LUCO – L’affare all’ombra del sole

Angelo Venti
Angelo Venti
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Due celanesi che fanno una “proposta indecente” al Comune di Luco. L’Amministrazione che, in cambio di un piatto di lenticchie, accetta. Un Ente pubblico ridotto quasi al ruolo di “Testadilegno” per accedere agli incentivi, milioni di euro che transitano nelle casse comunali e finiscono nelle tasche dei privati. Una girandola di 4 società a responsabilità limitata. Il ruolo centrale è della Tea srl ma, il 99% delle sue quote, è della svizzera MASFIDA SA: società anonima. [ SCARICA IL PDF ]

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La Giunta comunale di Luco, guidata dal sindaco ed ex commissario di Ps Domenico Palma, ha stipulato un accordo con dei privati che è destinato a far discutere a lungo. E non solo nei bar del ridente centro fucense.
La firma del controverso contratto è stata approvata all’unanimità, il 22 marzo scorso, con la Delibera di giunta n. 37. Hanno detto sì: Domenico Palma, Giovanni Panella, Gino Ciocci, Emilia Verdecchia e Antonello Gallese.

Ma la storia, per essere compresa, va raccontata bene e dall’inizio.
L’oggetto del contendere è la realizzazione a strada 46, su un ettaro di terreno ad alta produttività agricola, di un impianto fotovoltaico di 500kwp. In ballo milioni di euro di incentivi e proventi della vendita dell’energia, stimata in 650mila kw/h l’anno.
Iniziamo con gli atti del Comune. La questione finisce per la prima volta in consiglio comunale  il 29 novembre scorso, con la deliberazione n. 61, avente ad oggetto “Istanza dei s.ri Ranalletta Gesualdo e Ciaccia Ida Grazia inerente la donazione nei confronti dell’Amm. Comunale di un terreno di proprietà. Donazioni“. Il consiglio comunale delibera di nuovo, con alcune modifiche, il 14 marzo scorso, con la delibera n. 10. E mentre a novembre era passato tutto liscio, questa volta le cose vanno diversamente. Il consigliere d’opposizione Marivera De Rosa, con un documento allegato agli atti, denuncia l’opacità dell’operazione e chiede di rinviare il punto per approfondire meglio i rischi per l’Ente.
La maggioranza sceglie però di andare comunque al voto, che si conclude con il voto contrario dell’opposizione Uniti per Luco, l’astensione dei consiglieri di maggioranza Sergio Venditti e Salvatore Patierno e il voto favorevole di Domenico Palma, Giovanni Panella, Antonello Gallese, Fiorenzo Ciocci, Raimondo Terramano, Antonella Olga Angelucci Angelucci.
Infine l’ultimo atto della Giunta comunale, che con la delibera 37 il 22 marzo 2013 approva lo schema di contratto tra Comune e privati. Dall’analisi delle due delibere di consiglio, del documento del consigliere De Rosa e della delibera di Giunta (e grazie anche a una serie di nostre visure alla Camera di Commercio) è possibile ricostruire i vari passaggi che, invece di fare chiarezza, finiscono per far aumentare le domande.
Questo il punto sull’intricata storia.
I signori Ranalletta e Ciaccia sono proprietari di un ettaro di terra a strada 46, terreno agricolo che già dal 2010 hanno messo a disposizione della Tecnocall srl [vedi scheda] per realizzare un campo fotovoltaico (autorizzazione n. RA 251337 del 28 giugno 2011). Autorizzazione volturata poi all’Abruzzo energia srl [vedi scheda].
Ranalletta e Ciaccia, il 31 ottobre 2012, stipulano un contratto di cessione ventennale del diritto di superficie  del loro terreno a una terza ditta (che subentra a Tecnocall e Abruzzo energia), Quest’ultima società è la Tea srl [vedi scheda], controllata al 99% delle quote dalla Masfida SA, società anonima svizzera [vedi scheda].
Il 26 novembre 2012 i due proprietari presentano al Comune una prima istanza e offrono la donazione gratuita del terreno, gravato però dal diritto ventennale di superficie a favore della Tea e da una serie di condizioni stringenti per il Comune: condizioni che con la delibera di consiglio n. 61 del 29 novembre 2012 sono approvate.
Inizia poi una girandola di istanze di donazioni e di società che merita di essere evidenziata. Il 5 marzo scorso due proprietari del terreno presentano una nuova istanza di donazione, con cui si introduce però un ulteriore passaggio: i due vendono prima alla Tea srl che dona poi al Comune, alle stesse condizioni iniziali. Modifiche approvate con la delibera n. 10 del 14 marzo scorso.
L’ultimo passaggio si registra con la delibera di Giunta n. 37 del 22 marzo e con il contratto tra le parti: la Tea srl delega alla firma del contratto una quarta società, la Fotovoltaico Luco srl [vedi scheda]: la società risulta registrata alla Camera di commercio solo il 14 marzo, stesso giorno in cui deliberava il consiglio comunale.
Ma come mai questo vortice di donazioni e società per cedere gratuitamente il terreno al Comune? Il motivo è semplice: le nuove normative del GSE consentono la realizzazione di questo tipo d’impianti – e l’accesso agli incentivi – solo agli enti locali e su aree di proprietà pubblica.
La donazione del terreno, come risulta evidente, non è disinteressata e sembra piuttosto dettata dall’esigenza di aggirare i nuovi limiti di legge. Ma sono le condizioni poste dai donatori – e accettate dal Comune – che dovevano quantomeno consigliare maggiore prudenza e attenzione agli amministratori pubblici. Leggiamo sul punto 4) della delibera di Giunta:

