Usura – Corte d’appello conferma condanna a 2 anni e 6 mesi per Di Renzo

Redazione
Redazione
2 Minuti di lettura

COMUNICATO STAMPA

La Corte di Appello de l’Aquila presieduta dal Dr. A. Manfredi a latere e relatrice dr.ssa R. Gammarota, Procuratore Generale Dr. P. Mennini ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Avezzano in data 30.11.2017 nei confronti di un noto consulente Avezzanese Di Renzo Antonio (difeso dall’Avv. Domenico Pastorelli del foro dell’Aquila) in relazione al reato di più ipotesi di usura aggravata per fatti commessi dall’anno 2005=2010 ai danni di due fratelli Avezzanesi rappresentati dall’Avv. Roberto Verdecchia del foro di Avezzano.

Regge quindi anche in secondo grado l’accusa formalizzata dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano Dr. M.M. Cerrato che ebbe a condurre le indagini coadiuvato dalla G.d.f. della Compagnia di Avezzano  che nel marzo del 2010 portarono all’arresto in flagranza di reato del Di Renzo A. in tema di reato di usura aggravata dall’aver approfittato delle condizioni di difficoltà connesse al cattivo andamento dell’attività commerciale di uno dei due fratelli e dal rapporto professionale intrattenuti con una delle persone offese, quale consulente fiscale ed intermediatore finanziario. In primo grado l’imputato, oggi appellante, fu assolto limitatamente per le vicende precedenti ai fatti dell’agosto 2005 e per altre vicende di usura che videro nei suoi confronti l’applicazione della prescrizione, mentre per le ipotesi poste in essere nei confronti della posizione della parte civile costituita del fratello quale garante del prestito del debitore principale, il Di Renzo ebbe a subire una condanna ad anni due e mesi sei di reclusione ed ottomila euro di multa, oltre tutte le conseguenziali condanne alle spese di giudizio. Dello stesso tenore è stata la Corte di Appello de L’Aquila, che dopo una lunghissima camera di consiglio, nel pomeriggio ha pronunciato la sentenza di conferma nei confronti del Di Renzo Antonio, gravandolo anche delle spese del secondo  grado di giudizio.  Pena chiaramente non soggetta a sospensione.

verdecchiastudio@libero.it

Condividi questo articolo