L’Aquila, Maurizio Acerbo attacca Biondi : “il sindaco è un fascista e si vede; ex-Casa Pound, ora con Meloni “

Redazione
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Maurizio Acerbo

COMUNICATO STAMPA

Il ricatto del sindaco dell’Aquila Biondi che condiziona l’approvazione di una delibera alla esclusione di due intellettuali e artisti dal programma di un Festival è inaccettabile. Il sindaco senza alcun pudore esige che siano esclusi Saviano e Zerocalcare perchè sono schierati su posizioni politiche che non gradisce.

Per fare manifestazioni a L’Aquila con i soldi del Ministero dei beni Culturali bisogna passare al vaglio della censura. Roba da Minculpop. Biondi è un fascista e si vede. Ex-Casa Pound, ora milita nel partito di Giorgia Meloni. E’ ridicolo che parli di “profittatori della tragedia” visto che non era sulle barricate quando i comitati contestavano gli affari sul terremoto. Biondi è un sindaco che si è già contraddistinto nel recente passato per aver aggredito fisicamente alcuni suoi cittadini che manifestavano contro la presenza di Salvini in città, un sindaco che non si presenta alle celebrazioni delle stragi nazifasciste del territorio aquilano in nome di un inaccettabile revisionismo storico, un sindaco che non ha mai richiamato alcuni sui consiglieri di maggioranza che si sono macchiati più volte di nostalgici richiami al fascismo. Va da sé che pensi di poter decidere anche chi abbia diritto di fare conferenze in città.  


La concezione della cultura di questi soggetti si vede dalla manifestazione costata 200.000 euro che la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara targati destra in questi giorni hanno dedicato al centenario della Fiume dannunziana. Neanche un intellettuale di sinistra o almeno non di destra invitato a parlare. 

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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