Amsterdam, Campionato Europeo di Triatlon – Faricelli e Giordani sono i primi Iron Man marsicani

Claudio Abruzzo
Claudio Abruzzo
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Gli atleti dell’asd Briganti d’Abruzzo sono gli unici marsicani ad aver “finito” la gara per antonomasia più dura al mondo.

di Claudio Abruzzo

Una leggenda narra che nel 1978, alle Hawaii, tre marines ubriachi discutevano di quale fosse la disciplina sportiva più dura in assoluto. Uno di questi propose la formula oggi nota come “Ironman”, ovvero tre sport in immediata successione per le seguenti distanze: 3,8 km di nuoto, seguiti da 180 km di bici per concludersi con 42 km di corsa.

Antonio Faricelli e Luigi Giordani, rispettivamente di Avezzano e Capistrello, sono stati tra i protagonisti della colossale gara di Campionato Europeo di Triathlon Lungo, svoltasi ad Amsterdam in Olanda.

I due triatleti della ASD Briganti D’Abruzzo, sponsorizzati dalla palestra Evolution Fitness di Avezzano, già noti per imponenti imprese sportive nel mondo del triathlon, stavolta hanno puntato al massimo; dopo un’estenuante estate vissuta all’insegna degli allenamenti endurance, approdano in quel di Amsterdam per tentare l’impresa: arrivare al traguardo della più dura distanza del triathlon… l’Ironman!

3,8 km di nuoto, 180 km di bici e 42 km di corsa sono le distanze affrontate dai due triatleti, distanze che fanno paura anche ai puristi di ogni singola disciplina, e che loro hanno disputato in successione senza alcuna pausa. Dopo aver nuotato per un’ora e mezza hanno immediatamente preso la bici all’uscita dall’acqua e pedalato incessantemente per un tragitto che porterebbe da Roma a Pescara, dopodiché hanno posato la dueruote e subito via per l’estenuante corsa finale: la maratona. Una gara che li ha impegnati per 12 e 14 ore (arrotondando) di fatica fisica e controllo mentale.

Antonio Faricelli

E già” dichiara Faricelli, “è stata proprio la mente il muscolo più difficile da allenare. Sapevamo che ad un certo punto della gara, prima delle gambe, avrebbe ceduto la voglia di continuare. La spossatezza pizzica la testa prima che i muscoli, ma ci siamo preparati molto su questo aspetto e alla fine abbiamo portato a casa l’impresa. Il trucco è stato non cedere alla follia” continua scherzando “anche se quei mulini a vento distribuiti lungo il percorso spesso ci sono sembrati un Briareo” [citando il Don Chisciotte di Cervantes].

Luigi Giordani

Ci riportiamo non solo la soddisfazione sportiva” aggiunge Giordani ma il ricordo di un panorama unico, anche se scorto sotto il sudore, di una valle incantata dominata dai mulini a vento e da splendidi canali d’acqua tra i campi. Conserviamo inoltre la fierezza di aver gareggiato con i campioni d’Europa e di essere giunti al traguardo con la bandiera italiana stretta tra le mani“.

Insomma, per citare il supereroe Marvel, incarnato nei nostri due amici, “i limiti sono fatti per essere superati!

Complimenti Ironman

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