Una caduta rovinosa, quella di Tiziano Genovesi, maldestro candidato sindaco leghista al Comune di Avezzano. A riprova che se si vuole appiccare un fuoco ma non si è abile a governare le fiamme, l’incendio può sfuggire di mano. E ci si rovina, irrimediabilmente, la campagna elettorale.
Ed è proprio quello che è successo al leader dei leghisti nostrani, tutto social e distintivo. Che in poche ore mette in scena un suicidio politico in tre mosse.
Tiziano Genovesi prima aizza i suoi sostenitori contro il paventato “arrivo di 25 migranti a Paterno”, notizia che in questo articolo da manuale la testata online Espressione24.it smonta dimostrando che, al momento, è una fake news. Poi, preso dalla foga, gli scappa un like di troppo e gli scoppia tra le mani la sua stessa campagna elettorale. Infine, nel tentativo di metterci una pezza, si guadagna anche la riprovazione dei suoi sostenitori. Insomma è caduto con tutte e due i piedi nella trappola che stava abilmente tendendo ai suoi competitors.
Tiziano Genovesi dimostra così, plasticamente e in meno di 24 ore, di essere non solo un pivello ma anche maldestro nell’uso dei social. Al punto che abbiamo qualche difficoltà a trovare le parole giuste per raccontare ai nostri lettori come il giovane imprenditore sia riuscito ad azzopparsi da solo.
Un link di troppo su una tanica di benzina
Ieri sera, alludendo proprio a quei 25 migranti, succede che tal Antonio Viola, commenta così: “Una tanica di benzina e via”.
Un commento criminale, per la verità abbastanza frequente nei profili facebook dei leghisti. Solo che l’aspirante sindaco di Avezzano ci mette del suo: dal suo profilo parte subito il like a tale commento. E scoppia il finimondo.
Un’ondata di indignazione si scatena sui social contro l’incredulo Genovesi, che per la verità ci mette un po’ a realizzare la portata di quello che ha fatto. Poi arrivano, da più parti, le inevitabili richieste di un suo ritiro dalla competizione elettorale.
Figura meschina
Tiziano Genovesi riesce a fare anche di peggio: tenta goffamente di addossare la responsabilità ad altri.
Questo è l’incipit del comunicato inviato oggi alle redazioni:
“Il mio ‘like’ al grave commento social di una persona che non conosco è stato un errore di un componente dello staff. Il responsabile è già stato rimosso dall’incarico”.
E ci fermiamo qui.