AL SINDACO DI L’AQUILA – Domanda n 1: Localizzazione insediamenti «Progetto C.A.S.E.» nella città di L’Aquila

Redazione
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articolo originale 19 dicembre 2009

Nei tempi di tribolo, questo si sa, non si può guardare troppo per il sottile. Non ci può permettere il lusso di essere schizzinosi. E neppure si può sindacare opinare puntualizzare discutere sottilizzare (tutti sport nazionali) come se ci si trovasse al bar o in sezione, mentre tutto intorno ferve – come nel periodo successivo al terremoto del 6 aprile – l’accorrere e il soccorrere verso una popolazione duramente colpita, rimasta letteralmente all’addiaccio.Da anni, dell’emergenza l’Italia ha fatto lo strumento per bypassare le normali procedure burocratiche (adatte e addette ad impastoiare tutto nei soli periodi normali) che pure si è data e che tenacemente conserva, ed il caso aquilano, le cronache cominciano a rimandarlo, sembrerebbe non aver fatto eccezione; per alcuni, esso ha addirittura rappresentato l’apoteosi dell’emergenza elevata a metodo di reggimento della cosa pubblica post-moderna.

Ora che sono trascorsi otto mesi dal sisma, sta sorgendo – e va rimanendo senza risposte soddisfacenti e pertinenti- un grande desiderio di conoscere comprendere metabolizzare quel che è successo nella cosiddetta fase dell’emergenza e della ricostruzione leggera. E’ forse venuto il tempo di riflettere su quanto è accaduto, anche per tentare di far tesoro delle cose positive e di abbandonare il sentiero opaco degli aspetti grigi.

Inauguriamo quindi, con la modestia del caso, una serie di domande che il senso dell’opportunità ci trattenne dal formulare all’epoca ma che riteniamo – per quanto irresistibilmente destinate al vaniloquio e al cestino – di pubblico interesse. Adesso non meno di allora.

DOMANDA N. 1 – AL SINDACO DELLA CITTA’ DI L’AQUILA, MASSIMO CIALENTE

Oggetto: Localizzazione insediamenti «Progetto C.A.S.E.» nella città di L’Aquila

Come noto, il decreto 11 maggio 2009 n. 6 del Commissario delegato Bertolaso ha provveduto ad individuare e localizzare, in base a quanto stabilito con il cosiddetto decreto Abruzzo, le aree destinate alla «realizzazione dei moduli abitativi destinati ad una durevole utilizzazione nonché delle connesse opere di urbanizzazione e servizi», procedendo contestualmente alla dichiarazione di pubblica utilità delle stesse, occupazione ed esproprio. Su quelle particelle – nel decreto espressamente enumerate – sono stati poi realizzati gli insediamenti della nuova L’Aquila, decidendo, in pratica, un modello di città decentrata che per molti anni (e forse per sempre) contrassegnerà la vita del capoluogo di regione.

Lo stesso decreto Abruzzo statuiva che il Commissario Bertolaso provvedesse a tale individuazione «d’intesa con il Presidente della Regione Abruzzo e sentiti i sindaci dei comuni interessati», ovvero dovesse sentire anche Lei.

Lei, sindaco di L’Aquila, in quei giorni ha più volte espresso, anche in pubblici consessi (es.: riunione con i Comitati civici a via Strinella), il concetto di non aver sostanzialmente partecipato a tale processo decisionale, ed ancora il 15 maggio 2009, quattro giorni cioè dopo l’emanazione del decreto n. 6 da parte del Commissario Bertolaso, leggemmo che «il sindaco dichiara ai microfoni di Abruzzo24ore di non aver ancora visto quali sono le aree individuate» (http://www.abruzzo24ore.tv/news.php?id=11126).

C’è un problema. Nel decreto n. 6 è espressamente attestata la seguente circostanza:
«ACQUISITO il parere del Sindaco della città di L’Aquila sul cui territorio insistono le aree allo stato individuate, di cui alla nota del 9 maggio 2009».

Non solo. In premessa è scritto:
«VISTO il lavoro preparatorio svolto da un gruppo di tecnici della struttura commissariale e di tecnici comunali ai fini della localizzazione delle predette aree e diretto ad accertare l’idoneità delle stesse».

Poiché all’epoca qualcuno provò a dolersi di presunti onerosi incarichi a tecnici di fiducia del Comune di L’Aquila, Le chiediamo, al fine di rendere noto l’esatto stato dei fatti, quel che all’epoca testualmente scrisse (ché qualcosa ha scritto, a meno di non voler accusare la Protezione civile di aver attestato il falso) nel parere del 9 maggio 2009, e da quali tecnici comunali furono svolti i lavori preparatori per la individuazione delle aree per parte del Comune di L’Aquila.

Cordiali saluti.
Il Martello del Fucino – foglio volante di Fontamara

Allegato PDF : Decreto n 6 – 11 maggio 2009

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