Nel secondo dopoguerra la bicicletta divenne il principale mezzo di trasporto; largo uso se ne fece anche nella pianura fucense. Era un bene preziosissimo, praticamente il solo mezzo per muoversi agevolmente per raggiungere i campi. I costi allora erano proibitivi, circa 10.000 lire a fronte di uno stipendio mensile da operaio di poco superiore alle 2.000 lire.
La memoria corre al film capolavoro del neorealismo italiano “Ladri di Biciclette” di Vittorio De Sica …
Nel 1962, in pieno boom economico, la vendita delle automobili superò quella delle biciclette, da qualche anno il dato è tornato a quello del primo dopo guerra.
Così anche nella piana fucense, da una trentina di anni, la bicicletta è tornato il mezzo di trasporto della nuova mano d’opera per raggiungere i campi, come testimoniano le due foto di Gino Lombardozzi, lavoratori per lo più immigrati, soprattutto magrebini.