Celano connection: dalla Marsica alla Provincia

Redazione
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Abruzzo connection: politici e imprenditori arrestati. Certificati antimafia ritirati, coinvolta anche l’azienda del cugino del coordinatore regionale Piccone. Le mani dei comitati d’affari abruzzesi sulla ricostruzione. Nel Pdl è un terremoto politico.

di Angelo Venti

Ora a L’Aquila si teme la Celano connection. L’allarme entra nelle stanze della Provincia, dove i consiglieri chiedono conto al presidente Antonio Del Corvo (Pdl), cittadino di Celano, dell’occupazione dei posti chiave dell’ente da parte di esponenti della sua cittadina, 10mila abitanti a 50 chilometri dal capoluogo.
La preoccupazione è aumentata il 2 agosto, con l’arresto di Ezio Stati, leader dell’unico gruppo che all’interno del Pdl si opponeva alle mire dei celanesi, capitanati dal coordinatore regionale Filippo Piccone, sindaco della cittadina.
Nella regione, su cui già si allungava l’ombra della criminalità e delle cricche nazionali ora escono allo scoperto anche i comitati d’affari locali, che prendono posizione nei posti chiave per la futura riostruzione. Ma la retata di politici e imprenditori presi nelle loro abitazioni all’alba del 2 agosto (Vincenzo Angeloni, Sabatino Stornelli, Ezio e Daniela Stati e Marco Bozzelli) non è l’esito finale di un nuovo terremoto giudiziario. Piuttosto è il segnale precursore di scosse ancora più forti.
Per il procuratore della Repubblica, Alfredo Rossini, volevano speculare sul terremoto. L’assunto accusatorio «è sostenuto da uno scrupoloso lavoro di riscontro che non consente una lettura dei fatti alternativa», afferma il magistrato. Regali in cambio di favori «per mettere le mani sugli affari della ricostruzione». Secondo gli inquirenti, un televisore per Ezio Stati (ex consigliere e assessore regionale Dc, già arrestato nel ’92 per finanziamento illecito dei partiti), un anello per la figlia Daniela (assessore regionale a Rifiuti, Ambiente e Protezione civile) e un’auto per il compagno di lei, Marco Buzzelli. A donarli, Vincenzo Angeloni, ex onorevole di An, fondatore di diverse squadre di calcio locali finite la settimana scorsa nel mirino del procuratore Woodcock, impegnato a indagare sui fondi neri di Finmeccanica, che ha fatto perquisire la sede della società sportiva Valle del Giovenco. Per gli inquirenti il fine della corruzione è favorire la società Abruzzo engineering spa, di proprietà al 60 per cento della Regione Abruzzo, al 10 della Provincia mentre il rimanente 30 è nelle mani della Selex service management, società di Finmeccanica. L’ad della Selex è Sabatino Stornelli, per anni ad di Telespazio, altra azienda della galassia Finmeccanica, componente del cda della società Abruzzo engineering, amministratore delegato in diverse aziende del gruppo e, fino a marzo, presidente della squadra di calcio di Angeloni.
Il gip nell’ordinanza indica anche tre filoni da approfondire, che possono portare lontano. «Occorre chiarire pienamente l’eventuale sussistenza (e l’entità) di rapporti professionali tra la Abruzzo engineering spa e lo studio di amministrazione societaria Chiodi-Tancredi», quello del presidente della Regione Abruzzo. Poi, per il gip «appare utile approfondire il contenuto delle conversazioni sui lavori effettuati dalla Abruzzo engineering spa». Infine, il gip ritiene che «meritino approfondimento le allusioni effettuate nel corso delle conversazioni telefoniche in ordine alla costituzione della ReLuis», il “consorzio interuniversitario” dei laboratori di ingegneria sismica, dove svolgono un ruolo centrale due figure chiave del dipartimento di Protezione civile: Gian Michele Calvi, direttore dei lavori del progetto C.a.s.e. (le new town di Berlusconi) e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio sismico. Ambedue indagati dalla Procura de L’Aquila per il mancato allarme della commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009.
