle certificazioni anti-incendio, la corrispondenza tra queste e l’effettiva funzionalità riscontrata al momento dell’incendio nonché tutte le verifiche periodiche e i relativi rapporti svolte da parte di società specializzate sullo stesso. Certo di una Vs attenta valutazione, colgo l’occasione per porgere i miei migliori saluti.

Augusto De Sanctis

SECONDO ESPOSTO – REPLICA NOTA ARTA Pescara, 03/08/2020

– Procura di Avezzano

– N.O.E. di Pescara

– ARTA – Abruzzo

– ASL di L’Aquila-Avezzano-Sulmona

– Comune di Avezzano

– Inail

OGGETTO: incendio ditta Casinelli – Avezzano – replica alla nota ARTA del 31/07/2020 – questione amianto

In relazione alla nota ARTA – Dist. di L’Aquila pervenutami il 31/07/2020, lo scrivente ha appreso dalla stampa dello svolgimento di analisi della qualità dell’aria da parte dell’ARTA.

Il problema è: quali analisi, cioè¨ “quali sostanze sono state cercate”?

Se brucia un capannone che ha per copertura onduline che appaiono essere costituite da amianto, anche per sola precauzione in attesa delle analisi di dettaglio sui campioni di materiale, che apprendo non essere state ancora svolte, l’analisi dell’amianto aerodisperso dovrebbe essere la base per poter prendere qualsiasi decisione a tutela dei lavoratori impegnati nel soccorso e nello spegnimento (non solo nell’immediatezza ma, ad esempio, per la successiva gestione degli indumenti), di quelli delle aziende limitrofe nonché della popolazione esposta alle ricadute. Ad esempio, provvedendo, in caso di ritrovamento di fibre, ad intervenire con lavaggio dei piazzali, delle strade ecc per evitare la successiva rimovimentazione delle fibre con le polveri ecc.

Pertanto, a parte tutte le altre considerazioni, e tenuto conto delle diverse competenze, colgo l’occasione per rinnovare la domanda specifica: l’amianto è stato cercato nelle analisi o no?

cordiali saluti

Augusto De Sanctis

Allegati: Incendio Casinelli De Sanctis(2).pdf 179 kB

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Galleria immagini dell’incendio visto dal drone

Galleria immagini dell’incendio visto da terra

Galleria immagini materiale stoccato nell’impianto

Non ci sono notizie ufficiali sulla natura del materiale in fiamme. Nell’area sono comunque stoccate centinaia di balle di rifiuti, che dalle nostre immagini sembrano in prevalenza plastici.

Galleria immagini storiche satellitari impianto Gea srl

In passato in redazione erano comunque giunte segnalazioni, in prevalenza di cicloamatori che percorrevano la statale 82 Avezzano-Sora che corre accanto all’impianto, che segnalavano che anche l’area esterna dell’impianto Gea era stracolma di centinaia di tonnellate di balle di rifiuti. Le foto satellitari storichepubblicate di seguitotestimoniano che negli ultimi anni anche i piazzali esterni dell’impianto erano effettivamente invasi da rifiuti accatastati.

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