L’Aquila, Street Science e Sharper – la città vestita di giallo e di rosa nel giorno dedicato alle scienze

Katia Agata Spera
Katia Agata Spera
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L’Aquila. Street Science e Sharper hanno trionfato nel centro aquilano: scienza e movida si sono abbracciate per la promozione e la divulgazione delle conoscenze. La città dell’arte e della scienza ha ospitato centinaia di ricercatori pronti a promuovere la ricerca. L’Aquila si è presentata di una bellezza suggestiva ed emozionante: luci, colori e suoni hanno vestito la città che ha ospitato, dalle prime luci dell’alba sino a notte fonda, decine di migliaia di persone interessate agli eventi.

Studiosi di diverse discipline scientifiche, da quelle umane, ingegneristiche, fisiche, biologiche, mediche, matematiche fino ad arrivare alla astrofisica e alle nano particelle, si sono dedicati a dare spiegazioni a persone di ogni età. T-shirt rosa per Sharper e T-shirt gialle per Street Science.

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Come affermava Marie Curie, “lo scienziato nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino davanti a fenomeni della Natura che lo affascinano come un racconto di fate”. Lavorare nella ricerca prevede un grande impegno passione e dedizione. Il lavoro di ricerca rappresenta una realtà entusiasmante e contribuisce al progresso delle conoscenze a vantaggio della crescita culturale e tecnologica della collettività. Il ricercatore ha fame di conoscenza e di sperimentazione e si nutre delle soddisfazioni dei risultati che riesce ad ottenere, inoltre ha la consapevolezza di partecipare ad un interesse di natura collettiva e sente di avere una responsabilità nei confronti della società che assegna i fondi pubblici affinché questi siano restituiti sotto forma di innovazione e progresso. L’obiettivo della Notte Europea dei Ricercatori è quello di trasmettere amore per la ricerca e orientamento agli studi; del resto passione, impegno e coscienza sono i presupposti per far nascere un buon professionista e ricercatore.

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Sharper è uno dei progetti italiani della Notte Europea dei Ricercatori sostenuti dalla Commissione Europea nel quadro delle azioni Marie Curie del programma Horizon 2020. Oltre che a L’Aquila, l’evento si è svolto in altre undici città ed è stato organizzato dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso in collaborazione con altre importanti realtà del territorio. Nell’ambito della Notte dei Ricercatori che si svolge in tutta Europa, il 28 settembre è partita la terza edizione di Street Science 2018, organizzato dall’Università degli Studi dell’Aquila con la coordinazione della amministrazione comunale. La manifestazione, che di anno in anno riscuote sempre più successo, ha nuovamente portato la scienza nelle strade del centro storico della città. La scienza è stata trasformata in spettacolo, musica, gioco ma soprattutto cultura. Sono stati allestiti laboratori per ragazzi e adulti, conferenze e dibattiti, mostre interattive, competizioni, spettacoli teatrali, prestazioni artistiche. Coinvolti professori, ricercatori, tecnici, dottori di ricerca e dottorandi dell’Università dell’Aquila; tantissimi gli studenti appassionati che hanno preso parte attiva compresi gli ospiti dei Programmi Erasmus. Alcune attività della mattinata sono state rivolte alle scuole, con molta partecipazione. Diversi meeting e mini conferenze si sono tenuti all’interno dei locali del centro; “Discorsi da bar” che hanno visto le eccellenze divulgare le loro linee di ricerca o disquisire su diversi ed interessanti argomenti scientifici.

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Con Street Science il Palazzo Camponeschi, nel suo nuovo splendore, ha abbracciato i visitatori: salone dell’innovazione, progettazione di macchine innovative e robot per l’industria manufatturiera, sfida aperta tra gli studenti di Ingegneria Meccanica dell’Università dell’Aquila e dello Shibaura InstituteTechonology di Tokyo. E poi dibattiti sulla medicina personalizzata. “Dove sono i suoni” ha promosso la divulgazione degli studi sul suono con presenze di rilievo in ambito internazionale.

Il Palazzetto dei Nobili ha ospitato lo Street Science Movie Marathon, aspetti scientifici e filosofici della fantascienza nel cinema. A Corso Vittorio Emanuele, nei locali della ex Unicredit, sono stati allestiti moltissimi stands scientifici (pop-up). Dai videogiochi al funzionamento cerebrale con le Neuroscienze Cognitive per cercare di capire come il cervello risponde agli stimoli dei videogames. Le cellule staminali per la biomedicina, meccanismi molecolari, per arrivare alle terapie personalizzate, la prevenzione delle malattie metaboliche, l’obesità in età precoce.

I diversi gruppi di ricerca correlati ai Laboratori di Ingegneria Chimica e dei Materiali hanno mostrato le loro applicazioni: valorizzazione dei rifiuti, termodinamica applicata, fluidodinamica, ancora la catalisi industriale e i processi biotecnologici fino ad arrivare al mondo dei nanomateriali.

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Suoni e luci dalle macromolecole biologiche, si possono creare delle sinfonie associando le note musicali alla sequenza delle basi azotate, ancora il comportamento delle macromolecole nei confronti della luce e come i pigmenti dei tessuti vegetali si possano separare. Ancora l’importanza di molecole contenute negli alimenti.

Architettura a confronto tra la l’Abruzzo e la California Academy Business Game, con giochi di simulazione dell’attività manageriale. Non sono mancati inoltre argomenti relativi alle scienze umane quali il DOCLAB, un laboratorio di documenti e d’archivio e librai. In prima linea i documenti relativi a Sacco e Vanzetti, con un bel repertorio di fonti originali.

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La notte Sharper ha proposto la scienza in tante altre sfaccettature. A Piazza Duomo è stata allestita una Scena del crimine che, grazie alla collaborazione di reparti specializzati della Polizia di Stato, del Corpo dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, ha permesso di capire il grande lavoro e quanta scienza, ricerca e tecnologia è presente nelle loro attività. Presente l’Istituto di Fisica Nucleare La Dompè con un “parco giochi scientifico” per interessare e divertire i ragazzi.
Il rettorato del Gran Sasso Science Institute, il Palazzo dell’Emiciclo e L’Auditorium del Parco hanno ospitato spettacoli come La Scienza In Cucina: Delizie Molecolari e Magici Esperimenti – Galassie Sulla Sabbia: Luci e Suoni Dall’universo – Eppur Si Muove.IMG-20181002-WA0001

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Agata Spera, alias Katia Agata Spera, nasce a Castelvecchio Subequo il 27 febbraio 1963, vive ad Avezzano (AQ). È laureata in Scienze Biologiche, è ricercatrice in biotecnologie, nel ruolo tecnico, presso l’Università degli Studi di L’Aquila. È coautrice di molteplici pubblicazioni scientifiche in ambito biotecnologico su riviste internazionali https://www.scopus.com/authid/detail.uri?authorId=6603105801 La scienza, l’arte e la letteratura sono i suoi interessi. È autrice di romanzi e poesie.