[…] Di dare atto che l’acquisizione del terreno e accessioni in argomento, comporterà per l’Amministrazione comunale l’approvazione delle seguenti condizioni:
a) Costituisca il diritto di superficie e proprietà superficiaria a favore di TEA srl e/o persona da nominare per la durata di anni venti al canone annuo di euro 2.000 e quanto a euro 8.000 in ragione di anno per oneri di ristoro […];
b) Divenga soggetto responsabile del Conto energia come previsto dalla vigente normativa;
c) Provveda a rilasciare il certificato di destinazione dell’area […agricola!] sulla quale verrà realizzato l’impianto fotovoltaico, recante la destinazione per “attrezzature tecnologiche” […];
d) Il Comune beneficierà dell’incasso diretto dei proventi della vendita dell’energia prodotta dell’impianto, trattenendo la quota spettante al Comune per il diritto di superficie e per oneri di ristoro nelle disponibilità dell’Ente e stornando il resto a TEA srl che, a titolo di rimborso dei costi sostenuti per la realizzazione dell’impianto, percepirà anche i proventi degli incentivi in conto energia
[…].

Con questa delibera, la Giunta comunale al completo approva anche lo schema di contratto ad essa allegato: un vero e proprio atto di sottomissione dell’Ente agli affari dei privati. Gli amministratori pubblici non si sono fatti domande sul perchè della donazione. Non si sono insospettiti per il giro di società. Non si sono accorti che il 99% delle quote della TEA srl sono di una società anonima. Non si sono domandati perchè il Comune diventa il “soggetto responsabile” e nemmeno delle responsabilità di cui l’Ente si fa carico.
Avranno sicuramente pensato che in tempo di tagli e di crisi, 10mila euro l’anno sono comunque un’entrata. Sorprende però che non si sono chiesti quanti soldi il Comune vedrà solo transitare nelle proprie casse: si tratta di diversi milioni di euro prelevati dalle nostre bollette per l’energia.
Eppure, bastava chiedere al sindaco di Celano, Filippo Piccone, che negli stessi giorni annunciava su tutti i giornali che con l’impianto fotovoltaico di Celano entreranno 100 milioni di euro al Comune: 5 milioni all’anno. Certo, l’impianto celanese è 40 volte più grande, ma basta fare una semplice divisione per capire che al Comune di Luco potevano entrare 125mila euro l’anno. E non 10mila.
Bastava porsi domande e fare due conti, ma gli amministratori comunali non l’hanno fatto. Sarà che ad accompagnare un emissario della Tea srl in municipio – come si racconta in paese –  erano Benito Marcanio e Massimo Verrecchia [vedi pag 3], due politici legati a filo doppio all’on. Piccone? Chissà. Certo è che la Giunta ha deliberato la firma del contratto e l’accetazione di quelle condizioni capestro.

