L’AQUILA – Processo bagni chimici Sebach: scagionate due impiegate

Redazione
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L’AQUILA. L’udienza preliminare sulle presunte irregolarità nella gestione dei bagni chimici Sebach nel post terremoto, si è conclusa con il rinvio a giudizio per l’ex dirigente dell’azienda, M. D,, toscana: “frode nelle pubbliche forniture” il reato contestato. Per le altre due indagate Cristina Galieni e Sonia Morelli – come precisano i loro avvocati Gianluca Tognozzi  e Paolo Giovannelli nella richiesta di rettifica che riportiamo integralmente in coda a questo articolo – il giudice per le udienze preliminari del tribunale aquilano «ha emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste».

La prossima udienza è fissata per il 21 ottobre. Sul processo, ancora fermo al primo grado, incombe ormai la prescrizione. Per gli sfollati  e per l’opinione pubblica – a meno della rinuncia alla prescrizione da parte dell’ormai unica imputata – non ci sarà nessuna verità giudiziaria su come sono stati spesi decine di milioni di euro per i bagni Sebach nelle tendopoli del cratere: il Dipartimento di protezione civile ha pagato un servizio per cui ogni ospite delle tendopoli poteva produrre 100 litri al giorno di deiezioni solide e liquide.

Angelo Venti

Link articolo del 12 febbraio 2016 – TERREMOTO – Bagni chimici Sebach (9): “Processo nel cesso”

Di seguito il testo integrale della mail con la richiesta di rettifica da parte dei difensori delle sig.re Cristina Galieni e Sonia Morelli:

Egr. Direttore,

nella qualità di difensori di fiducia delle sig.re Cristina Galieni e Sonia Morelli rappresentiamo che in data odierna è apparsa sul Vostro quotidiano online, nell’articolo dal titolo “Terremoto – Bagni chimici Sebach: Processo nel cesso”, una notizia falsa e altamente lesiva nei confronti delle mie assistite, nella quale si afferma che il Gup presso il Tribunale di L’Aquila, dott.ssa Guendalina Buccella, ha disposto il rinvio a giudizio di tre persone in relazione al processo per la presunta frode nelle forniture dei bagni chimici della Sebach e tale per cui “ha rinviato a giudizio […], Cristina Galieni e Sonia Morelli, della Sebach”

Tale narrazione della vicenda processuale appare falsa in quanto il predetto Gup, in data 11.2 u.s. ha, invece, emesso sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste nei confronti delle mie assistite.

Pertanto, con il presente atto, si diffida a rettificare la notizia falsa, pubblicando con le medesime modalità, la correzione nei termini sopra riportati.

Rimanendo in attesa di un Vostro riscontro, porgo distinti saluti.

Roma, 12.2.2016

Avv. Gianluca Tognozzi

Avv. Paolo Giovannelli

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