Avezzano – Il Teatro Off apre il sipario del Castello Orsini

Redazione
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Finalmente si torna a teatro! Un primo passo verso quella normalità tanto attesa, quella necessità di normalità. Il sipario del Castello Orsini si apre grazie soprattutto all’impegno e alla energia profusa dai componenti del Teatro Off: Alessandro Martorelli, Antonio Pellegrini, Alessandro Scafati.

Una scelta non facile quella di portare in scena il lavoro “L’amante “ di Harold Pinter noto drammaturgo, vincitore del premio Nobel per la letteratura, considerato, agli inizi della sua carriera, autore eccentrico e incomprensibile.
Una trama intricata e intrigante che porta lo spettatore a partecipare alla vita di una coppia che ritrova nei compromessi il suo equilibrio, svelato nel finale.
La scenografia, di una elegante semplicità, amplia lo spazio scenico.Sara e Richard i personaggi interpretati, rispettivamente, da Maria Beatrice Lo Re e Stefano Doschi.

FOTO di Silvia Salvatore

Nello svolgimento dello spettacolo è stato piacevole constatare la bravura dei due neo attori che ben sono stati plasmati nei loro ruoli. Una crescita interpretativa quella di Stefano Doschi che è riuscito a equilibrare la battuta, supportata da una espressività naturale, rendendo il personaggio credibile e armonizzandone l’intensità.
Maria Beatrice Lo Re è stata una rivelazione. Un inizio teatrale non facile in un ruolo così intenso da protagonista, ma che fa presagire una futura costante presenza sul palcoscenico. Ha saputo ben seguire le linee della regia, mantenendo il recitato in un contesto di sobrietà e di ironia, senza mai scadere in facili trappole di volgarità. L’umiltà di farsi condurre sulla scena l’ha premiata, dote davvero rara per chi sale sul palcoscenico. Un personale applauso per quella emozione iniziale che l’ha vestita di brillante semplicità.

Il sipario si è aperto sulla originalità, inattesa e forse per questo maggiormente apprezzata, della messa in scena di una performance teatrale davvero non semplice, che ha posto in ribalta la capacità di regia di Alessandro Martorelli. Una macchina attoriale ben congeniata, con qualche momento lento, inevitabile in una prima, ma che non ha inciso più di tanto sul meccanismo dell’azione. Un lavoro complesso anche per aver costruito i due personaggi, così ricchi e intensi, con attori di prima leva, a cui è stata affidata la totale riuscita dello spettacolo. Il pubblico ha potuto assistere a un buon prodotto teatrale con tinte sexy mai osceno.
Un applauso al simpatico cammeo dell’attore Antonio Pellegrini.

La scena del tango è stata disegnata dalla coreografa Daniela di Matteo, grazie alla disponibilità del Seven Arts Theatre di Marco Verna, coeso artisticamente con il Teatro Off.
E’ stato il miglior modo per riassaporare il piacere di andare a teatro, sentire lo scroscio di applausi e percepire l’assenso del pubblico. Particolare l’assenza di un rappresentante della Amministrazione Comunale della Città in un momento così significativo dopo il lungo lockdown culturale.
Dalla regia alla interpretazione, dalle luci alla scenografia, chapeau!

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