“Tutti per uno”: al centro dell’udienza arringa difesa coniugi Aratari

Redazione
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Avv. Antonio Valentini

Si è tenuta davanti al Gup Caterina Lauro l’udienza preliminare a carico di Angelo Gallese + 14, coinvolti nell’inchiesta “Tutti per uno”.

Nel corso dell’udienza, che si è celebrata nell’aula 5 del Tribunale di Avezzano, si sono tenuti anche i riti abbreviati chiesti dai coniugi Tiziana Mascitelli e Arnaldo Aratari indagati per Frode processuale e Corruzione, e l’agente di polizia penitenziaria Luigi Maiello, indagato per Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, Truffa e Falso ideologico.

Come previsto, l’udienza si è incentrata soprattutto sulla figura di Arnaldo Aratari,  che si aggirava nell’aula con il fare di un gallo da combattimento.

A monopolizzare gran parte dell’udienza infatti è stato, con una lunga e appassionata arringa, l’avv. Antonio Valentini, difensore di Aratari e della moglie Mascitelli. “Mi sono innamorato di Aratari – ha ripetuto più volte il legale – perché è un perseguitato dalla giustizia”.

Valentini ha battuto soprattutto sulle presunte persecuzioni messe in atto dagli inquirenti, ricordando anche le reiterate richieste di sostituzione della Guardia di finanza nel ruolo di polizia giudiziaria. “Siamo in uno Stato di diritto – ha più volte scandito l’avvocato – e non in uno Stato di polizia”. Valentini ha contestato anche l’utilizzabilità di parte delle intercettazioni ambientali o telefoniche: “Una rondine non fa primavera – ha affermato – come una telefonata non fa una prova”.

Una udienza con un calmo, prudente e insolitamente serafico procuratore Andrea Padalino, che ha replicato con tranquillità alle frecciate del difensore: “L’avvocato Valentini è persona talmente preparata e attenta, che non solo ha letto le intercettazioni ma le conosce a menadito – ha replicato il pm – perciò non vi ha fatto riferimento, perché altrimenti nemmeno un Calamandrei sarebbe riuscito a fare considerazioni in difesa degli imputati”. Padalino ha poi affermato con sicurezza: “Ho promesso di non parlare di queste intercettazioni, ci sarebbero delle chicche clamorose – e dopo una calcolata pausa, ha aggiunto – Il giudice se le deve leggere…”.

L’accusa ha comunque richiesto il non luogo a procedere per Paola Fracassi e Maria Palma Di Biase, le condanne a 6 anni per Arnaldo Aratari, 3 anni per la moglie Tiziana Mascitelli e rinvio a giudizio per gli altri indagati.

Il 17 maggio si terrà la prossima udienza.

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