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L’APPELLO DI LIBERA A CITTADINI ED ENTI LOCALI
Libera, in questi anni, ha denunciato le infiltrazioni e le presenze delle mafie nella Marsica ed è stata attenta alle collusioni locali con imprenditori, professionisti e settori della politica. Ma ora dobbiamo fare tutti di più.
Mafie e corruzione sono la peste del nostro paese – ci ha ricordato Luigi Ciotti il 6 aprile scorso a Celano – Il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi“. Ad essere a rischio – come ci ricordano le cronache e le inchieste aperte – oltre agli appalti sono settori primari per una vita civile quali l’acqua, lo smaltimento dei rifiuti e la produzione e distribuzione di energia.
La maxi confisca di un miliardo e 300 milioni di euro a un imprenditore dell’eolico in Sicilia deve farci riflettere. Anche il Fucino è assediato da parchi eolici, campi fotovoltaici e progetti di termovalorizzatori su cui si sa molto poco. Risorse enormi in incentivi (in Italia almeno 40 miliardi l’anno) sottratte alle nostre bollette e che spesso non si sa in quali tasche finiscano. Invitiamo i cittadini alla vigilanza. Come Libera rivolgiamo a tutti gli Enti locali un appello alla trasparenza e chiediamo loro di rendere pubblici gli atti relativi a questi impianti.

LIBERA
coordinamento Abruzzo
laquila@libera.it

SOCIETA’, PROPRIETARI, ACCOMPAGNATORI

Un piatto con diversi milioni di euro in incentivi e proventi della vendita di energia e una girandola di nomi. Un ettaro di terreno agricolo a Strada 46. Le società (e le parentele …politiche) dei tre proprietari celanesi.
I due esponenti pdl che accompagnavano l’emissario di Tea srl in Comune. Le schede delle 4 società a responsabilità limitata e la misteriosa società svizzera, ovviamente anonima.

SCHEDE SOCIETA’

TECNOCALL srl – Costituita il 27 giugno 2006, con sede in Avezzano via Roma 74, capitale sociale  40mila euro. Oggetto sociale: attività di call-center, logistica e trasporti, elaborazione elettronica dei dati, valorizzazione dei prodotti agroalimentari e artigianali […]. I soci sono Ranalletta Gesualdo e Ranalletta Francesco, entrambi domiciliati a Celano, in via Adua 9. Amministratore unico Ranalletta Gesualdo (fino al novembre 2006 era la moglie Di Loreto Maria Rosaria). Dall’11 gennaio 2011, la società trasferisce la propria sede a Roma, in via Giunio Bazzoni 5. Ha sedi operative a San Benedetto del Tronto, Avezzano, Pescara. Operano nel settore di telefonia e call-center,  nel 2012 conta circa 80 addetti.

ABRUZZO ENERGIA srl – Costituita il 23 settembre 2010 con sede ad Avezzano in via Roma 74 (stesso indirizzo della Tecnocall). Oggetto sociale: progettazione, realizzazione, installazione, gestione, manutenzione e vendita di impianti di produzione di energia elettrica da fonti alternative e rinnovabili: fotovoltaici, eolici, solari termici, geotermici, di biomasse e cogenerazione […].
Il capitale sociale è di 60mila euro. Soci al 50% sono Ciaccia Ida Grazia (residente a Celano, via B. Croce 88) e Di Loreto Maria Rosaria (domiciliata in via Adua 9). Amministratore unico: Ranalletta Gesualdo. Alla Camera di commercio l’impresa risulta INATTIVA (data rif. 3-2-2011).

TEA srl (Tecnologie Energia Ambiente srl) – Costituita il 19 ottobre 2007 con sede a Roma, via Col di Lana 28. Oggetto sociale: Progettazione, realizzazione, gestione, commercializazione anche per conto terzi, di impianti per la produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili o assimilate, con particolare riferimento alla produzione di energia elettrica a mezzo di impianti fotovoltaici, eolici e biomasse. La comercializzazione di energia elettrica nei confronti dell’Ente gestoredella rete di trasmissione nazionale e l’acquisizione e vendita dei certificati rappresentativi della produzione di energia da fonti rinnovabili. […]
Amministratore unico: Pennella Francesco. Capitale sociale 10mila euro. Soci Allodi Francesco (euro 100, pari all’1% delle quote), Masfida S.A. (euro 9.900, pari al 99% delle quote).

MASFIDA s. a.

Di questa società, che detiene il 99% delle quote della TEA srl, è possibile reperire solo il codice fiscale: 97579620010. Si tratta di una società estera con sede a Chiasso, Svizzera, registrata come SOCIETA’ ANONIMA.