La notizia dell’arresto di Ezio Stati ha colto tutti di sorpresa. A lasciare perplessi, già dalle prime ore, sono state anche le modalità, la sequenza e le contraddizioni con cui si sono diffuse le notizie sugli arresti, su quali procure erano al lavoro e sui reati contestati. Ma vale la pena di concentrarsi da subito sugli effetti politici che questi arresti producono negli assetti di potere regionali. Sorprese potrebbero venire dall’approfondimento dei filoni di indagini indicati dal gip, con il possibile coinvolgimento del presidente delle Regione, Gianni Chiodi, che è anche il commissario per la ricostruzione e che, dopo le dimissioni dell’assessore Stati, ha trattenuto la delega alla Protezione civile. Stesse preoccupazioni anche per la delega ai rifiuti, mentre in Abruzzo si moltiplicano i progetti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e si parla della costruzione di termovalorizzatori: Ezio Stati è stato sempre contrario ai termovalorizzatori. Due settori che, da diversi anni, in Abruzzo suscitano molti appetiti, tra cui quelli del coordinatore regionale del Pdl, l’onorevole Piccone: con l’arresto di Ezio Stati, cade l’ultimo ostacolo dentro al Pdl.
Ed è proprio il blocco di interessi che ruotano intorno all’imprenditore-deputato Piccone che desta serie preoccupazioni. La sua è stata un’ascesa irresistibile: consigliere regionale alla fine degli anni Novanta, sindaco di Celano nel 2004, senatore Fi nel 2006, deputato Pdl nel 2008. Si dimette da sindaco nel 2008, per candidarsi presidente della Regione dopo l’arresto di Del Turco: all’ultimo momento la sua candidatura salta, viene però promosso coordinatore regionale del Pdl e impone Antonio Del Corvo nel listino delle regionali. Nel 2010 viene rieletto sindaco. Nella Marsica piazza suoi fedelissimi in enti locali, consorzi e società strumentali. Ed è spregiudicata anche la commistione tra politica e affari, come nel caso del Mega centro commerciale di Celano o del Mega centro turistico (proposto dalla Siralto, una società anonima inglese con un capitale sociale di due sterline): entrambi oggetto di indagini e mai stati realizzati.
f-o-zucch-az1.jpgNel 2006, il padre di Piccone risulta in una società per la produzione di energia e il trattamento di rifiuti, la Rivalutazione Trara srl di Avezzano. Tra gli altri soci, l’onorevole Sabatino Aracu (finito nell’inchiesta della “Sanitopoli” abruzzese) e Dante Di Marco, lo stesso a cui è stato ritirato il certificato antimafia durante i lavori nel Progetto C.a.s.e. per collegamenti societari con un gruppo imprenditoriale che a Tagliacozzo aveva reinvestito parte del tesoro di Ciancimino.
Alcune settimane fa, il prezioso certificato è stato ritirato anche al cugino dell’onorevole Piccone, titolare dell’Impresa Lino Mascitti, impegnata in appalti nel cratere. Ma anche Piccone è nel progetto C.a.s.e.: con una sua ditta, la Korus, si è aggiudicato, con altre due aziende, subappalti senza gara per tre forniture di infissi in alluminio, per quasi due milioni di euro. E c’è anche il suo zampino nel tentativo di realizzare dai 150 ai 200 Moduli abitativi provvisori a Celano, comune fuori dal cratere.
Come coordinatore del Pdl, l’on. Piccone ha gestito anche le ultime elezioni provinciali, occupando questo ente, importantissimo per la ricostruzione e per l’approvazione dei piani regolatori. Il presidente della Provincia Antonio Del Corvo è un suo pupillo, il presidente del Consiglio provinciale è suo cugino, Filippo Santilli (parente anche di Mascitti).
Walter Specchio, dirigente dell’Ufficio tecnico di Celano, è stato promosso a direttore generale della Provincia mentre il segretario comunale di Celano è diventato il segretario generale della Provincia. E tutto lascia prevedere che non si fermerà.
Angelo Venti

Su LEFT-Avvenimenti del 6 agosto

 In questo numero:

Abruzzo connection di Angelo Venti

La ricostruzione dei Casalesi

Ombre Finmeccanica di G.M.

Quella sera con Letta di M.B

la Protezione civile: Un dibattito aperto 

Non vogliamo occupanti di Manuele Bonaccorsi

la lettera – Sull’emergenza distorcete i fatti di Elvezio Galanti le risposte
Le risposte- La «dieta» per il terremotato di Alberto Puliafito*

Ma cosa c’entrano i grandi eventi di Gianni Massimiliani*

Basta show sul sisma Intervista all’on. Giovanni Lolli

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