Avezzano, mercato settimanale – Tiro al piccione. E tre!

Giuseppe Pantaleo
Giuseppe Pantaleo
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È scarsamente circolato il comunicato di un consigliere comunale (Goffredo Taddei, FI) che spiegava il suo voto a un’associazione (Comitato commercianti Avezzano centro) durante un consiglio comunale (4 marzo 2021). C’entrava il ritorno definitivo del mercato settimanale, passato con una maggioranza più che bulgara: Taddei aveva espresso l’unico voto contrario, come ricordato – chissà perché – da quell’associazione.

Questo è il succo della sua missiva: «resto comunque convinto che un’area mercatale nuova, larga ed adeguatamente attrezzata nella zona Nord, vicino al Comune nuovo, al parco giochi ed alla pineta, facilmente accessibile, nel tempo sarebbe diventata commercialmente più attrattiva per gli abitanti di Avezzano e dei comuni limitrofi, aumentando nel medio-breve periodo il traffico commerciale con conseguenti benefici economici per tutti», 7 marzo 2021. M’interessa solo la prima parte, perché l’esperienza mi consiglia la prudenza in casi del genere: la nuova piazza più accogliente, la via (rimessa in ghingheri) più bella può rimanere deserta una volta finiti i lavori – è sufficiente farsi un giro in qualche grossa città italiana.

Non concordo con tutto ciò che egli scrive, ma trovo interessante la sua idea di città come qualcosa che cambia e vi è perfino un’idea di futuro: è la base minima per chi fa politica e invece Taddei si è ritrovato a essere la rara avis dentro il consiglio comunale, in quell’occasione. La prova del nove del suo comportamento da amministratore, da politico risiede nel fatto che, al suo posto, una figura diversa avrebbe almeno ironizzato nel leggere degli ambulanti che, a causa del loro lungo trasferimento, tutti al loro posto dopo due anni di agitazione e quattro giorni di serrata: «hanno subito un danno economico rilevante», CcAc, 5 marzo 2021. Durante la pandemia in corso, vedo a occhio nudo il settore della ristorazione barcamenarsi a ranghi ridotti, fin dal periodo del lockdown: decine di persone in cassa integrazione o uscite di scena; qualcuno ha perfino cessato l’attività – chiuso veramente –, dopo pochi mesi. Il giorno seguente neanche a farlo apposta, sul quotidiano regionale è apparsa una lettera di Lino Guanciale riferita alla situazione del Teatro dei Marsi: il comparto dello spettacolo sta vivendo una situazione certo peggiore sia della ristorazione sia del commercio, in detta pandemia (Cfr. anche Lanciavicchio sul Centro, 11 marzo).

Torno a quell’area. In tempi recenti, i vigili del fuoco richiesero all’Amministrazione comunale di garantire un determinato spazio libero per permettere il transito delle autobotti, durante il mercato settimanale – quella vicenda partì proprio da lì: bisognava adeguare la città a nuovi standard. È ormai acqua passata. Domanda: va tutto bene adesso, con la nuova (vecchia) sistemazione? (Dovrebbero rispondere i vigili del fuoco a questa domanda, non altri).

Cna marsicana, in un comunicato dedicato, si dichiara disponibile a discutere con la «politica tutta», perciò anche con Forza Italia nonostante quel suo voto contrario (10 marzo 2021); quel partito è presente oltre al consiglio comunale anche nel governo regionale e quello nazionale. Di grazia: devo discutere con chi altro, se non con una simile forza politica? (A proposito: ha incontrato tutti i candidati a sindaco alle ultime o penultime Amministrative Cna Avezzano o ne ha saltato qualcuno?)

Il giorno seguente è stata la volta di Fiva, Cidec e Confesercenti; hanno anche loro ritenuto di ringraziare tutti i consiglieri comunali «tranne il consigliere Goffredo Taddei». (Chissà perché nominarlo – si fa tanto per dire, anche in questo caso). È interessante questo brano: «Per quanto riguarda Piazza Torlonia facciamo presente che la stessa viene sporcata e deturpata da alcuni cittadini incivili e non dagli ambulanti a supporto di ciò ci sono le affermazioni del sindaco Giovanni Di Pangrazio che tra l’altro ha diffidato la ditta che attualmente ha in appalto la manutenzione e la pulizia della stessa ad adempiere ai suoi doveri contrattuali», Cioni, Masci e Rossi, 11 marzo 2021. (Se ho ben capito: l’identica bustadi cartacce abbandonata da un ambulante sorano o casertano, un avezzanese, un idraulico, un transessuale o un peruviano producono cinque imbrattamenti diversi). I tre dirigenti cascano dal pero: che altro si aspettavano? Potevano chiedere, in tutto questo lasso, un parere al mago Otelma, a Paolo Fox o a Merlino… Poi: chi ha denunciato che piazza A. Torlonia è «sporcata e deturpata» dagli ambulanti, è scritto dove? Soprattutto: è un problema per Avezzano? Non lo è, dopo la decisione del commissario prefettizio e soprattutto il citato voto agli inizi di marzo. Vi è di più. Non ricordando male quell’operazione incassò il nulla osta – indiretto, è bene precisare – della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Quella lunga vertenza e le decisioni dell’ente pubblico sono perciò in una botte di ferro. (Riprendo le figure). I giardini pubblici si trovano in uno stato di abbandono e di degrado da un paio d’anni e c’è chi si preoccupa per la scatola delle scarpe o la busta di plastica lasciata dove capita. (Tralascio la seconda parte del brano, dove il numero delle mammolette raggiunge quota quattro; a proposito: qual è il nesso tra le due?) Anche: ha insegnato proprio niente la gestione del verde pubblico nell’ultimo periodo? Ci vogliono molta dedizione, passione che conduce alla competenza e tempo, più qualche tecnico esterno che dà – volontariamente – una mano oltre ai contratti, gli appalti e le scartoffie. Bisogna soprattutto capire che cosa rappresenta quel posto per la città, più che trattarlo come lochéscion per le più disparate iniziative. Piazza Torlonia è lurida dopo il mercato del sabato? Ci pensi l’amplissimo schieramento vincitore; si armi di Tradizione e Identità per rimuovere la sporcizia da quel luogo – per infilarla nel sacco della Condivisione e dell’Avezzanesità: poi ci penserà Tekneko. Ancora. Immagino un romano, un milanese o un bolognese a spasso per il mercato che nota automezzi e banchi sulla pista ciclabile, in un giorno pre-festivo e perciò di affollamento. Chiedo: è più facile che gli sfugga «Eureka!» e cerchi di esportare quell’esempio dalle sue parti o che trattenga dentro di sé «Buzzurri…»? (‘Sopra il cappotto porta la giacca | E sopra il gilè la camicia’: è finita proprio così a forza di cantarla).

P.S. Forgive me, ho dimenticato di ringraziare i consiglieri comunali tranne uno – ça va sans dire –, che con il loro voto favorevole, a detta della vice presidente del Comitato commercianti Avezzano centro: «hanno restituito un pezzo di storia alla nostra città»; si avvicinano le festività legate alla Pasqua cattolica e un trancio di storia, può risolvere non solo a me qualche problema di menù…

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Lavoro come illustratore e grafico; ho scritto finora una quindicina di libri bizzarri riguardanti Avezzano (AQ). Il web è dal 2006, per me, una sorta di magazzino e di laboratorio per le mie pubblicazioni.