Una domanda al dottor Torelli (Aciam)

Redazione
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La confessione suonerà sintomo se non testimonianza di una qualche sicura devianza, pure non posso astenermi dall’affermare che il 22 giugno 2010 è stato uno dei giorni più belli della mia vita: quando ho ammirato gli esimi ottimi avvocati Simone (Herbert) e Di Nicola (Maurizio) chiudere i plichi per le notifiche del ricorso contro l’insediamento della megadiscarica di «Valle dei fiori» di Gioia dei Marsi, ho provato un sentimento di soddisfazione (certamente irresponsabile, giacché è un gesto che probabilmente si rivelerà foriero di guai per tutti i suoi autori) difficile da esprimere a parole.
A quel momento campeggiava già da due settimane, sul sito di Aciam, la società proponente il devastante intervento di discarica, il bando per l’affidamento degli ingenti lavori (oltre tre milioni di euro, tanto per cominciare).

Mai avrei pensato – anche alla luce del fatto che nel ricorso al Tar proposto da WWF ITALIA e Martello del Fucino non era neppure menzionata la parola sospensiva – che la potente “macchina dell’immondizia” rispondente al nome di Aciam S.pA., facesse precipitare tale bando di affidamento in una sorta di limbo, per quattro lunghissimi mesi.
Ma come? Ci si racconta che ormai si è alle soglie di una sindrome napoletana (ma dove? Nella Marsica, nei comuni del Consorzio, nell’ATO? Dove?), si è optato per una procedura di bando «ristretta urgente per motivi di pubblica utilità dovuta alla necessità di garantire la continuità dell’attività di smaltimento dei rifiuti urbani» (nientemeno!) e poi si lascia la spinosa pratica a bagno senza fare nulla… senza nemmeno costituirsi al Tar…

Agli inizi di ottobre mi sono palesato, a tal proposito, all’amministratore delegato di Aciam S.p.A., con una comunicazione per e-mail, chiedendo quel minimo di informazione che in ogni paese civile sarebbe atto doveroso fornire da parte dei protagonisti investiti di responsabilità nello svolgimento di servizi di pubblica utilità, magari in luogo di quei comunicati stampa (veline) tronfi e magnificanti obiettivi fantascientifici che spesso dobbiamo sorbirci sulle cronache locali dei giornali serii.

Questo il testo della mail inviata al dottor Torelli:

—  Message-ID: <1643668.247841286454652241.JavaMail.defaultUser@defaultHost> Date: 07/10/2010 14.30 From: “franco.botticchio@tiscali.it” Reply-To: “franco.botticchio@tiscali.it” To: alberto.torelli@aciam.it Subject: Valle dei fiori Cc: info@aciam.it MIME-Version: 1.0 Content-Type: text/plain;charset=”UTF-8″ Content-Transfer-Encoding: quoted-printable xOriginalSenderIP: 151.8.107.210

Egregio dottor Torelli,
spero tutto bene.

 Scuserà il disturbo ma intendendo trattare dell’«arresto» che pare essersi registrato nella procedura del bando di gara per la realizzazione della discarica per rifiuti non pericolosi in località “Valle dei fiori” nel Comune di Gioia dei Marsi, sono a rappresentare la disponibilità ad ospitare, accanto alle mie povere tesi e a quelle dei pochi amici stretti intorno ad un paio di giornalini, la Sua posizione in merito, onde assicurare ai pochi lettori e cittadini la più completa, esaustiva e affidabile informazione in ordine ad un tema di così alta rilevanza. Non ha che da farmela pervenire, tale posizione, nelle forme e con le modalità che riterrà più opportune.



Distinti saluti.


Franco Massimo Botticchio
 [«Il Martello del Fucino» – foglio volante di Pescina / Reg.ne Tribunale di Avezzano n. 176/2004]


—
Una risposta implicita è giunta per mezzo della convocazione dell’assemblea Aciam del 19 ottobre 2010, che aveva, al primo punto all’ordine del giorno, la sibillina dicitura: «PROCEDURA APPALTO DISCARICA DI GIOIA DEI MARSI».
A prescindere da quel che in quella sede si è deciso in ordine al riavvio della pratica – che è un semplice atto dovuto – e al patetico tentativo di scaricare le proprie responsabilità di amministratori dell’Aciam sui comuni soci, rimane irrisolta la questione del perché si sia arrestato il bando per quattro mesi.
Chiediamo dunque di essere delucidati sul punto, sulle cause di cotanto ritardo. Come cittadini della Marsica, come contribuenti dei comuni disgraziatamente soci del Consorzio, fatti salvi gli atteggiamenti accondiscendenti di tanti amministratori locali presenti a quella riunione (logiche di sottopotere?), riteniamo di aver diritto ad una spiegazione:

Dottor Torelli, perché alla notizia del ricorso contro «Valle dei fiori» avete arrestato la procedura del bando per l’affidamento dei lavori?

fmb

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