86. LA RIFORMA AGRARIA NEL FUCINO – Centro Spaziale del Fucino “Piero Fanti”

Antonino Petrucci
Antonino Petrucci
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Agli inizi degli anni ’60 vedemmo comparire nel Fucino, alla fine di Strada 31 in territorio del Comune di Ortucchio, un oggetto strano: era la prima antenna spaziale che fu battezzata da subito “occhio del mondo”. Il centro fu inaugurato il 28 settembre del 1963 alla presenza dell’onorevole Aldo Moro. Dopo qualche giorno sarebbe iniziato il nuovo anno scolastico e io avrei frequentato la seconda elementare; per l’occasione l’Amministrazione comunale e la Scuola ci coinvolsero e il maestro nei primi giorni – allora si rientrava a scuola dopo le vacanze estive il primo Ottobre – ci fece raccontare con parole e disegni quell’evento. La prima antenna in via sperimentale (foto di copertina), ricordo aveva due lucette rosse in sommità, la demolirono dopo qualche tempo per costruirne una seconda, poi nel 1967 se ne aggiunse una terza più grande di 30 metri di diametro e poi se ne aggiunsero numerose altre, oggi se ne contano a centinaia.

Il centro Telespazio dista pochi chilometri da Ortucchio, noi bambini ci recavamo con le biciclette fuori al cantiere e seguivamo le varie fasi lavorative che ci destavano sempre tanta meraviglia, soprattutto quando un giorno con una grande gru issarono sul basamento la terza antenna.

Per l’occasione, nel giugno del 1968, venne il presidente del Consiglio Aldo Moro ad inaugurare la terza grande antenna e fece visita anche al nostro paese.

Il Centro Spaziale del Fucino è riconosciuto come il primo e più importante, nonché il più grande, teleporto al mondo per usi civili con le sue 170 antenne e i suoi 370.000 mq di superficie; è intitolato all’ingegnere Piero Fanti, primo direttore di Telespazio, ed è attivo dal 1963, nel 1961 fu realizzata la prima antenna sperimentale che diede subito i risultati sperati.

Presso il Centro Spaziale del Fucino si svolgono le attività di controllo in orbita di satelliti, servizi di telecomunicazioni, televisivi e multimediali, inoltre, è inserito nel novero dei vari punti cardinali della terra. A supporto dei servizi erogati sono attive le funzioni di logistica operativa e di “field service”, vi lavorano 250 addetti fra ingegneri, tecnici specializzati e personale operativo. All’interno del Centro hanno sede il Centro di Controllo della costellazione satellitare per l’osservazione della Terra e uno dei Centri di Controllo che gestiscono il sistema europeo di navigazione e localizzazione satellitare Galileo. Il Galileo Control Centre è un’infrastruttura di circa 5000 mq che garantisce l’elaborazione e la distribuzione del segnale di navigazione ai satelliti e la qualità del servizio offerto agli utenti finali. Da qui viene gestita l’orbita dei satelliti della costellazione e una rete di circa quaranta stazioni terrestri.

Apparentemente può sembrare che il Centro Telespazio con la Riforma Agraria centri poco o niente se non la condivisione del “luogo”, ritengo però che in quel contesto di modernizzazione del Paese e del Fucino in particolare, le due vicende vadano a braccetto. Si pensi alla meccanizzazione dei mezzi di produzione agricola e alle tecnologie applicate sin dai primi anni di esistenza dell’Ente Fucino che sostituirono rapidamente la forza animale e alle prime trasmissioni tv dal vivo da mondi a noi assai lontani. Oggi i trattori arano, fresano, raccolgono derrate agricole, guidati proprio dai segnali dei sistemi satellitari catturati da quelle antenne che incombono su di essi.

In uno slargo ricavato all’interno della recinzione, è stato approntato un museo con tutti gli strumenti tecnologici utilizzati ed oggi superati, riutilizzando i rimorchi che servivano fino agli ’80 per le dirette TV.

Nell’angolo ovest dell’insediamento è stata posizionata nel 1978, come monumento, la poppa con l’elica e il timone della nave-laboratorio “Elettra” dal quale Guglielmo Marconi trasmise il famoso primo segnale radio oltreoceano

Il 24 marzo 1985 Papa Giovannipaolo II, in un bagno di folla, fece visita al Telespazio, riporto ampi stralci del libro di Alvaro Salvi “Papa Wojtila da Telespazio del Fucino al Mondo”.

Il saluto del Sindaco di Ortucchio prof. Mario Frigioni

L’artista Dante Simone immortalò la venuta del papa in terra di Fucino con queste due opere

La copertina del libro di Alvaro Salvi

Le foto a colori sono state scattate nell’aprile del 2013.

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Laureatosi in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, ha esercitato la professione di architetto per circa trent’anni, oggi insegna alla Scuola Secondaria di Primo Grado presso l’Istituto Comprensivo GIOVANNI XXIII-VIVENZA di Avezzano. Appassionato di storia recente e di politica, è autore di uno studio sulla Riforma Agraria del Fucino, che si articola in 167 tra capitoli e sottocapitoli, pubblicata sui gruppi Facebook “Ortucchio in parole e immagini” e “Luco, ieri e oggi”.