FOTOVOLTAICO LUCO srl – Iscritta presso il Registro imprese il 14 marzo 2013 (stesso giorno del consiglio comunale). Stato attività: INATTIVA. Sede legale Roma, via Col di Lana 28 (stesso indirizzo della Tea srl). Oggetto sociale: uguale alla Tea srl.
Amministratore unico: Grassi Raimondo Carlo Maria. Capitale sociale: 10mila euro.
Soci: Grassi Gherardo (mille euro); Grassi Raimondo (9mila euro).

I TRE “DONATORI”

Breve profilo – e alcune altre curiosità – dei tre celanesi che hanno donato disinteressatamente al Comune l’ettaro di terreno agricolo sito in località Petogna a Strada 46, su cui è nato il campo fotovoltaico da 500 kwp

Ranalletta Gesualdo – Ex funzionario Arssa, figura in Tecnocall srl e Abruzzo energia srl. A vario titolo è in diverse altre società: Coooperativa marsicana agricola, Gal Marsica, Consorzio per lo sviluppo industriale di Sulmona, Ultranet servizi, Eurocall srl, C. C. R. telecomunicazioni e servizi, Adua srl. Sarebbe anche cugino della moglie dell’on. Piccone e pure di Domenico Antonio Rosati (marito di Ida Maria Ciaccia), consigliere comunale di maggioranza a Celano.

Di Loreto Maria Rosaria – Moglie di Ranalletta Gesualdo, è socia al 50% della Abruzzo energia srl, insieme a Ciaccia Ida Grazia (mentre l’amministratore unico è suo marito Gesualdo). La Di Loreto è stata anche amministratore della Tecnocall srl.

Ciaccia Ida Grazia – Architetto, è socia al 50% della  Abruzzo energia srl. Suo marito, Domenico Antonio Rosati, è consigliere comunale di maggioranza a Celano. Rosati è cugino di Gesualdo Ranalletta, ma è è anche cugino di Paola Ciaccia, moglie dell’on. Piccone. Esisterebbe anche un altro filo che legherebbe Ida Grazia Ciaccia a una lontana parentela acquisita con l’on. Piccone: una sua nipote avrebbe sposato il figlio del Presidente del consiglio provinciale, Filippo Santilli, cugino a sua volta di Filippo Piccone.

ARIA ELETTRICA IN MUNICIPIO

Acceso diverbio tra il Presidente del consiglio Fiorenzo Ciocci e l’assessore Antonello Gallese. La causa: Chi ha introdotto Grassi in Municipio, quale amministratore [!] della Tea srl? Le versioni, sul punto, sono contrastanti. Sembra invece assodato che ad accompagnare Grassi erano Benito Marcanio e Massimo Verrecchia, noti esponenti Pdl in quota Piccone. Marcanio – già presidente della commissione energia della Provincia, già membro nel consiglio d’amm. della Vcc energia (termovalorizzatore nel Nucleo di Avezzano) e già Direttore generale della Sangritana – ha avuto a che fare con le fonti alternative e con altri campi fotovoltaici.
Verrecchia  stakanovista? Nel caldo novembre luchese, come coordinatore provinciale Pdl sudava sette camice per impedire le dimissioni del sindaco, nella bufera per il coinvolgimento del figlio nell’inchiesta sulle squadracce anti immigrati. A quanto pare – se fosse vero che accompagnava anche Grassi per il fotovoltaico – in realtà Verrecchia svolgeva, a Luco, un doppio servizio.

GLI AFFARI DELLE RINNOVABILI. FUCINO ASSEDIATO DAGLI IMPIANTI

Piatto ricco mi ci ficco. Quello della “Produzione di energia da fonti rinnovabili” è un affare lucroso. E così per mettere le mani sui generosi incentivi prelevati dalle nostre bollette – ogni anno in Italia sono oltre 40 miliardi di euro – fioriscono parchi eolici e campi fotovoltaici. Se poi si aggiunge anche la parolina “o assimilabili”, tra le fonti rinnovabili entrano anche biomasse e rifiuti,  e quindi i termovalorizzatori.

