Drammatica nei paesi del Fucino era la situazione abitativa, mancavano case residenziali con relativi servizi, sia nei centri abitati che negli insediamenti costruiti dall’Amministrazione del principe Torlonia dopo la bonifica.
La gente viveva in catapecchie, capanne e ricoveri di fortuna, forte era la richiesta di nuovi alloggi dovuta anche alla crescita demografica.
L’Ente Fucino diede subito delle risposte, inizialmente caratterizzate dall’emergenza e dall’urgenza degli interventi, per lo più sporadici e improvvisati.
A partire dal 1954 con l’assunzione dell’ing. Marcello Vittorini, l’Ente diede vita ad un’esperienza nuova e originale con la progettazione di borghi, scuole, chiese e nuovi insediamenti agricoli, in una visione organica degli interventi.