Avezzano – La banda del pacco colpisce ancora

Luisa Novorio
Luisa Novorio
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Di nuovo al centro della attenzione dei truffatori la città di Avezzano, vittima una anziana signora abitante in via Vidimari che, soggiogata dal raggiro dei malviventi, ha consegnato oggetti preziosi e contanti per un valore di circa 100mila euro.

I componenti della banda sono di origine napoletana. Agli inizi del mese di marzo, precedenti segnalazioni e denunce raccolte grazie al lavoro sinergico degli uomini della Polizia di Stato di Avezzano e dei carabinieri di Sulmona e il riconoscimento di alcune vittime della truffa, hanno portato all’arresto del 53enne napoletano C. F., condotto in misura cautelare presso le carceri di Torre Annunziata.
Vari le tecniche utilizzate per colpire soprattutto le persone anziane.

La vittima riceve una chiamata sul numero fisso della propria abitazione:

Suo figlio/nipote (è necessario precisare che il truffatore, incredibilmente, conosce il nome del parente per portare a termine il colpo) ha avuto un grave incidente stradale. Occorrono immediatamente dei soldi per pagare i danni. Bisogna pagare l’avvocato altrimenti finisce in carcere. Mando subito qualcuno a ritirarli, non bisogna perdere tempo”

Un sistema vincente per far cadere in trappola la persona che darebbe la vita per i propri cari.
Il secondo raggiro è la consegna del famoso pacco.
Arriva la solita telefonata sul numero fisso (importante sottolineare questo particolare n.d.r.) spacciandosi per il figlio, o altro parente. L’uomo chiede la cortesia, trovandosi fuori città, di ritirare per lui un pacco molto importante e pagare la consegna con un importo in contanti. Arriva poco dopo il falso postino che se non riceve tutto quanto stabilito richiede anche oggetti preziosi a copertura della cifra.
Il particolare della telefonata sul numero fisso di casa è importante in quanto, da analisi delle Forze dell’ordine, la linea pare essere posta dai malviventi sotto controllo con un sistema di alta tecnologia. E’ stato appurato che, qualora al termine del contatto telefonico la vittima dovesse chiamare per verifica il parente, immediatamente la truffa svanisce. Cosa che non avviene se viene utilizzato il cellulare per chiedere conferma o dell’incidente o del pacco, e ciò renderebbe facilitato il pronto intervento della polizia.
Impossibile che ancora ci sia una tale diffusione di questo raggiro sugli anziani. Se le persone di una certa età, giustamente, possono non sapere o poter leggere appelli su testate giornalistiche on line, e magari non ascoltano messaggi diffusi su reti televisive, figli, nipoti e parenti che acquisiscono la notizia hanno il dovere di parlarne ai propri congiunti e far capire bene di non credere e, soprattutto, dire loro che è un modo per rubare soldi e gioielli.
Inoltre: nessun addetto comunale, nessun impiegato delle aziende di distribuzione energia domestica, nessun dipendente INPS o altri enti, bussa alla porta per richiedere soldi. NON APRITE QUELLA PORTA.

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