S. Benedetto dei Marsi – Ordalie marruviane: commento elettorale controcorrente

Franco Massimo Botticchio
Franco Massimo Botticchio
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Il progetto della nuova scuola media di San Benedetto dei Marsi presso le ex scuole agrarie, finanziata (in parte) nel 2011 e mai realizzata

Per quel che può contare, la nostra opinione sull’amministrazione comunale di San Benedetto dei Marsi eletta nel 2013, è nota: dal parere fotocopia (con Cerchio) rilasciato improvvidamente sul gassificatore appena fatto ingresso in municipio sino all’invenzione, dei giorni scorsi, della fake news della possibile individuazione del paese quale destinatario di un ipotetico inceneritore unico degli Abruzzi (ma, volendo, si potrebbe giungere sino all’allontanamento dai seggi elettorali, domenica scorsa, del sindaco in carica), l’album dei ricordi immortala una serie di atti sbagliati, poco produttivi, proditori, non adeguatamente elaborati, rivestiti da una forma, ovvero da comportamenti, non sempre commendevoli (affermazione spassionata, e che prescinde dall’esser stato pubblicamente qualificato, in consiglio comunale, da un assessore, «ubriacone»; episodio minimo rispetto alle pessime figure accumulate fuori dalle mura dei bar amici e dal cartello “benvenuti” all’ingresso del paese). Ma ognuno è quel che è.

Alla prova dell’urna, la settimana scorsa, la cittadinanza ha inteso rinnovare la propria fiducia all’avvocato D’Orazio e alla sua compagine. Questo, pur in presenza di un oggettivo arretramento sul fronte scuola (cinque anni fa avevano un progetto cantierabile, oggi c’è un’idea), dei rifiuti (sostanzialmente imploso il sistema di raccolta differenziata; tanto da emettere, in fine di legislatura, un bando per affidarne la gestione ad una ditta specializzata, come d’altronde è giusto che sia), il pasticcio dei rifiuti di via Europa, ecc.. (la lista potrebbe prendere due numeri di questo foglio, e glissiamo).

Non c’è controprova, ma a parti invertite, ovvero con Paolo Di Cesare intestatario di talune delle attività e degli atti prodotti nell’ultimo quinquennio dall’amministrazione, siamo ragionevolmente certi che oggi staremmo portando le ciliegie a Zelletta in qualche casa di reclusione; perché di costui siamo amici (ma egli non è, come volgarmente adombrato anche in campagna elettorale, il nostro mandante). Ma anche le Autorità sono quello che sono, e su taluni si indaga sempre e su altri mai. Ma tutto ciò poco conta. Perché noi non siamo manettari. E perché sull’attività di Procura e polizia giudiziaria riponiamo scarsissima – quando non nulla – fiducia.

Le elezioni amministrative, come quelle politiche e quelle condominiali e quelle del capoclasse o del capo tribù (ognuno può scegliere quale sia la fattispecie ammiratasi domenica scorsa, o quale miscela tra queste competizioni) non costituiscono giudizi di Dio, e non consacrano chi abbia ragione. In specie quando utilizzare gli argomenti della logica, come è stato il mese scorso, non ha più alcuna logica, e si tratta di altro.

Il consenso inteso quale legittimazione democratica, quello sì, non si discute. Ma è altra cosa. Nessun consenso può far diventare oggettivamente cinque la somma di due + due. Ma si può esprimere il parere, dove l’oggettività non esiste più, che quella somma in realtà faccia cinque, alla Garbatella. Come che la terra sia in realtà piatta, e che a dimostrarlo vi sia l’andamento del Bacinetto.

Trattasi invece di fattispecie certa quella che tra centinaia di idee pervenute per la nuova scuola la migliore sia stata partorita proprio a San Benedetto dei Marsi.

Si apprezzi la differenza (e complimenti).

Noi continuiamo a ritenere che lo scorso quinquennio amministrativo sia stato mooooolto negativo, e non solo per San Benedetto dei Marsi (si pensi alle ricadute della vicenda del campus scolastico della Valle del Giovenco su tutto il territorio di questa parte di Fucino) e che verranno tempi tribolati, nei quali combinare modi da generone paesano bullshit contumelie e infotainment radicchiaro potrebbe rivelarsi condizione non più sostenibile per continuare ad amministrare.

Tanto si doveva in risposta a tutti coloro che ci hanno chiesto ragione di tanto ostentato silenzio (perché utilizzare gli argomenti della logica….).

cobianchi


TRATTO DA: ilmartellodelfucino 2018-5

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