Finmeccanica: schemi alti e fondi neri. VdG, ovvero ascesa e caduta di una squadra di calcio

Redazione
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Nell’introduzione al volume dedicato alle mafie nel pallone, chiuso da Daniele Poto per le edizioni Gruppo Abele, il giornalista Gianni Mura scrive che «dove c’è un pallone, uno stadio, una squadra di calcio ci sono soldi. Molti, moltissimi soldi. Ma il pallone è anche strumento di consenso e di potere». Descrizione, quella di Mura, che perfettamente pare attagliarsi – compendiandone mezzi e fini – all’avventura di un piccolo sodalizio che negli ultimi cinque anni, con l’acronimo VdG, ha fagocitato le cronache sportive abruzzesi.
La «Valle del Giovenco» nasce dal campionato dilettantistico di eccellenza nell’anno 2005, con la trasformazione della squadra di calcio di Pescina. E’ l’inizio di un percorso travolgente, al termine del quale il sodalizio – tra modifiche di colori sociali e di denominazione, tentativi di trasferimento ad Avezzano, rapporti controversi con appassionati (piuttosto freddi) e politica (abbastanza interessata) – giunge alle soglie della serie B, nella Lega Pro.
Deus ex machina dell’operazione è l’ex onorevole Vincenzo Berardino Angeloni, le cui presunte regalie di beni e utilità a vario titolo riconducibili anche alla disponibilità della squadra di calcio (automobili, un gioiello, un televisore) lo hanno trascinato sino in carcere, nell’estate 2010, nell’ambito della complessa e controversa inchiesta aquilana sulle provvidenze e sugli incarichi post-terremoto che sarebbero stati indirizzati, attraverso l’interessamento del cosiddetto gruppo Stati, in favore della società «Abruzzo Engeneering» (l’inchiesta, come detto sopra, è una costola di quella sul bioessicatore-inceneritore di Teramo).
Nella prima parte dell’esistenza della compagine, quale effettivo detentore delle leve decisionali della società troviamo l’avvocato Giovanni Lombardi Stronati, importante uomo d’affari romano che con la sua creatura CredSec cura l’acquisto di crediti e partecipazioni e concessioni di finanziamenti. Sul finire del 2008 Lombardi Stronati – presente, formalmente, nel calcio, con altri investimenti (Siena, serie A) – viene indagato dalla Procura di Roma per evasione fiscale, reimpiego di capitali illeciti, omesse dichiarazioni e subisce un ingente sequestro di beni (si è nell’ordine delle centinaia di milioni di euro). E’ a questo punto che la «Pescina Valle del Giovenco srl» (58.000 euro di capitale sociale) transita, lentamente – insieme alla società «Valle del Giovenco srl» (10.000 euro di capitale sociale), che ne diverrà la controllante, sino alla recente implosione – sotto le insegne di un gruppo dirigente a vario titolo emanazione o prossimo a società del gruppo Finmeccanica. Troppi i fatti e i legami per ritenere si sia in presenza di semplici coincidenze: il colosso multinazionale nei settori dell’aerospazio e della difesa – che per statuto non potrebbe detenere simili cointeressenze – pare proprio avere una parte in commedia: «essendo proprietaria la Finmeccanica, il Pescina-Avezzano non ha problemi economici», rivela Paolo Rossi, il Pablito nazionale, nell’agosto 2009, all’atto di accettare una carica nella dirigenza della società, dove ha appena fatto ingresso l’ingegner Sabatino Stornelli, manager, tra le altre società, di Selex Service Management spa, uno dei pilastri di Finmeccanica (nonché partner di Regione e Provincia di L’Aquila nella già citata società Abruzzo Engineering).
