Zucchero, amianto, politica, affari e rifiuti: una bomba ecologica alle porte di Avezzano

Redazione
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Rivalutazione Trara srl: un nome, un programma. Questa società è interessante per diversi motivi.

E’ interessante perché è riuscita a soffiare al Consorzio nucleo industriale di Avezzano, tutti i 26 ettari dell’area dell’ex zuccherificio, compreso migliaia di metri cubi di edifici.

E’ interessante perché, nonostante l’ottimo affare e una interrogazione parlamentare che la riguarda, ancora non si decide a bonificare l’area dalle tonnellate di amianto in essa stoccate, nonostante il grave pericolo per la salute pubblica.

E’ interessante perchè, nell’oggetto sociale, si propone di operare in un campo “caldo”, e cioè nello “stoccaggio, trattamento e smaltimento dei rifiuti – oltre che nella – produzione di energia e/o calore da fonti rinnovabili, anche mediante trasformazione di rifiuti”.

E’ interessante perché nella composizione sociale si legge la commistione tra affari e politica, ma anche gli incroci di soci con altre società: ad esempio Di Marco con la Marsica plastica srl, che dovrebbe operare nello stesso settore (vedi articolo a sinistra), oppure Di Persio con la Iniziative commerciali del Mediterraneo srl, che a Celano vuole realizzare un grande Centro commerciale [vedi articolo Shopping global center della Marsica].

E allora vediamo qualche dettaglio in più sulla storia di questa società.

Il sito dell’ex zuccherificio di Avezzano è stato acquistato alla vigilia delle elezioni politiche, il 28 marzo 2006, insieme alle tonnellate d’amianto che conteneva all’interno. Ad aggiudicarselo all’asta fallimentare (3,3 milioni di euro), è una cordata di imprenditori rappresentata da Domenico Contestabile. Il giorno seguente, il 29 marzo 2006, nasce la Rivalutazione Trara srl, una società con capitale di soli 10.200 euro, ancora inattiva, che acquisisce l’area dell’ex zuccherificio.

Presidente del Cda è Domenico Contestabile, vicepresidente Venceslao Di Persio, consiglieri Dante Di Marco e Ermanno Piccone. I soci originari sono: Venceslao Di Persio e Ermanno Piccone (3.400 euro ciascuno); Dante Di Marco e Domenico Contestabile (1.700 euro ciascuno).

II 20 marzo 2007, Di Persio cede la metà delle sue quote (1.700 euro) alla ESSECI srl.
Questa società, costituita nel 2002 con 12mila euro (amministratore unico Mario Tortora), il 24 febbraio 2006 era finita interamente sotto il controllo di Sabatino Aracu, deputato di Forza Italia.

La matematica non è un’opinione, così ad oggi si può sostenere che il 50% delle quote della Rivalutazione Trara sono di Aracu e Piccone: il senatore Filippo (anche lui di Forza Italia, nonché sindaco di Celano) ha voluto comunque mettere le mani avanti precisando, su “Il Centro”, che il “Piccone” in questione non è lui, ma suo padre, Ermanno. E noi ne prendiamo atto.

Dopo l’interrogazione parlamentare, resta da capire come e quando i proprietari dell’area intendono bonificarla dai grossi quantitativi di amianto, pericolosi per la salute pubblica. Ma resta da capire anche il perché del silenzio assordante del sindaco di Avezzano, dottor Antonello Floris.

In considerazione dell’oggetto sociale della Rivalutazione Trara – infine – sorge spontanea anche un’altra domanda: i proprietari come intendono utilizzare il sito e quale attività pensano di impiantarvi?

Dicembre 2007 – tratto da: site.it/marsica 2007-12 (scarica il PDF)

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