Fontamara, usucapione con destrezza

Redazione
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f-o-pescina-torre2.jpgCome un fulmine a ciel sereno, la faccenda della (tentata) usucapione di oltre duecento particelle catastali in località «La Luce» a Pescina si è abbattuta improvvisa sulla sonnolenta campagna elettorale amministrativa, decidendone – almeno a sentire i bene informati – gli esiti.
Alla pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale e alla comparsa della carta all’albo pretorio comunale, molti eredi interessati alle particelle si sono sollevati come un sol uomo, argomentando che gli amministratori «non potevano non sapere».

Non è bastata a salvare, in extremis, le sorti elettorali del centrosinistra, la dichiarazione di rinunzia indirizzata, all’uscente sindaco Toccarelli, dall’avvocato del promotore di tutta l’iniziativa, promotore sdegnosamente ribattezzato «quel signore di Roma» (al secolo, Mauro Del Rosso).
All’indomani delle elezioni è stato proprio costui a palesarsi, con un pubblico manifesto, dichiarando di perseguire un «progetto imprenditoriale» (pare, un centro agrituristico) non disgiunto dal recupero immobiliare del centro storico del paese e dalla produzione di energia alternativa.
Su questo intervento, che dovrebbe creare «numerosi, e stabili, posti di lavoro per i giovani di Pescina», abbiamo chiesto lumi all’avvocato del promotore la maxiusucapione, il quale a proposito del sodalizio indicato nella procedura, «Agri Bio La Luce», ci ha detto essere, lo stesso, solo il «nome provvisorio della compagine» mentre, al riguardo dei finanziatori del progetto, che dovrebbe comportare un rilevantissimo impegno di spesa, lo stesso ci ha riferito di non essere autorizzato a divulgarne i nomi, «che sono italiani e stranieri e che preferiscono apparire solo a progetto avviato».
La Camera di commercio, ad inizio luglio, attesta che Del Rosso è presente in due società di servizi, «SANITARIA RISTORAZIONE SERVIZI – SA.RI.SER. SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA» e «SERLABMEN SOCIETÀ COOPERATIVA DI SERVIZI A R.L.» nonché in una società immobiliare con sede in Gran Bretagna denominata «GOLDEN DESSERT LTD».
Tutte informazioni che non rassicurano gli interessati, tanto più che si è scoperto non essere, questa, la prima usucapione de «La Luce», giacché una prima procedura, promossa dallo stesso Del Rosso per un centinaio di particelle pare, almeno a giudicare dalle carte, già andata in porto tra il 2004 ed il 2005, unitamente ad alcune transazioni individuali con alcuni (pochi) proprietari.
E, a guardar bene, tutta la vicenda sembra avere un’origine assai remota, se è vero che già nel 2002 lo stesso Del Rosso (titolare egli stesso, pacificamente e per eredità familiare, di alcuni appezzamenti di terreno nella contrada incriminata), aveva ottenuto l’assenso alla sdemanializzazione e alla vendita di alcuni terreni (tre particelle) di uso civico da parte del Comune di Pescina, in vista dell’intervento «per la realizzazione di un centro agrituristico in località Ara Pappone».
Segreto di Pulcinella?
Franco Massimo Botticchio
ilmartellodelfucino@tiscali.it

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