Nel luglio 2010 la VdG, dopo aver chiuso un’annata sportiva sfortunata (contrassegnata dall’ingaggio di molti giocatori famosi e dall’alternarsi di diversi staff), non procede all’iscrizione al campionato di Lega Pro, quando già la polizia giudiziaria è giunta nella sede di Avezzano. Il mese scorso, la Repubblica pubblica lo stralcio di una lettera rinvenuta a Chieti dal vicequestore di Pescara, Zupo, nella quale un dipendente Selex informerebbe Alessandro Pansa, condirettore generale di Finmeccanica spa, del fatto che «l’ingegner Sabatino Stornelli ha distratto cinque milioni di euro dall’azienda [Selex] per la gestione della società di calcio Valle del Giovenco» attraverso false fatturazioni per «operazioni inesistenti alla Eldim Security». Scenario quasi apocalittico, specie se inquadrato nella prospettiva dei diversi filoni di indagine attualmente in corso sui fondi neri di Finmeccanica, e se solo si riflette che in Selex opera la moglie (Marina Grossi) del presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, il potentissimo Pier Francesco Guarguaglini.
Pochi giorni or sono, proprio l’amministratore delegato Finmeccanica è intervenuto sulla vicenda, attraverso un’intervista a “la Repubblica”, nella quale, a proposito della lettera sulla distrazione di fondi Selex in favore di VdG ha affermato: «certo che abbiamo fatto un auditing. Non è emersa alcuna distrazione». Cosa che sarà anche vera ma che non dissipa i dubbi e le riserve sulla questione della missiva (la società pretesa beneficiaria della fatturazione per operazioni inesistenti, la Eldim, è riconducibile ad un imprenditore campano, Francesco Paolo Di Martino, che incidentalmente notiamo esser divenuto presidente della VdG nel marzo 2010, dopo il misterioso abbandono dell’ingegner Stornelli) né quella più generale sulla gestione complessiva della squadra di calcio e sugli obiettivi, economici e non.
I dati parlano chiaro: per raggiungere una media spettatori [= paganti per la singola partita + abbonati + biglietti singoli omaggio / fonte Lega Pro] di 614 anime ad incontro per l’annata 2007-2008 e di 320 anime per l’annata 2008-2009 (ragguardevoli gli incassi medi prodotti a partita [che sono oltretutto da dividere con la squadra ospite], rispettivamente di euro 3.941,00 e di euro 1.713,00), i proprietari della squadra hanno bruciato, nella caldaia della locomotiva VdG, una somma che varia dal milione e seicentomila euro del 2007-2008 al milione e ottocentomila euro del 2008-2009. Ci sono, è vero, le squadre giovanili, e tante altre cose, ma alla fine dei due esercizi le perdite scaturite sono (state) eloquenti: 454.000 euro nel primo anno ad Avezzano, 736.000 euro nel secondo [fonte CCIAA]. Se solo si riflette che nell’ultimo anno calcistico 2009-2010 si sono messi sotto contratto diversi giocatori famosi e reduci da grandi palcoscenici, si può ragionevolmente sostenere che la macchina VdG, al momento di finire nel precipizio, solo nel suo breve esercizio come srl (dal 2007) abbia prodotto almeno due milioni di euro di perdite (ma il passivo effettivo è da sospettarsi molto maggiore). Ciò implica che per la ordinaria gestione siano stati necessari un numero di milioni di euro prossimo a quello adombrato nella famosa lettera del dipendente… Cosa avranno avuto mai in mente i proprietari per gettarsi in un’impresa così antieconomica? E chi sono stati, negli ultimi anni, gli effettivi proprietari? Quelli che compaiono nelle visure, con pochi euro intestati?
Si ha come l’impressione che la creatura VdG fosse destinata a saldare un universo politico-imprenditoriale in un territorio dove, ovunque ci si volti, ci si ritrova immancabilmente dinanzi alla stessa presenza, Finmeccanica, che non è solo incarnata da Telespazio nel Fucino (ad esempio: Giovanna Iurato, attuale prefetto di L’Aquila, fino a poco tempo fa responsabile dei servizi tecnico-logistici e della gestione patrimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è stata indagata a Napoli con l’accusa di concorso in turbativa d’asta, nell’ambito dell’inchiesta su alcuni appalti per la sicurezza in cui è chiamata in causa anche Finmeccanica; il di lei marito è dirigente di Elsag Datamat, altra società del gruppo Finmeccanica [la stessa Elsag scelta per gestire i sistemi informatici del G8 aquilano], ecc.).
Franco Massimo Botticchio

Tratto da: SITe.it edizione stampata – numero zero dicembre 2010

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