Le Grottelle Collelongo – Minoranza sollecita rimozione materiali inquinanti

Redazione
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di Claudio Abruzzo

La richiesta di rimozione dei rifiuti inquinanti arriva ancora una volta dai consiglieri di minoranza del comune di Collelongo Cinzia Pisegna OrlandoNicola Pierleoni, Cesidio Pignatelli e Valerio Negri. Il problema è serio: l’ex cava “Le Grotelle”, trasformata in discarica e gestita dalla ditta Tamburro Remo, ha inghiottito negli anni quasi 17mila tonnellate di rifiuti  e nel 2016 è finita al centro di un traffico di rifiuti provenienti dalla Toscana, con il sospetto coinvolgimento della camorra

Ex cava Le Grottelle, Collelongo

Già il 10 febbraio 2016 la IV sezione del Consiglio di Stato aveva di fatto sancito la chiusura della cava/discarica: la Provincia e il Comune  avevano poi intimato alla ditta Tamburro l’immediata rimozione dei rifiuti che però, dopo quasi tre anni, rimangono ancora nell’ex cava. Durante un controllo del novembre 2015, l’Arta rilevava nella cava “Le Grottelle” valori eccessivi di idrocarburi pesanti (C>12) decine di volte superiori ai limiti di legge: “composti moderatamente volatili, trovati nelle matrici ambientali, derivanti da processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta”, rifiuti questi provenienti anche dagli stabilimenti di Porcari e di Diecimo, in provincia di Lucca. 
Ora i consiglieri di opposizione di Collelongo tornano nuovamente alla carica con un sollecito indirizzato agli amministratori e, tra gli altri, a Procura e Prefettura. “Quali provvedimenti si stanno adottando per la rimozione delle 17mila tonnellate di rifiuti inquinanti e del materiali di miscelazione tutt’ora presenti nella cava Le Grottelle?“, chiedono i consiglieri di minoranza nel documento.

Allungare i tempi di permanenza del materiale nel sito fa aumentare i rischi d’inquinamento dell’acqua di falda, considerando che la cava ha un suolo molto permeabile – scrivono allarmati i consiglieri di minoranza – ed è situata ad appena 300 metri dal pozzo Triolo da cui si pesca l’acqua potabile che disseta Collelongo e che alimenta i pozzi di Trasacco, dove attinge l’acquedotto di Luco dei Marsi ed Avezzano. Chiediamo inoltre che venga rilasciata copia, relativamente al pozzo Triolo,  dei risultati dei monitoraggi sistematici della qualità dell’acqua prelevata da falda e riservata al consumo umano effettuati fino ad oggi, rendendoli noti a tutta la cittadinanza attraverso pubblicazione degli stessi sul sito istituzionale del Comune di Collelongo“.

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