A24 – A25: contrordine compagni! La situazione è grave ma non seria

Alfio Di Battista
Alfio Di Battista
6 Minuti di lettura

Il TAR del Lazio sospende la revoca della concessione a Strada dei Parchi fino al 7 Settembre. I giudici del tribunale amministrativo hanno sospeso in via cautelare il provvedimento di revoca delle concessioni accogliendo le motivazioni contenute nell’impugnazione

Valle del Salto – Oggi doveva essere il giorno dell’assemblea convocata dal sindacato di rappresentanza delle maestranze di Strada dei Parchi. I referenti dei lavoratori avrebbero riferito sulle implicazioni operative e sugli impatti che il decreto licenziato il 7 luglio scorso dal Governo, avrebbe determinato sull’organizzazione delle attività.

In effetti la riunione c’è stata, ma l’ordine del giorno è stato inevitabilmente stravolto dalle notizie arrivate nella mattinata. Notizie che ribaltavano la situazione. La società, Strada dei Parchi, veniva riabilitata nella sua funzione di concessionario, gestore delle autostrade abruzzesi. Il TAR, accogliendo il ricorso del gruppo Toto aveva decretato che la decisione del governo era di fatto sospesa fino al 7 settembre.

Giochi riaperti dunque sulla querelle che vede, da una parte il Governo accusare Strada dei Parchi di gravi inadempienze circa il rispetto del contratto di concessione, dall’altra, la società che fa capo a Toto, che accusa il Cipe di aver bocciato qualsiasi ipotesi di piano economico finanziario, nonostante quest’ultimo fosse stato redatto sulla base delle disposizioni ricevute dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e dal Commissario.

In mezzo, fra l’incudine e il martello, gli utenti, i trasportatori, i pendolari e gli amministratori dei comuni delle aree interne di Abruzzo e Lazio, da anni in lotta per scongiurare i rincari delle tariffe dei pedaggi. Una faccenda che ha finito per assumere i contorni della farsa picaresca.

Interminabili e reiterati, gli incontri nei palazzi romani fra amministratori, sindaci e consiglieri regionali con almeno quattro diversi governi e altrettanti Ministri, che nel frattempo si sono succeduti senza che nessuno abbia mai realmente messo mano al problema con l’intento di risolverlo.  

Vero è, che il Tar ha dato ragione agli avvocati di Toto, che hanno paventato il fallimento di Strada dei Parchi, non potendo più contare sui flussi finanziari provenienti dalle tariffe autostradali. L’ipotesi di lasciare a casa centinaia di dipendenti e la certezza dei licenziamenti riguardanti il personale dirigenziale, secondo i legali del ricorrente, avrebbe messo a repentaglio la stabilità dell’intero gruppo.

Per gli avvocati di Strada dei Parchi, il default del Gruppo Toto si sarebbe inevitabilmente abbattuto sulla sicurezza della circolazione stradale dal momento che la gestione delle infrastrutture non avrebbe più potuto avvalersi di un know-how sviluppato e consolidato in decenni di attività nel settore.  

Giuseppe Costa, coordinatore Cisl, presente all’assemblea di ieri presso il CSA di Valle del Salto ci dice che si respira un clima di incertezza ai massimi livelli. «Stamattina mentre eravamo in viaggio per la Valle del Salto ci è arrivata la notizia della sentenza del Tar. È chiaro che la situazione adesso si presenta estremamente confusa.»

Avete dovuto stravolgere l’ordine del giorno immagino

«Beh! L’ordine del giorno in realtà verteva esclusivamente sui contenuti del decreto legge e nulla più, perché noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, né da parte di Anas, né da parte di Strada dei Parchi. Ovviamente poi abbiamo parlato anche della novità sopravvenuta con la sentenza del Tar

Cosa succederà adesso?

«Io credo che per effetto della sentenza, Anas dovrà andar via. Fino al 7 settembre, Strada dei Parchi resterà nel pieno delle sue funzioni, poi vedremo quali saranno gli ulteriori sviluppi. Tuttavia la domanda che ci facciamo noi, è chi ci pagherà lo stipendio!»

Stando a quanto dice il decreto, le autostrade abruzzesi sarebbero in pessime condizioni. La circostanza per la quale sono state dichiarate di valenza strategica ai fini di Protezione Civile, unita alla presunta grave inadempienza di Strada dei Parchi, avrebbe reso urgente lo stanziamento, da parte del Governo, di somme importanti per sopperire al grave deficit di sicurezza delle infrastrutture.

«Da quello che so, una cifra già era stata stanziata dal Ministero. Di più non so perché dall’8 luglio scorso sta succedendo di tutto e di più. Oggi in assemblea erano presenti i referenti nazionali del sindacato. Oltretutto il 15 luglio ci dovrebbe essere un incontro fra il sindacato e il Ministro a Roma

Sicuramente il Governo non fa una bella figura.

«Siamo proprio in Italia, credo che solo nel nostro paese possano succedere cose del genere. Già il modo in cui si sono presentati gli uomini dell’Anas, ai caselli, il giorno successivo alla pubblicazione del decreto, la dice lunga sul livello di chi decide certe cose.»

In effetti l’8 luglio, il personale di Strada dei Parchi impiegato ai caselli, si è visto arrivare auto e furgoncini dell’ANAS a presidiare i varchi delle uscite autostradali, manco avessero dovuto occupare il Donbass o espugnare Kiev. Ma come nelle migliori operette, tutto si risolve a TAR-allucci e Vino.

Condividi questo articolo