La Coldiretti alla Powercrop: “SI al termovalorizzatore a biomasse. Anzi NO”.

Redazione
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Coldiretti , una spericolata inversione a U durata 19 mesi. “Tre associazioni ritirano l’assenso. Impianto a biomasse Gli agricoltori non lo vogliono più”, titolava il 7 marzo scorso il quotidiano Il Centro. Questo è quanto si legge nell’attacco dell’articolo: “AVEZZANO. Le organizzazioni di categoria del mondo agricolo ritirano ufficialmente il loro assenso all’intesa quadro di filiera sottoscritto con la Powercrop per la realizzazione dell’impianto a biomasse ad Avezzano. Coldiretti, Confagricoltura e Unione provinciale agricoltori (Upa) prosegue il Centrodicono «no» al progetto Powercrop, società nata per la riconversione di quattro zuccherifici, tra cui quello di Celano, in impianti alimentati con biomasse“.Meglio tardi che mai, verrebbe da commentare.Eppure questo cambio clamoroso di posizione ha dei risvolti divertenti che, per il diletto dei lettori, vale la pena di ricordare. Proviamo a ricostruire, in questa cronistoria, i passaggi principali.

28 settembre 2007 – Site.it in un proprio inserto ciclostilato (il numero 2 di site.it/BRIGANTI ), pubblica un articolo dal titolo “Coldiretti: No alla torcia, Si al termovalorizzatore ” a firma di Angelo Venti, in cui si danno alcune notizie inerenti il termovalorizzatore che la Powercrop intende costruire in località Borgo Incile, nel Nucleo industriale di Avezzano. E’ la prima volta che l’opinione pubblica ha la possibilità di apprendere la notizia dell’impianto in arrivo.

Con questo numero di Briganti, site.it rende noto che nei giorni caldi in cui la Coldiretti contesta la realizzazione dell’impianto di Torcia al plasma proposto dalla Fondazione Mirror, la stessa organizzazione sottoscrive una Intesa quadro con la Eridania Sadam e la Powercrop per la realizzazione, ad appena 500 metri di distanza, di un termovalorizzatore a biomasse. In particolare, Briganti pubblica la copia integrale dell’accordo sottoscritto, completo delle firme dei sottoscrittori (tra cui quella di Bruno Petrei, della Coldiretti) e rende noto che già il 24 luglio 2007, le organizzazioni professionali agricole, avevano raggiunto un’intesa preliminare per l’Accordo di filiera.

[per leggere il PDF del n. 2 di Briganti, CLICCA QUI ]

Settembre-ottobre 2007 – Pochissimi giorni dopo l’uscita di Briganti, a Luco dei Marsi,  vengono distribuite porta a porta un migliaio di copie di un volantino. Nel documento, con tanto di logo e indirizzi, la Coldiretti contesta il numero 2 di Briganti, apostrofa pesantemente l’articolista Angelo Venti, lancia l’accusa di attacco “basso e becero – e con tono minaccioso  intima – a non toccare gli interessi dell’agricoltura fucense, a non giocare con l’imprenditoria locale e a rispettare il pensiero delle persone oneste“. In particolare, nel volantino, la Coldiretti rivendica la giustezza della scelta del termovalorizzatore e soprattutto fornisce un altro dettaglio sconvolgente: a proporre la realizzazione”di un impianto per la produzione di energia da biomasse” è stata proprio la Coldiretti: nei fatti una orgogliosa rivendicazione di paternità dell’idea del termovalorizzatore a biomasse (insomma un volantino fuori dalla grazia di Dio, che consigliamo di leggere).

[per leggere il PDF del volantino della Coldiretti, CLICCA QUI ]

Nella redazione di site.it , alla lettura del foglio della Coldiretti,  in un primo momento si pensa allo scherzo di qualche buontempone.  Ma dopo ripetute letture e diversi controlli, ci si arrende all’evidenza: il documento è si assurdo, ma autentico. La realtà, insomma, supera la più fervida fantasia. La redazione decide, comunque, per una risposta ferma, ma senza infierire.

7 ottobre 2007 – Sul numero 3 di Briganti, a firma della redazione di Site.it, viene pubblicato l’articolo “Termovalorizzatore a biomasse di Avezzano. La Coldiretti annuncia: lo abbiamo proposto noi “. In esso si informano i lettori del contenuto del volantino ma nei confronti dello scivolone della Coldiretti si ricorre solo a un tono lievemente canzonatorio. Anche di questo numero consigliamo vivamente la lettura.

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Marzo 2009 – La Coldiretti dichiara ufficialmente il proprio NO al termovalorizzatore della Powercrop e ritira il proprio assenso all’Intesa quadro di filiera sottoscritta il 31 agosto 2007. Una lunga marcia durata 19 mesi per tornare al punto di partenza. O forse no. Infatti, mentre nel 2007 il parere favorevole delle organizzazioni agricole era vincolante per la destinazione dei fondi stanziati dalla Unione Europea per la riconversione del settore saccarifero, oggi la situazione è molto diversa. La Powercrop, ora, ha tutte le autorizzazioni e quelle che mancano,forse, non sono così determinanti. Ma tant’é.

Noi non vogliamo infierire. Anche se tardiva, la marcia indietro della Coldiretti noi la accogliamo positivamente. Ma se il suo operato è frutto di un ripensamento onestamente maturato, per quanto ci riguarda alla Coldiretti resta ancora un piccolo gesto da compiere: chiedere scusa alla redazione di Site.it per quel volantino insultante, maldestramente diffuso nell’autunno 2007.

Angelo Venti

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