«Sistema Montante»: Alfonso Cicero si costituisce parte civile. Sequestrate nuove carte a Palermo

Angelo Venti
Angelo Venti
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Alfonso Cicero

Si terrà il 19 ottobre l’udienza preliminare che a Caltanissetta dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio a carico di Antonello Montante e altre 23 persone che – nell’operazione Double face – risultano indagate a vario titolo per Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concorso esterno in associazione a delinquere, corruzione, rivelazioni di notizie coperte dal segreto d’ufficio, favoreggiamento, violenza privata.

In questo, che è il troncone principale dell’inchiesta, le uniche parti offese citate dai Pm sono Alfonso Cicero e il Ministero degli interni, vista la presenza tra gli indagati di molti esponenti delle forze dell’ordine: funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri e della guardia di finanza, pezzi dei servizi segreti.

Non si conoscono ancora le intenzioni del Ministero degli interni ma Alfonso Cicero – che ha ricevuto gravi minacce da parte dell’ex presidente di Confindustria Sicilia – ha diramato ieri una nota con cui annuncia la sua intenzione di costituirsi parte civile contro gli indagati:

“…la Questura, nella qualità di persona offesa, mi ha notificato la richiesta di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta “Double face” a carico del sig. Antonio Calogero Montante (ex presidente di Confindustria Sicilia) e di altri 23 soggetti, indagati per gravi reati. Ho già conferito mandato al mio legale di fiducia, l’avv. Annalisa Petitto, del foro di Caltanissetta, per costituirmi parte civile all’udienza preliminare fissata per il 19 ottobre prossimo davanti il Gup del Tribunale di Caltanissetta, dott. David Salvucci…”

Intanto ieri si è registrato un nuovo bliz delle forze dell’ordine. La Squadra mobile di Caltanissetta ha sequestrato a Palermo diversi documenti nella sede dell’Assessorato regionale alle Attività Produttive: nel mirino degli inquirenti la convenzione siglata da Unioncamere con le aziende siciliane partecipanti ad Expo 2015 e una lista di consulenti esterni che avrebbero ricevuto incarichi d’oro. In questa seconda tranche dell’inchiesta, risultano indagati anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta e gli ex assessori regionali Linda Vancheri e Mariella Lo Bello: tra le ipotesi della Procura un giro di soldi pubblici in nero.


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