A legare insieme i campi fotovoltaici, i parchi eolici, i termovalorizzatori a biomasse e …i rifiuti sono i generosi incentivi concessi per la produzione di energia da fonti alternative (…o assimilate). E sono sempre gli incentivi ad attirare su questo terreno, oltre agli imprenditori onesti, anche speculatori senza scrupoli, criminalità, corruzione ecc..
L’inchiesta Eolo e la maxiconfisca in Sicilia, in questo senso, è illuminante e dovrebbe far suonare un campanello d’allarme anche nelle nostre zone. Come testata ci siamo già occupati diffusamente di questi argomenti e delle società coinvolte. Oltre ai vari articoli pubblicati online, segnaliamo site.it/marsica n. 12 del 2007 e in particolare i numeri da 1 a 5 di site.it/briganti, sempre del 2007.

Nel Fucino non vi è bisogno di altra energia: esiste già la centrale termica della Burgo, quella a motore della Micron, la turbogas di Celano. Eppure, nel solo Nucleo di Avezzano sono tre i progetti di termovalorizzatori

Termovalorizzatore Powercrop – E’ quello più conosciuto, da realizzare con i fondi per la riconversione dello zuccherifico di Celano. Potenza di 32 Mw ottenuti bruciando 270mila tonnellate l’anno di biomasse.
Nel 2007 così il senatore Piccone si espresse: “Possiamo finalmente essere soddisfatti per la positiva conclusione del tavolo, dove è stato raggiunto un risultato concreto per il nostro territorio” , mentre l’allora consigliere provinciale Benito Marcanio, presidente della Commissione energia della provincia, anche lui celanese, dichiarava: “La ratifica dell’accordo segna il passaggio a una nuova era”.

Termovalorizzatore Vcc Energia spa – Il progetto risale al 2007 ed è localizzato vicino alla tv araba, Kidco: 72 Mw ottenuti dalla combustione di 140mila tonnellate oleose l’anno. Una curiosità: nel consiglio di amministrazione della VCC  Energia spa (che fa parte di una galassia di Vcc tutte collegate tra loro e provenienti da Celano),  figurava anche Benito Marcanio.

Rivalutazione Trara srl – L’area è quella dell’ex zuccherificio di Avezzano. Non esiste un progetto, ma l’idea del termovalorizzatore è l’essenza stessa dell’oggetto sociale della società: “Stoccaggio, trattamento e smaltimento rifiuti – oltre alla – produzione di energia e/o calore da fonti rinnovabili, anche mediante trasformazione di rifiuti”. La società è venuta di nuovo alla ribalta con alcune intercettazioni contenute nell’inchiesta Re Mida: “…se i rifiuti abruzzesi non bastano li compreremo da Roma”.
Della società facevano parte Sabatino Aracu, Venceslao di Persio, Domenico Contestabile, Ermanno Piccone e Dante Di Marco.  Quest’ultimo figurava anche nella Marsica Plastica srl, società anch’essa nata per operare nel settore dei rifiuti e della produzione di energia e di cui erano soci: Di Stefano Ermelinda, Lo Curto Marilena, Di Marco Dante, Mangano Roberto, Scholl Wolfgang, Ricci Achille, Vergopia Tommaso. Società finita nell’inchiesta Alba d’oro, sul riciclaggio del tesoro del boss don Vito Ciancimino nella Marsica.

Termovalorizzatore e Biodiesel a Collarmele – Impianto per la produzione di biodiesel da realizzare a Collarmele su circa 100 ettari a confine con i comuni di Cerchio e San Benedetto. Produrrà biodiesel da 75mila tonnellate l’anno di semi di girasole e colza, mentre bruciando 130mila tonnellate di residui di lavorazione e 80mila tonnellate di residui legnosi si alimenterà una centale elettrica da 35 megawatt. A presentare il progetto è la VCC Siracusa srl (società collegata alla celanese VCC energia).

Parchi eolici – Ormai le pale circondano tutto il confine orientale del Fucino e le aste con gli anemometri si avvistano anche nella Marsica occidentale, Monte Salviano compreso. Anche in questo settore i celanesi sono all’avanguardia: in appena dieci anni, infatti, nella terra dei Piccolomini sono spuntate in poco tempo una trentina di società del gruppo Vcc, tutte collegate tra loro e da qui hanno spiccato il volo verso Calabria, Sardegna e Sicilia. La forza della globalizzazione…

Campi fotovoltaici – Ormai distese di pannelli stanno coprendo il territorio di quasi tutti i comuni marsicani: anche qui il posto d’onore spetta a Celano con 20 Mw (40 ettari) in un solo impianto.

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