24. LA RIFORMA AGRARIA NEL FUCINO – il trenino di Torlonia

Antonino Petrucci
Antonino Petrucci
3 Minuti di lettura

Le locomotive a vapore a scartamento ridotto, utilizzate dallo zuccherificio del Fucino per la raccolta ed il trasporto delle barbabietole in tutta la piana, furono in servizio dai primi anni ’20 fino al 1964; erano numerate da 1 a 10 e ognuna aveva un suo nome. In queste foto sono raffigurate le locomotive dalla più piccola (la n° 1 “Fucino”) alla più grande (la n°10 senza nome). Dopo lo smantellamento della ferrovia, avvenuto nel 1964, le locomotive furono vendute a più ditte.

La locomotiva n.1 la “FUCINO” (Krauss – Maffei) del 1904, dopo un accurato restauro  da parte della ditta specializzata Lucato Termica di Castelletto Monferrato, oggi fa bella mostra, insieme con un carro ferroviario molto simile a quelli che erano utilizzati per la raccolta delle barbabietole, nel giardino del Cementificio Buzzi di Casale Monferrato; quindi la storia della ferrovia del Fucino continua a vivere anche così. La n.10 è qui fotografata con il suo macchinista Enrico De Cristofaro (classe 1896) detto “Ricuccio”, in servizio dal 1929 al 1939. (foto n° 2, 3 e 4)

Il 23 giugno 2009, la Fucino, è stata utilizzata per un giro dimostrativo con partenza dal piazzale dell’azienda e destinazione i giardini antistanti gli uffici direzionali della Buzzi Unicem, dove è rimasta esposta completando l’opera con un vagone.Come si può vedere in foto, la piccola locomotiva Fucino, è ancora munita dei suoi riferimenti essenziali con la targa nominativa e quella risalente al numero di costruzione della ditta costruttrice.

Qualche anno fa, la locomotiva in oggetto, era in uno stato di degrado molto avanzato ed esposta nei giardini della Ferriera Casilina in località Pantano in via Casilina, nelle vicinanze di Roma.

La locomotiva n.8 (nominata “Monte Velino”) , si trova attualmente esposta, insieme ad altri residuati bellici, nei giardini antistanti un’acciaieria in provincia di Roma.

Quattro anni fa per iniziativa della locale Pro Loco, la Monte Velino fu riportata ad Avezzano ed esposta fuori Palazzo Torlonia nel periodo di Natale.

Un piccolo invito, a chi ne è nelle possibilità, oltre alle macchine agricole esposte nel parco di Villa Torlonia, non guasterebbe certo la presenza di un esemplare del genere con relativi vagoncini, a testimonianza di quanto a suo tempo, sia servito il suo lavoro ad evolvere l’imprese della piana del Fucino.

Condividi questo articolo
Laureatosi in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma, ha esercitato la professione di architetto per circa trent’anni, oggi insegna alla Scuola Secondaria di Primo Grado presso l’Istituto Comprensivo GIOVANNI XXIII-VIVENZA di Avezzano. Appassionato di storia recente e di politica, è autore di uno studio sulla Riforma Agraria del Fucino, che si articola in 167 tra capitoli e sottocapitoli, pubblicata sui gruppi Facebook “Ortucchio in parole e immagini” e “Luco, ieri e oggi”.