27. LA RIFORMA AGRARIA NEL FUCINO – i pionieri della Maremma

Antonino Petrucci
Antonino Petrucci
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Agli inizi degli anni ’50 si trasferirono in Maremma più di cento famiglie fucensi, quasi tutte nella zona di Capalbio. Informo i più giovani, anche per dovere di cronaca, che con la legge di Riforma dell’Ente Fucino e Maremma Toscana del 1951 e con le successive assegnazioni delle terre ai contadini del Fucino, non tutte le richieste furono esaudite, mentre nella Maremma tanti poderi erano rimasti senza assegnatari; fu così che le famiglie marsicane furono “costrette” a emigrare per la mancanza di terre, alla fine degli anni ’50 furono più di trecento le famiglie marsicane che trovarono “terra da lavorare” in Toscana.

Significativo il libro di Loreto Gigli, pietra miliare della nostra storia recente raccontata in maniera scientifica e ricco di poesia, una vera e propria epopea. Un libro che dovrebbe essere letto in ogni Scuola, tutti i maremmani e i fucensi dovrebbero leggerlo e custodirlo gelosamente perché narra i “sacrifici” dei nostri genitori che hanno reso fertile una terra ostile, gli stessi che hanno contribuito con il loro lavoro a tirar fuori l’Italia dalla miseria e dalle distruzioni, morali, fisiche, sociali e politiche della guerra, in cui ci aveva precipitato il fascismo.

Ritagli di articoli di quotidiani in occasione del cinquantenario della Riforma Agraria

Racconto di Loreto Gigli autore del libro

Intervento di Romolo Liberale alla presentazione del libro I PIONIERI DELLA MAREMMA di Loreto Gigli a Pescina il 10 aprile 2010

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Laureatosi in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, ha esercitato la professione di architetto per circa trent’anni, oggi insegna alla Scuola Secondaria di Primo Grado presso l’Istituto Comprensivo GIOVANNI XXIII-VIVENZA di Avezzano. Appassionato di storia recente e di politica, è autore di uno studio sulla Riforma Agraria del Fucino, che si articola in 167 tra capitoli e sottocapitoli, pubblicata sui gruppi Facebook “Ortucchio in parole e immagini” e “Luco, ieri e oggi”.