AVEZZANO – L’amaro sfogo di un ex amministratore

Redazione
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Maurizio Bianchini - Presidente ACIAM
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Egregio direttore,

Le scrivo con la consueta stima certo che possa raccogliere l’amaro sfogo di un ex amministratore e cittadino impegnato nella politica della nostra realtà locale. Sia ben chiaro questa lettera si vuol porre al di sopra di sterili polemiche, visto che in questi giorni ce ne sono ben troppe (e tutte interne alla ormai ex maggioranza).
È ormai trascorso quasi un anno da una campagna elettorale piena di proclami e di veleno, e senza voler tornare sulle scelte politiche che ho fatto, mi chiedo cosa sia rimasto? Con sincera amarezza, ieri, da spettatore in Consiglio Comunale ho constatato che quelli che per il Sindaco De Angelis, ormai abbagliato dal culto smodato dell’io, erano i più fidati e fedeli, ora per lo stesso sono “irresponsabili”.
Per il sindaco si è responsabili solo al suo fianco; con lui il vecchio non ha età, non ha difetti e non puzza di naftalina; chi lo critica seppur anagraficamente giovane o di mezza età, è considerato vecchio come i vecchi della vecchia politica: insomma i matusalemmi da bar o da cantina. Peraltro qualcuno faccia notare al Sindaco che nei bar le persone si incontrano, chiacchierano, vivono la socialità, come in molti altri posti. In tutti questi posti le persone si relazionano e discutono anche della città: c’è politica.
La coalizione finta civica o finta politica “Insieme”, che in campagna elettorale ne aveva per tutti, oggi si è disgregata a colpi di tradimenti e comunicati al vetriolo anche sul giornale.
Eppure non dovremmo essere in quella fase di luna di miele che contraddistingue l’inizio dell’amministrazione? La città è ferma dal primo giorno della proclamazione del sindaco Dott.Gabriele De Angelis nonostante le urgenze; il sindaco, ormai solo per evidenti motivi legati all’affidabilità, è arroccato nella sua stanza incurante di ciò che accade in comune ed in città. Cosa è rimasto di tutti quei proclami della campagna elettorale?Passino i contenuti politici come il finto civismo venuto meno nel tempo di una sigaretta, ma le linee programmatiche, a tratti fantomatiche, che fine hanno fatto? E la città bella tanto decantata era quella che oggi è sotto gli occhi di tutti, inguardabile, poco sicura e culturalmente spenta?
La maggioranza nell’assise civica non esiste più. Anzi forse non è mai esistita.
Spero di sbagliare ma mi sembra che il palese menefreghismo del Sindaco verso la città e verso i suoi tanti compagni di viaggio sia motivato solo dalla sua presunzione e dalla sua aspirazione sconsiderata di poter essere protagonista assoluto e senza contraddittorio nella speranza di poter influenzare politicamente le prossime elezioni regionali per se stesso. Pensare male è peccato ma ci si azzecca.
E allora qual è il futuro della Città di Avezzano?
Qual è il senso di questa amministrazione che tutto sembra prefiggersi tranne che l’orizzonte temporale dei 5 anni?
Ecco caro direttore è questa la riflessione che vorrei lasciare ai tanti amici attori della realtà amministrativa e ai cittadini tutti. L’auspicio è che prevalga il buon senso e che il Sindaco prenda atto dei suoi limiti amministrativi e ponga, se mai ne sarà capace, un immediato rimedio con la consapevolezza che il suo attuale operato è causa di questa lenta e immotivata agonia che vive la città di Avezzano.
La ringrazio per lo spazio concessomi e Le auguro buon lavoro.
Distinti saluti

Maurizio Bianchini

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