A riflettori spenti cosa è cambiato per il popolo aquilano? Cosa per il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco?

Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della USB PI Vigili del fuoco (http://vigilidelfuoco.rdbcub.it)

Lunedì 4 Aprile 2011 – ore 15
PALA TENDA – PIAZZA DUOMO – L’AQUILA 

e-locandina_vdf.jpgA due anni di distanza dalla tragedia de L’AQUILA, il sindacalismo di base USB Vigili del Fuoco, invita a discutere insieme sulle drammatiche fasi del soccorso e sulle delicate fasi della ricostruzione.

Al primo marzo 2011 nel Comune dell’Aquila e nei comuni limitrofi sono 23.061 persone alloggiate a carico dello Stato e 14.174 con contributo.
Il totale delle persone assistite in strutture ricettive e strutture di permanenza temporanea sono 1.604.
Lo stato di emergenza e calamità naturale è stato dichiarato fino al 31/12/2011. Dopo quella data il Governo sarà finalmente pronto a formulare una legge organica sulla ricostruzione uscendo finalmente dall’emergenza?

Per mesi le persone “terremotate” sono rimaste spaesate e totalmente escluse dalle scelte politiche che decidevano il loro futuro. Sono passate dalla rassegnazione alla rivolta, attraversando mille trasformazioni. Intrecciando voci, e risate di “sciacalli”: imprenditori che hanno con le loro parole scatenato la protesta popolare delle carriole, quando ormai il terremoto non faceva più “notizia”. “Riprendiamoci la città!” hanno gridato gli abitanti dell’Aquila, dimostrando la volontà di non rassegnarsi al silenzio, anche se costretti a vivere nelle periferie di una città fantasma.

Il terremoto ha svegliato i cittadini la notte del 6 aprile 2009 alle ore 3.32: in poche ore l’Aquila, i comuni limitrofi colpiti, sono diventati zone militarizzate inaccessibili.

Ed i Vigili del Fuoco:
Hanno PRESTATO SOCCORSO la notte del tragico 6 aprile 2009, pur essendo in servizio solo in 12. Quale è la situazione oggi? oggi in effetti l’organico dell’Aquila è stato potenziato. Nonostante tutto, non si riesce a rendere operative queste forze per mancanza di fondi.
PARTONO da tutta Italia per portare soccorso e avendo mezzi di trent’anni rimangono fermi in autostrada come carovane di pellegrini.
Hanno DENUNCIATO che tutte le risorse vanno in mano ad una PROTEZIONE CIVILE che ha gestito l’emergenza, come è costume fare in ITALIA, con poca trasparenza e grande spreco di risorse.
Hanno DENUNCIATO la mancanza assoluta, in questo Paese, della cultura della prevenzione, della previsione e dell’analisi dei rischi che è il fondamento per limitare i danni derivanti da eventi calamitosi.
Hanno GRIDATO che le tragedie come quella dell’Aquila diventano occasione di lucro per politici scaltri ed imprenditori senza scrupoli, chiaramente sulla pelle di tutti, terremotati e non.

Nonostante le restrizioni imposte sui piani economico, organizzativo, qualitativo e quantitativo…

I POMPIERI OSANO ANCORA FAR SENTIRE LA LORO RABBIA ED IL LORO GRIDO DI DOLORE INASCOLTATO DAI GOVERNANTI;
NON VOGLIAMO LA CARITÀ VOGLIAMO SOLO ESSERE COME CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO LA COLONNA PORTANTE DELLA PROTEZIONE CIVILE IN QUESTO PAESE IN GRADO DI OFFRIRE, COME SIAMO CAPACI, UN SOCCORSO TECNICO URGENTE FATTO DI PROFESSIONISTI.

notizie.vigilidelfuoco@usb.it

http://vigilidelfuoco.rdbcub.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=29045&cHash=7bd4990a35&MP=63-607

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