8.LA RIFORMA AGRARIA NEL FUCINO – Le biciclette

Antonino Petrucci
Antonino Petrucci
1 Minuti di lettura

Nel secondo dopoguerra la bicicletta divenne il principale mezzo di trasporto; largo uso se ne fece anche nella pianura fucense. Era un bene preziosissimo, praticamente il solo mezzo per muoversi agevolmente per raggiungere i campi. I costi allora erano proibitivi, circa 10.000 lire a fronte di uno stipendio mensile da operaio di poco superiore alle 2.000 lire.

La memoria corre al film capolavoro del neorealismo italiano “Ladri di Biciclette” di Vittorio De Sica …

Nel 1962, in pieno boom economico, la vendita delle automobili superò quella delle biciclette, da qualche anno il dato è tornato a quello del primo dopo guerra.

Così anche nella piana fucense, da una trentina di anni, la bicicletta è tornato il mezzo di trasporto della nuova mano d’opera per raggiungere i campi, come testimoniano le due foto di Gino Lombardozzi, lavoratori per lo più immigrati, soprattutto magrebini.

Condividi questo articolo
Laureatosi in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, ha esercitato la professione di architetto per circa trent’anni, oggi insegna alla Scuola Secondaria di Primo Grado presso l’Istituto Comprensivo GIOVANNI XXIII-VIVENZA di Avezzano. Appassionato di storia recente e di politica, è autore di uno studio sulla Riforma Agraria del Fucino, che si articola in 167 tra capitoli e sottocapitoli, pubblicata sui gruppi Facebook “Ortucchio in parole e immagini” e “Luco, ieri e oggi”.