L’animata vita di Antonio Fasulo: dal montaggio di apparati elettronici per lo spazio alla poesia

Redazione
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di Katia Agata Spera

Non si è mai poeti per caso, in Antonio Fasulo da ragazzo prorompe la passione per la letteratura, rimane affascinato da alcune poesie, in particolare quelle in rima. All’età di venti anni, con il cuore intriso d’amore, scrive la sua prima vera poesia e, da allora, non si è più fermato. Dal montaggio di apparati elettronici, per lambire gli spazi siderali, alla poesia e la narrativa ci sono infiniti punti che proiettano Fasulo in dimensioni eteree, che lo conducono a scrivere e comporre nel tempo libero, nel verso e nella direzione cui si sente trasportato.

Antonio Fasulo

Buia sofferenza

Al ciel rivolgo il mio pio sguardo
scruto il nero e penso all’Eterno.
Cerco il solcar di una stella stria,
vivo in te, del mio centro il perno
rotea vita; del cercar io fuggo,
se io a te di amar non nego.
Umile tra gli ultimi tra noi venisti
del gracil giaciglio tu t’accontentasti,
tu Re del mondo forte nascesti,
in ogni luogo il tuo nome ha posto.
Salvo è il mio filo di tenue speranza
se in te riverso il mio triste conforto.
Più nera non sarà l’umana coscienza
se nelle tue mani pone la propria sorte.
Redentor degli uomini per divino volere
il nulla volesti per donare amore,
in te giaceva un gran potere
l’universo racchiuso nell’immenso tuo cuore.
In questo Natale è triste il mio canto
l’amore insegnato da te non sento,
in questo mondo spavaldo io tento
lacrimato dal mio flebile pianto
di resistere al male dell’indifferenza
per questa umana e buia sofferenza.

L’autore di poesia e prosa Antonio Fasulo nasce nel 1966 e cresce in una piccola realtà campana, Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta. Ancora ragazzo si trasferisce in Abruzzo dove continua a vivere. Dal 1985 lavora come tecnico del montaggio di apparati elettronici per lo spazio. È membro stabile della Compagnia dei Poeti dell’Aquila dal 2017, alcuni suoi componimenti sono stati inseriti in antologie poetiche. Ha ricevuto riconoscimenti e menzioni d’onore in concorsi nazionali e internazionali.

“Con gli occhi del Fanciullo” di Antonio Fasulo

La sua prima opera di narrativa è “Con gli occhi del fanciullo” un romanzo edito da Edizioni Arkhè nel 2017.
“Ogni volta che ne sento il bisogno scrivo, il mio stato d’animo prende il sopravvento e mi detta i versi che fluiscono con impeto e senza freni”.
Intervistando Fasulo mi resta impossibile non confermare che la poesia è dentro di noi, risiede nell’anima, nel cuore, attraversa la mente e viene trasmessa alla penna, oramai, nel tempo che viviamo, alla tastiera di un personal computer o al blocco note di uno smart-phone per preservare pensieri e parole che arrivano improvvise, nei momenti di libertà che emergono prepotenti dalla mente e bisogna immortalarli prima che sfuggano. La vera libertà si conquista quando si ha la possibilità di scrivere, ciò che la mente detta, nel consono e corretto interagire.
Scrive Antonio Fasulo nella sua silloge di poesie: “La poesia, da sempre nobile arte, acquieta il senso disperato che ha l’anima di dissetarsi di una sorgente di dolcezza”.
Per Antonio il fine ultimo della poesia è dare armonia a qualsiasi argomento trattato, persino sentimenti duri quali la rabbia, la collera, oppure melanconici quali la tristezza, lo sconforto, assumono delle dolci vesti se affrontati in modo poetico.
Da persona riservata qual era, per amore della poesia, Antonio Fasulo è riuscito ad abbattere il muro della timidezza e oggi non si risparmia a declamare i suoi componimenti in pubblico durante i recital con la Compagnia dei Poeti dell’Aquila e nei Poetry Slams.
Con gli occhi del fanciullo” è l’opera prima di Antonio Fasulo, un romanzo autobiografico con un forte significato psicologico. È un testo ricco di emozioni alimentate da una narrazione fluente e accattivante.
Con il suo romanzo Fasulo compie una meditazione analitica della sua vita, un atto di presa di coscienza individuale. Il testo è un’avvolgente introspezione dell’autore alla ricerca di un passato vissuto, elaborato e ora percepito con la consapevolezza dell’età adulta. L’autore nella narrazione si svela, mette in evidenza le proprie ambizioni e le proprie debolezze per comporre un modulo integro, che raccolga l’esistenza, percepito come ricerca di giustificazioni e affermazioni. Antonio osserva il fanciullo che è stato e lo analizza, esegue le scansioni del suo passato fino a giungere a “ora”. Un “oggi” e “un altro tempo” che si confrontano e interagiscono per ricostruire l’uomo.


Antonio Fasulo

Il protagonista del romanzo, Antonio, dopo il divorzio da una convivenza di diversi anni, che provoca una cesura alla sua vita, si ritrova con spirito meditativo ed analitico nella sua nuova casa. Alcune foto ed oggetti, intrisi di valori emotivi, lo conducono a cavalcare l’onda dell’Edificio Immenso del Ricordo. Ritorna così a ripercorrere istanti della sua infanzia e della sua adolescenza, che riaccendono sensazioni, dolori, emozioni che sembravano perduti. Si ritrova, con il piccolo “se stesso” Tonino, orientato alla gioia per l’esistenza. Ciò lo conduce a proiettarsi oltre il dolore che la vita gli ha generato, guadagnando la fiducia e la speranza per il prossimo futuro che è pronto a vivere. Attraverso il viaggio nel suo passato rinviene i desideri e le passioni che alimentano la resilienza e lo conducono a guardare la vita nuovamente con gli occhi di un fanciullo.
Il mondo interiore non è meno interessante del mondo che ci abbraccia, attraverso la profonda conoscenza di noi stessi siamo in grado di comprendere chi siamo e cosa vogliamo realmente, Fasulo con il suo romanzo e le sue poesie si mette in discussione, attraverso il viaggio dentro sé acquisisce la consapevolezze ed arriva alla verità: “Si è molto di più di quello che pensavamo di essere”.

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