Re Mida – L’inchiesta sui rifiuti abruzzesi e i termovalorizzatori marsicani

Redazione
Redazione
6 Minuti di lettura

Nella terra di Silone, nel disinteresse generale, in questi anni il partito dei rifiuti e dell’energia si è dato molto da fare. Dal 2007, nella Marsica fucense, si è assistito ad un fiorire di progetti.
Discariche, come “Valle dei fiori” in comune di Gioia dei Marsi. Un impianto che però incombe su Pescina e sulle falde acquifere di San Benedetto dei Marsi e del Fucino. Di recente Wwf e il Martello del Fucino hanno presentato un ricorso al Tar, e il consorzio rifiuti Aciam (presiedente Luigi Ciaccia, cognato dell’on. Piccone) ha bloccato i lavori di realizzazione. E poi ancora cementifici e cave, sempre a Pescina, situati entrambi nelle adiacenze della discarica di “Valle dei fiori”.
Fino ad arrivare agli impianti per la produzione di biodisel come a Collarmele, impianti fotovoltaici e parchi eolici che coronano le montagne della conca del Fucino. Infine i termovalorizzatori.
La nostra testata si è ampiamente interessata di questi temi, in particolare nel 2007 con il n. 12 di site.it/marsica e con 5 numeri dell’inserto ciclostilato site.it/briganti: le versioni elettroniche in pdf sono consultabili dal sito www.site.it, sezione archivio pdf.
A provocare il proliferare di impianti simili, sono gli incentivi e i certificati verdi che lo stato accorda a chi produce energia da fonti rinnovabili. Sempre la legge autorizza, come combustibile, anche l’uso di rifiuti. Si rende così vantaggioso un impianto che vantaggioso non è, tanto a pagare è sempre il cittadino con una quota sulle bollette.
Nel solo Nucleo industriale di Avezzano, in cui è presente già una centrale termica della Burgo e una centrale a motore della Micron, i termovalorizzatori in progetto sono addirittura tre.
Tutti concentrati nel raggio di 500 metri. Guardate in basso la cartina del Nucleo, per credere.
Il primo termovalorizzatore a venire allo scoperto è quello della Powercrop.
Il V.I.A. regionale ha dato parere favorevole tra due date emblematiche: le dimissioni dell’assessore regionale ai rifiuti, Daniela Stati – sempre contraria alla realizzazione dei termovalorizzatori – e l’arresto dell’assessore regionale Lanfranco Venturoni, coinvolto nella inchiesta Re Mida. Indicativa una frase della Stati, intercettata mentre spiega allarmata al padre Ezio cosa succede con i rifiuti in regione: “Papà, sono una banda di veri delinquenti”.
Il termovalorizzatore della Powercrop, da realizzare con i fondi di riconversione per la chiusura dello zuccherificio di Celano, è però localizzato a ridosso dell’ex zuccherificio… di Avezzano, (a sinistra nella pianta). Tra i firmatari dell’accordo di riconversione, in qualità di sindaco di… Celano, è il senatore Filippo Piccone.
Il secondo termovalorizzatore,  pare a biomasse oleose, è proposto dalla VCC Energia, società nata a Celano.
Secondo il progetto, è localizzato all’interno del Nucleo industriale di Avezzano, vicino alla sede della tv araba (a destra nella pianta).
Il terzo termovalorizzatore (al centro nella pianta a fondo pagina) è quello della Rivalutazione Trara srl, che nel 2006 riacquistò all’asta fallimentare la vasta area dell’ex zuccherificio di Avezzano.
Di quest’ultimo termovalorizzatore, di cui si è molto vociferato in questi anni, non siamo però riusciti a trovare traccia del progetto. E’ riaffiorato di nuovo nelle frasi emerse nelle intercettazioni della inchiesta Re Mida, in cui si intuisce un partito dei rifiuti con base nella Marsica. Il senatore Filippo Piccone, chiamato in causa nelle intercettazioni, molto piccato ha precisato dalle colonne de Il Centro, due cose: che della Rivalutazione Trara srl non fa parte lui ma suo padre Ermanno e che non si è mai parlato di termovalorizzatori. Entrambe le cose sono vere e per correttezza le evidenziamo. Ma una precisazione è d’obbligo. La realizzazione di un termovalorizzatore – anzi di un termovalorizzatore di rifiuti – è l’essenza stessa della Rivalutazione Trara srl (di cui, ripetiamo, è socio Piccone padre e alcuni altri imprenditori e politici coinvolti in inchieste delicate di mafia e corruzione (vedi l’allegato dossier di Libera). La società di Piccone, infatti, nel suo oggetto sociale prevede: “Stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti – oltre alla – produzione di energia e/o calore da fonti rinnovabili, anche mediante trasformazione di rifiuti“.
In questi giorni, dalle cronache della inchiesta sui rifiuti, si intuisce che si sta facendo confusione tra il termovalorizzatore della Powercrop e quello della Rivalutazione Trara srl. In entrambi i progetti, a vario titolo, è comunque coinvolto il senatore nonché sindaco di Celano, Filippo Piccone.
Angelo Venti

Tratto da: SITe.it edizione stampata – numero zero dicembre 2010

Per scaricare il file pdf della rivista CLICCA QUI

File pdf del Dossier di Libera sull’Abruzzo CLICCA QUI

Condividi questo articolo