Regionali 2019 – M5s: in arrivo “Cassiopea”, l’associazione degli attivisti ortodossi

Redazione
Redazione
7 Minuti di lettura

COMUNICATO STAMPA

In tutta Italia il movimento cinquestelle ha vissuto una profonda trasformazione  dopo la morte di Gianroberto Casaleggio, quando la gestione del partito è stata affidata al capo politico Luigi Di Maio,  ma i segnali di un evidente distacco dalla linea politica originaria si erano manifestati da tempo.

L’insofferenza dei vertici rispetto a una parte degli iscritti che continuava a chiedere maggiore coerenza si è tradotta nella linea dura delle espulsioni, limitazioni nella possibilità di convocare assemblee aperte alla base, accesso riservato ai ruoli politici e tecnici solo per chi accettava senza riserve i profondi cambiamenti in atto. La recente responsabilità all’interno del governo nazionale ha reso necessario assumere provvedimenti non condivisi e non sempre condivisibili che ha fatto emergere il ‘malpancismo’ latente fino al punto di provocare un allarme per la grave perdita percentuale delle intenzioni di voto nei sondaggi.

Molti delusi non sono stati sedotti da altre proposte politche, ma chiedono semplicemente il rispetto dei principi originari del movimento.
Questi elettori ed attivisti, che non possono essere definiti dissidenti bensì ‘ortodossi’, sono in attesa di sentirsi rappresentati oppure lavorano dall’interno per tentare un ‘ritorno alle origini’ fortemente ostacolato da chi trae beneficio dall’attuale situazione.

In Abruzzo, gli ortodossi del Movimento si sono trovati in ‘Cassiopea’, associazione politico-culturale in via di costituzione.

Tra le sue fila ci sono molti attivisti della prima ora, quando nessuno dalle nostre parti sapeva cosa fosse un ‘meetup’. Correva l’anno 2009 e quel movimentismo era partecipazione, collaborazione, solidarietà e speranza. In quell’epoca è cambiato il linguaggio politico e si è scritto un codice etico intorno al motto ‘uno vale uno’. Nel movimento non esistevano le differenze tra gli iscritti e il mandato elettorale assegnato a maggioranza a qualcuno di noi, il cosiddetto “portavoce”, poteva anche essere revocato dall’assemblea per giustificati e gravi motivi con il cosiddetto “richiamo” (recall). Oggi la perdita di ogni significato della qualifica di ‘portavoce’ ben rappresenta l’involuzione del movimento che da forza rivoluzionaria e popolare si è trasformata in pochi anni in un partito senza veri organismi di garanzia e controllo e privo di dibattito interno. Sono spariti i rappresentanti del popolo e sono tornati i consiglieri, gli assessori, i sindaci, i deputati e i senatori. La base non è nemmeno al corrente dell’attività politica degli eletti, non ha più la possibilità di riunirsi e non ha nessuna voce in capitolo nelle scelte di indirizzo.

Incarichi e mandati elettorali vengono affidati spesso a candidati individuati secondo rapporti fiduciari e parentali con le figure di spicco: l’amico di, la “sorella di”, la “fidanzata di”. Siamo alla casta che si autodisciplina e protegge soprattutto dalle ‘voci fuori dal coro’ che si candidano a ruoli di rilievo e dai quali vengono immediatamente escluse ricorrendo anche a menzogne e grotteschi stratagemmi. In meno di dieci anni il movimento ha perso l’anima pur conservando la sua forza elettorale grazie al nostro impegno e al nostro voto. Prima che gli eletti si rinchiudano per un nuovo mandato all’interno del ‘palazzo’, la base, o perlomeno quella parte che ha preso atto della situazione e desidera fare qualcosa per impedirlo, ha intenzione di rivolgere cinque domande, una per ogni promessa mancata, a chi chiede il voto per la sua elezione.

Come in un rapporto in cui si è incrinata la fiducia, vogliamo verificare quanto è rimasto dello spirito originario del movimento cinquestelle prima di dare il nostro voto. Alle cinque domande ci aspettiamo di ricevere cinque “si” dai 29 candidati del M5S per la regione Abruzzo.
Non si tratta di quesiti imbarazzanti perché il loro significato rappresenta il giuramento solenne, il DNA di ogni grillino e il motivo stesso per cui siamo qui anche stavolta, nonostante tutto.

Appoggeremo solo chi rinnoverà pubblicamente queste promesse:

1) programmi e rappresentanza
Siete disposti a riportare sul territorio il dibattito politico e a partecipare ad assemblee provinciali mensili convocate dalla base per raccogliere le istanze da tradurre in proposta politica?

2) candidature
Siete disposti a decidere democraticamente e nelle assemblee territoriali i candidati per le competizioni elettorali da svolgere nel territorio regionale permettendo a ciascuno di avanzare una sola candidatura ogni triennio per qualsiasi ruolo politico senza consentire la partecipazione di parenti e affini di portavoce locali, regionali e nazionali nonché dei loro collaboratori diretti durante tutta la durata del loro mandato?

3) rendicontazioni
Siete disposti ad affidare ad un tesoriere regionale scelto dalla base le somme derivanti dalle restituzioni che saranno utilizzate secondo la volontà dell’assemblea regionale degli iscritti e rendicontando al medesimo tesoriere tutti i proventi dell’attività politica?

4) uno vale uno
Siete disposti a rifiutare ogni garanzia sproporzionata come quella del “paracadute elettorale”, doppi incarichi, prosecuzione della carriera politica dopo il secondo mandato o all’interno di organismi ed enti controllati dai partiti, nonché ogni privilegio e garanzia di mandato nel rispetto del principio “uno vale uno” accettando anche la regola del “recall” per sottoporvi semestralmente alle valutazioni della base?

5) destrutturazione della casta
Siete favorevoli a rimuovere il filtro creato dai vari staff, addetti stampa e portaborse per garantire il collegamento diretto tra i rappresentanti dei gruppi locali e gli eletti utilizzando il personale tecnico di supporto per quello che dovrebbe effettivamente rappresentare e non come intermediario con la base?

Domenica 3 febbraio 2019 gli attivisti delle quattro province abruzzesi che si riconoscono nella posizione di Cassiopea prenderanno atto della disponibilità dei candidati che firmeranno un patto d’onore in assemblea. Sulla scorta di questo impegno Cassiopea dichiarerà il suo appoggio elettorale e tutto il sostegno necessario durante la legislatura.

Attilio Falchi cassiopea.abruzzo@gmail.com – pagina facebook: @cassiopea.abruzzo

Condividi questo articolo